Terapia neuropsichiatrica

Salve, innanzitutto vorrei farvi i miei complimenti per il sito, è davvero utile e ben fatto!

Vi espongo il mio "caso": Ho 21 anni e sono di Palermo, da quasi sempre (che io ricordi, almeno dalle) soffro di svariati disturbi... cambiamenti di umore, fenomeni ossessivo-compulsivi (tics e varie), paura di diventare cieco (non di morire però),
insonnia, estrema timidezza e difficoltà ad inserirmi, mancanza di forza di volontà nonostante abbia "voglia di fare", ad esempio ho voglia di studiare ma non ci riesco.
Vorrei cercare di descrivervi bene questi fenomeni... perchè alcuni sono "sempre" presenti (insonnia, timidezza, mancanza di forza di volontà) mentre altri vanno (o cmq si attenuano moltissimo) e vengono a periodi (i più stressanti ad esempio) e mi riferisco in particolar modo ai cambiamenti di umore e ai tics.
Per quanto riguarda l'insonnia, non so se è giusto definirla così.. praticamente non mi addormento mai prima dell'una o le due di notte e solo raramente prima... spesso mi capita di stare sveglio fino all'alba e di alzarmi come uno zombie perchè sono riuscito a dormire un paio d'ore, ma comunque diciamo che in linea di massima non dormo più di 5 ore. Questo però non mi capita la mattina o il pomeriggio... molto spesso infatti
riesco ad addormentarmi, ma evito il più possibile di farlo perchè altrimenti è sicuro che la notte non riuscirei a dormire!

La timidezza è un capitolo a sè.. non so se è giusto definirla "fobia sociale" perchè con questa, o almeno secondo come la descrivono in alcuni siti, ho in comune solo alcuni punti. Io non ho paura di stare in mezzo alla gente, non ho paura se mi guardano, certo abbasso lo sguardo e mi sento sempre osservato, però il problema maggiore è che non riesco a dialogare con nessuno, se mi trovo in piccoli gruppi, dicamo 4-5 persone, io mi isolo e mi limito a rispondere con monosillabi... percepisco un disagio terribile, è più forte di me. Anche se la gente cerca di "attaccare bottone" io non riesco proprio a "lasciarmi andare", mi sento rigido, mi agito... e finisco con il troncare le discussioni sul nascere, è una vera tortura. Tutto questo è stressante, però col tempo ho imparato ad abituarmici. Adesso che vado all'università però, facoltà di Medicina:-), tutto ciò mi sta complicando la vita perchè non riesco non dico a fare amicizia ma nemmeno a creare un minimo rapporto tra me e qualche "collega". In pratica vado a lezione, la seguo, mi alzo e me ne vado senza riuscire ad approcciarmi con nessuno. Piccola parentesi, sono un cantante, suono anche qualche strumento... spesso mi è capitato di entrare a far parte di un gruppo musicale in qualità di cantante, però ogni volta che penso alla possibilità di un concerto, l'idea mi terrorizza! Perchè non riuscirei a stare lì, mentre tutti mi guardano... già mi viene difficile davanti ai componenti del gruppo, questo problema mi ha portato a lasciare stare la "musica" in qualità di esecutore... infatti adesso mi limito a cantare e a suonare a casa.

Non so se tutto questo è la causa dei miei sbalzi di umore (a volte mi passano pensieri negativi nella testa e divento triste) e della mancanza della forza di volontà... in questo periodo dovrei studiare abbastanza, ho voglia di farlo, ho anche tanto entusiasmo, ma poi quando si tratta di cominciare, mi blocco... c'è una forza che mi impedisce di farlo... e anche se leggo la mia mente vaga... devo leggere un paragrafo decine di volte prima di riuscire a metabolizzarlo, prima di un esame invece, riesco a studiare anche costantemente le 3 settimane prima, forse perchè l'ansia per via dell'esame si fa sentire e mi dà la spinta che mi manca.

