Tristezza e ansia

Salve,
Questo dicembre ho deciso di troncare una relazione dopo dieci anni, ero molto infelice perché lui era un freddo e distante e non mi è stato vicino nei momenti di grande disagio e stavo sempre molto male. Nel frattempo ho conosciuto una nuova persona, di 20 anni più grande di me. Mi sono innamorata e sono tuttora molto felice con lui, sento di aver trovato la persona giusta. Il problema è che di fondo ho una grande tristezza e dolore per la storia finita, ogni giorno peggiora quest'angoscia. Non lo amo più e so che non andava bene e sono contenta di aver trovato il coraggio di troncare. Eppure provo un dolore senza fine, mi sembra di impazzire a volte. Negli ultimi tempi la notte mi sveglio all'improvviso e sento una forte ansia, paura, oppure faccio incubi. Sogno lui che sta per morire e io non riesco ad aiutarlo, mi vengono in mente cose di quando ero piccola , sogno di quando mio papà se n'è andato di casa o sento lo stesso dolore che provavo a 7 anni quando immaginavo la morte di mia madre e di mia nonna. Mi sento come senza protezione, fragile. Inoltre è peggiorata l'epilessia di cui soffro e nonostante il farmaco mi sono venute delle crisi, che mi hanno lasciato spossata. Sta diventando tutto faticoso, ogni cosa che devo fare la faccio con stress, anche le cose belle e di fondo sento una malinconia che non mi abbandona mai e mi viene da piangere spesso, soprattutto quando sto nei momenti di relax o appena sveglia. Conservo tutte le sue cose in un cassetto (convivevamo) come se fossero una reliquia e quando lo apro sento che è ancora vicino, come se fosse stata ieri l'ultima volta che ci siamo visti. In tutto questo devo rioperarmi di endometriosi, sarebbe la terza volta , quindi convivo quotidianamente con dolori e disturbi che mi fanno stancare facilmente. E non riesco più a contenere tutto questo stress. Devo dire però che riesco a svolgere il mio lavoro, faccio la ricercatrice e anche se con più fatica, svolgo la ricerca con lo stesso piacere di sempre. Vado in psicoterapia da qualche mese , nel pubblico, le sedute durano circa 30 minuti, e non vedo miglioramenti, soprattutto l'insonnia peggiora sempre di più e la notte quando mi sveglio terrorizzata ( le crisi epilettiche mi vengono solitamente di notte, quindi quando mi sveglio così si instaura un circolo vizioso di paura ecc..) mi sento avvilita. Come posso essere felice con una nuova relazione e sentire tutto questo dolore così vivo? Dovrei cambiare psicoterapeuta?
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
- Nel suo scritto non vi sono accenni ad una eventuale terapia farmacologica, che, considerando il quadro di lutto patologico o complicato sarebbe molto utile.
- Il metodo dell'EMDR (se non lo conosce cerchi sul web) potrebbe pure esserle di giovamento. Ne parli con il suo psicoterapeuta.
- Sarebbe anche opportuno riconsultare il neurologo o l'epilettologo che la segue, visto che attualmente la patologia comiziale non risulta ben coperta.
Auguri.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dottore,
la ringrazio per la risposta.
Non faccio terapia farmacologica, a parte la lamotrigina che prendo per l'epilessia e per cui il neurologo mi ha dovuto aumentare il dosaggio a causa delle crisi. In questi anni, indirettamente, il lamictal mi aveva reso l'umore abbastanza stabile e nonostante tanti eventi negativi stavo benone.
Ora invece non mi sta aiutando, prendo da sola lo xanax quando di notte mi sveglio con l'ansia ma mi rendo conto che mi calma l'ansia ma mi peggiora di molto l'umore.
Ho spiegato al neurologo epilettologo questo mio stato d'animo ma mi ha solo dato un farmaco per dormire.
Ho guardato in internet il metodo di cui mi ha scritto e lo trovo molto interessante. Il mio psicoterapeuta è di indirizzo lacaniano e non so se lo pratica ma gliene parlerò. Noto comunque che non ho miglioramenti con la psicoanalisi, forse devo solo aspettare, non saprei altrimenti a chi rivolgermi.
Grazie
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