Vivere nel delirio di essere abbandonata o tradita

Buonasera,
Sono una ragazza di 21 anni e convivo da sempre con un senso di terrore e angoscia, nel momento in cui provo un coinvolgimento romantico profondo per qualcuno. Quando entro a far parte di una coppia, io smetto di esistere, i miei bisogni non sono più importanti. I miei pensieri e le mie energie ruotano attorno alla mia relazione, a cosa fare per non perderla, a cosa fare per non essere lasciata, o perchè il mio ragazzo non si stufi di me. Raggiungo livelli di ansia davvero elevati, o di angoscia, o di senso di depressione e vuoto totale, che la maggior parte delle volte riempio con il cibo, oppure dilapidando il mio patrimonio in vestiti. Mi sento dipendente dalla persona che amo, e vengo bombardata di immagini orribili di tradimenti, cambiamenti di prospettive, separazioni, allontanamenti, difficoltà che possano minare la relazione. Il dolore emotivo diventa spesso anche fisico, non riesco quasi a muovermi, perdo l'appetito, non riesco ad intraprendere le normali attività quotidiane alle quali da single dedicavo tempo e passione, e anche se i miei timori non sono reali o fondati io li vivo come tali. La mia vita ruota attorno al terrore che la persona che amo si stanchi di me, e mi abbandoni, per qualcun altro, o per nessun altro. Spesso assumo droghe leggere, o alcol in abbondanza, per far fronte alla paura, e arrivo anche ad assumere benzodiazepine senza prescrizione medica, in maniera compulsiva. Il mio ragazzo non è a conoscenza del mio dolore, anche se a volte purtroppo questo trapela, nonostante io mi impegni a nasconderlo, e a mostrare solo la mia parte indipendente, e sicura, forte, forse in alcuni momenti addirittura "evitante", affinchè sia l'altro a sentire la mia mancanza, l'altro a provare un senso, anche se temporaneo ed illusorio, di dipendenza. Ho spesso desiderato di morire, ho pensato a come farlo, e ho anche tentato. Mi sento sempre vuota, le uniche cose in grado di sollevare il mio umore, in maniera anche repentina ed elevata, sono le abbuffate, lo shopping compulsivo, oppure vedere il mio ragazzo e stare insieme a lui. Sento di aver sempre bisogno di rassicurazioni, e tendo ad interpretare ogni minima azione di cambiamento, o allontanamento, come preludio di un abbandono, dunque entro nel panico, inizia a girarmi la testa, ho le vampate di calore, e provo l'impulso di interrompere la relazione immediatamente a causa della troppa sofferenza. Tutto ciò anche se non vi sono reali o remoti pericoli. Sono stata in terapia, ora interrotta, con una psicoterapeuta per quasi sette anni, e nonostante le abbia richiesto esplicitamente una diagnosi, per capire per quale motivo io viva così male, lei non me ne ha mai fornita una, per motivazioni che posso comprendere, cioè il rischio che i ritmi di guarigione si allunghino. Io avrei dunque gentilmente bisogno di conoscere i vostri professionali pareri, sulla base dei sintomi descritti.
Vi ringrazio per la pazienza.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
I sintomi sono aspecifici e vanno inquadrati con una valutazione psichiatrica diretta.

Con una valutazione specifica potrà essere prescritta anche una terapia appropriata.


Dr. F. S. Ruggiero

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