Insonnia cronica

Gentilissimi medici ,
Scrivo in seguito a una difficile situazione di incapacità a prendere sonno e nel farlo durare. Intorno ai 20 anni poteva anche sembrare "normale" saltare una notte di sonno , ma oramai ho 40 anni e praticamente se dormo, lo faccio a malapena per tre ore a notte , con risvegli continui e difficoltà a prendere sonno. Inutile dire che una volta sveglia , non mi riaddormento più. Inizialmente il mio medico generico mi prescrisse lexotan gocce. Successivamente sono passata a xanax compresse 1 mg, addirittura associato a rivotril 2 mg , la notte , prima di dormire. Ebbene, nell'assurdità più totale , ognuno di questi ha solo "funzionato" per un breve periodo, per poi diventare come prendere un bicchiere d'acqua prima di dormire. E stiamo parlando di farmaci che a detta del mio medico , avrebbero dovuto "stendere un cavallo". Mi rendo conto che c'è differenza di risposta ad un farmaco o ad una cura , da soggetto a soggetto. Per chi può essere la cura "meravigliosa" e per chi invece può finire nel nulla, come nel mio caso. Oggi invece lo stesso medico che mi segue , ammettendo che "probabilmente i due farmaci non hanno apportato nessun miglioramento" , mi ha prescritto anafranil 10mg (dose bassa) , al mattino, restando invariato xanax e rivotril la sera.
Perdonando la lunghissima premessa, dopo aver passato notti e notti insonni a cercare un perché di questo incubo che colpisce ormai milioni di persone e non solo in Italia, mi chiedo, ma in che modo tutti questi farmaci vanno a ripristinare il corretto stato "sonno-veglia" di due ormoni fondamentali cioè melatonina e serotonina?
Xanax è una benzodiazepina così come rivotril e dunque niente a che vedere con melatonina e serotonina. Ma qualcuno potrebbe invece spiegarmi se Anafranil (antidepressivo) è invece più consono al "ripristino" di questi due neurotrasmettitori?
Ammettendo che le benzodiazepine inducono al sonno senza comunque bandire o risolvere la causa a monte ( depressione, malattie, problemi neurologici, ormonali..ecc) , qual'è l'obiettivo e la principale risoluzione di Anafranil?
Ringrazio anticipatamente per una cortese risposta .
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
L'insonnia può avere molte cause, che qui sarebbe lungo elencare. Le terapie che riferisce, con benzodiazepine a dosaggio non elevato, non hanno purtroppo avuto effetto, e dubito che l'Anafranil a dose bassa possa fare qualcosa. Sarebbe importante valutare la qualità del sonno (in alcune sedi universitarie nella facoltà di neurologia ci sono centri per la terapia del sonno) e definire bene il tipo di insonnia, prima di tentare trattamenti in una persona che da sempre è una "cattiva dormitrice". In sintesi le consiglierei di prenotare una visita presso un centro del sonno e nel frattempo di consultare uno specialista in psichiatria per una diagnosi più precisa e un'eventuale terapia.

Franca Scapellato

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Utente
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Gentilissima dottoressa,
Nel ringraziarLa per la celere risposta faccio comunque presente che effettivamente (parlo ovviamente di me come persona) rimango restia ad assumere appunto un nuovo farmaco senza riuscire a trovare a monte la causa. Dei "famosi" centri del sonno ne ho sentito parlare parecchio, e già il fatto che di un sintomo :"l'insonnia" , siano spuntato fuori tutte queste strutture (oltre che miriadi di farmaci) fa pensare parecchio, così come fa pensare che stranamente nel 2017 ci troviamo ancora difronte medici (solo opinione personale ,nessuna critica) che davanti pazienti affetti da insonnia (lieve o cronica che sia) , prescrivono tuttora con tanta sommarieta' le benzodiazepine così come la tachipirina per la febbre. Eppure a mio avviso, ciò vuol dire mettere nelle mani di un medico generico un paliativo, non una cura, purtroppo prescritto e somministrato senza cercare mai il "problema vero" ,diverso da paziente a paziente. I dati dell'incidenza dellinsonnia nel nostro paese sono sotto gli occhi di tutti e nonostante non venga quasi catalogato come una vera e propria malattia, i dati che ne escono fuori sono agghiaccianti tanto da spingerlo a pensare che non si tratta solo di una causa "intrinseca", ma quanto anche indotta. E se in tutto ciò questa mia ipotesi può risultare "esagerata e infondata" , prende piede dal fatto che lo stesso medico che mi ha prescritto l'ultima cura , ha ammesso la probabilità di una connessione a monte tra alimentazione e insonnia. E qui non parlo di cibi pesanti o cibi leggeri o cattiva digestione la notte , ma di una serie di "sostanze inquinanti "per non dire tossiche che ci troviamo difronte ogni giorno e non solo a livello alimentare.
Gentile dottore, sperando che queste mie opinioni non facciano pensare ad un "paziente del tutto farneticante" , non posso che augurarmi che la medicina possa andare avanti superando l'utilizzo di farmaci paliativi e tentando di raggiungere la causa effettiva di quella che è e resta ancora una ricerca appena all'inizio.
Grazie
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