In seguito a tutto ciò ho deciso di far visita ad un Neuropsichiatra. Dopo aver parlato molto, e con mio stupore, parlato anche nei dettagli anche di cose di cui mi vergognavo molto... mi ha prescritto la seguente terapia:

- Rivotril in gocce, 5 gocce la mattina, 5 il pomeriggio e 7 la sera (3-3-3 in caso dovessero abbattermi troppo).
- Haldol in gocce, 3 gocce 3 volte al giorno
- Tatig in compresse da 50mg, 1/2 la mattina e 1/2 la sera.

Adesso mi sono sorti dei dubbi... secondo voi è una terapia adeguata al mio caso? Un altro mio dubbio è questo: alcuni miei sintomi sono sempre presenti (timidezza, insonnia, ecc), mentre altri, a volte vanno e a volte vengono, ad esempio l'Haldol
credo sia per i tics, però in questo periodo ne ho davvero pochissimi e riesco a controllarli, devo comunque assumerlo? Ho letto che è abbastanza forte e ho paura se può crearmi ulteriori problemi nello studio.

Grazie per l'attenzione, ogni consiglio è ben accetto!


[#1]
Dr. Gianmaria Zita Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 46
buongiorno,
la terapia che le è stata consigliata mi sembra abbastanza adeguata ai sintomi che ha descritto.
In particolare una terapia ansiolitico-antidepressiva, come quella che sta effettuando, mi sembra che possa essere efficace al caso suo.
Per quanto riguarda l'Haldol penso che il suo sia un dosaggio molto leggero. Nel caso però che non riesca ad affrontare le mansioni quotidiane per un problema di sonnolenza non esiti a ricontattare il suo psichiatra che provvederà ad aggiustare il dosaggio.
Con questa terapia tornerà in forze in breve tempo (un paio di settimane d'attesa però sono d'obbligo per permettere ai farmaci di funzionare correttamente), non si preoccupi.
Insieme a questo credo che però dovrebbe affiancare una psicoterapia che la aiuti ad affrontare alcune tematiche di autosvalutazione e timidezza patologica che riferisce come molto invalidanti.
cordiali saluti,
dott. Gianmaria Zita

[#2]
Dr. Domenico Mazzullo Psichiatra 49
Gentile Amico,
ritengo, prima di tutto, che abbia fatto molto bene a rivolgersi ad uno psichiatra e parlare con lui dei suoi problemi.
Premesso che non è mai deontologicamente corretto e opportuno, esprimere un parere personale riguardo ad una terapia prescritta da un collega e, soprattutto, senza conoscere personalmente il paziente, come nel nostro caso, ma al solo scopo di tranquillizzarLa posso confermarLe che la terapia farmacologica mi sembra adatta ed appropriata al Suo caso.
Non abbia timori riguardo all' Haldol perchè la posologia con cui Le è stato prescritto è molto lieve e certo non può arrecarLe disturbo.
In ogni caso Le consiglio di esprimere liberamente i Suoi dubbi e i Suoi timori, al Suo medico curante, allo scopo di una migliore comprensione tra di voi e all'instaurarsi di un sempre migliore rapporto di fiducia, indispensabile per un buon risultato della terapia.
A Sua disposizione La saluto cordialmente.
Domenico MAzzullo

[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

concordo con quanto espresso dai colleghi.
Anche io come loro pongo l'attenzione sulla necessita' di discutere la terapia prescritta con il suo curante, in modo da consentirgli di aggiustare la posologia secondo le necessita' da lei espresse.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

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[#4]
Dr. Claudio Lorenzetti Psichiatra, Farmacologo 249 4
Gentile Utente,
da quanto lei scrive ci si puo fare una idea dei suoi problemi, non certo una diagnosi precisa, per la quale è consigliabile sicuramente una visita psichiatrica. Per quanto riguarda il trattamento sono daccordo per l'Haldol che può essere utile a bassa dose nel controllo dei tic, il Tatig potrebbe andare bene per il resto tuttavia la dose è a mio avviso eccessivamente bassa e quindi la risposta potrebbe essere insoddisfacente anche se il farmaco in teoria potrebbe essere molto valido. Di segno opposto è invece il mio giudizio sul Rivotril: si tratta dia un ansiolitico benzodiazepinico estremamente potente il quale andrebbe assunto per brevissimo tempo per evitare i fenomeni di assuefazione e dipendenza fisica; è un farmaco puramente sintomatico che quindi non cura e pertanto dovrebbe essere ustao solo occasionalmente.
Cordiali saluti.

