Alzheimer

Mi occupo degli aspetti amministrativi di una signora 80-enne cui è stato diagnosticata una degenerazione delle cellule celebrali. A causa della sua malattia e del fatto che non ha familiari, pochi mesi fa è stata ricoverata in casa anziani.
La signora non capisce, o si dimentica, che non può più tornare a casa, e vive la permanenza in casa anziani come una cura temporanea.
La mia domanda è: come farle capire la nuova situazione e a fargliela ricordare. E' necessario farlo, al prezzo di darle un grande dolore? L'alternativa è non dirle niente e lasciare che viva per sempre in sospeso pensando che torna a casa il giorno dopo.
Il problema si pone con urgenza, perché il suo appartamento in affitto va sgomberato e lei deve poter scegliere cosa traslocare e portare in casa anziani.
Ringrazio per l'attenzione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

se la signora deve fare una scelta sulle cose da portare con se' necessariamente bisogna dirle la verita' altrimenti non ne uscira' nulla di buono.
Oltretutto, se la signora soffre di Alzheimer difficilmente ricordera' quanto le e' stato detto e potrebbe chiedere sempre chiarimenti in merito.

Credo che lei sia stata nominata dal tribunale per amministrare i beni e gli interessi della persona in questione, pertanto il suo compito e' comunque di renderla edotta rispetto alle procedure che verranno fatte.

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sollecita risposta.
Infatti la signora dimentica quasi tutto. Si è anche dimenticata, o mostra di avere dimenticato, che è stata ricoverata di forza. A volte dice di essere lì di passaggio e che domani andrà a casa. E' scappata 2 volte e l'hanno ritrovata nel suo appartamento.
Le ho già chiesto quali mobili vuole; lei ordina di non toccare niente a casa sua.
Rimane la domanda: come farle capire la nuova situazione e il motivo del suo ricovero.
Le metto un cartello sullo specchio? "Tu rimarrai rinchiusa qui per sempre."?
Mi scusi il cinismo.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Guardi, probabilmente fa finta di capire cio' che non vuole.

Se una persona ha l'Alzheimer a volte difficilmente trova la strada di casa, non scappa e va a casa sua.

Per questo motivo, anche il cartello puo' andare bene, spiegando comunque per bene alla signora che deve scegliere i mobili altrimenti perde tutto.
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dopo
Utente
Utente
Ringrazio ancora.
Proverò.
Non so se è la sede adatta per chiederle cosa ne pensa del ricovero coatto in un caso del genere (la signora è diabetica, diabete mellito II, e da sola non assumeva i medicamenti).
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Il ricovero coatto, altrimenti detto TSO e' un trattamento che si riserva alle condizioni esclusivamente psichiatriche qualora ne ricorrano le condizioni indispensabili.

Siccome la signora ha un amministratore di sostegno, probabilmente non e' in grado di esprimere un consenso valido ai trattamenti e per questi motivi puo' essere invocato lo stato di necessita' oppure eventualmente nominare un tutore che si occupi anche degli aspetti di ricovero.

Se e' stato fatto un TSO per il diabete e' stato fatto un abuso perseguibile.

Oltretutto, lo stato di necessita' puo' essere invocato per salvare la vita del paziente e non in eterno.

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dopo
Utente
Utente
La decisione di ricovero coatto è stata presa perché
- la signora non ha parenti che si possono occupare di lei al suo domicilio
- presenta un deterioramento cognitivo funzionale
- è inconsapevole dei suoi problemi di salute e si è sottratta ad ogni controllo, sino al punto da mettere in pericolo la propria vita
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