Claudio Lorenzetti

Dr. Claudio Lorenzetti

[#5]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio innanzitutto i medici che sono intervenuti al mio quesito. Vorrei chiedere però, giacchè ho letto da molte altre parti che le benzodiazepine causano molta dipendenza, se la terapia che mi è stata prescritta può portare ad assuefazione e dipendenza fisica... al momento prendo 5 Gocce di rivotril la mattina, 5 il pomeriggio e 7 la sera. Tengo a precisare che lo psichiatra mi ha detto di tornare a fine maggio e sicuramente qualcosa cambierà e qualcosa aumenterà (rispondendo al Dr Lorenzetti riguardo la dose del Tatig).

Vi ringrazio cmq tantissimo per aver risposto al mio post!
[#6]
Dr. Claudio Lorenzetti Psichiatra, Farmacologo 249 4
Come ho precedentemente scritto il Rivotril è una benzodiazepina molto potente: anche un numero esiguo di gocce al giorno sono un dosaggio rilevante se viene fatta una equivalenza con un altra benzodiazepina. Per intenderci 10 gocce di Rivotril sono equivalenti a 1 mg di principio attivo e 1 mg di principio attivo equivale a 10 mg del più noto Valium che a sua volte equivale a ben 50 gocce. Sì, penso proprio che la dose che Lei sta assumendo sia in grado di dare dipendenza, a meno che Lei sia assumendo il Rivotril da solo qualche giorno.
[#7]
Dr. Claudio Lorenzetti Psichiatra, Farmacologo 249 4
Quanto al giudizio espresso da qualche collega in questo forum circa la scarsa correttezza deontologica nel formulare giudizi circa le terapie prescritte da altri mi preme sottolineare (assolutamente in modo non polemico)che quanto da me esposto non è un giudizio relativo all'adeguatezza o meno di una prescrizione (giudizio piuttosto arduo da formulare non conoscendo di persona il paziente) quanto invece un puro giudizio tecnico sulle dosi minime o massime da somministrare e sui tempi standard di terapia, condizioni queste ultime subordinate agli esiti degli studi controllati eseguiti dalla ricerca scientifica e dalle linee guida formulate nelle varie conferenze di consenso, peraltro soprattutto i primi registrati nella scheda tecnica del farmaco e non opinabili o contraddicibili con esperienze annedotiche personali. In sostanza ritengo che sia più deontologicamente corretto in una situazione come quella di questo forum trasferire al paziente una informazione tecnicamente corretta e assolutamente non condizionata da alcun fattore esterno nel momento che si risponde ad un quesito: ciò nel rispetto del paziente e della realtà dei fatti. Questo non significa mancare di rispetto ai colleghi che hanno prescritto in precedenza un trattamento e alla loroprofessionalità: sono certo che è nei progetti del collega che ha prescritto la terapia al nostro utente di ridurre gradualmente già dal prossimo controllo le benzodiazepine fino alla loro sospensione per evitare una dipendenza e di concerto salire con le dosi della sertralina dopo una fase iniziale di controllo per saggiare la tollerabilità al farmaco; questo per tranquillizzare l'utente che ci ha interpellato al fine di spiegargli che i nostri giudizi vanno sempre letti come giudizi generici che non possono tenere conto di tutti quei fattori di cui si tiene conto al momento della prescrizione durante una visita (presenza contemporanea di più patologie, durata delle terapie, graduale aumento delle dosi o loro riduzione nel tempo, ecc). Per cui sento di dover incoraggiare il nostro utente a mantenere un rapporto di fiducia con lo psichiatra al quale si è rivolto, permettendo allo stesso di esprimere il suo progetto terapeutico nei tempi che la sua esperienza giudicherà opportuni.
[#8]
Dr. Silvio Presta Psichiatra, Farmacologo 463
Esprimo il mio totale accordo con quanto esaustivamente esposto dal dr. Lorenzetti!
Cari saluti
Silvio Presta

www.silvio-presta-psichiatra.tk

Silvio Presta

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