Comportamento maniacale

Buongiorno, sono la zia di una ragazzina autistica (sindrome di aspergen) di 14 anni. Nonostante i suoi disturbi ben delineati, grazie a tutte le terapie effettuate e alla enorme pazienza della mamma, conduce una vita serena, frequentando il primo liceo con buon profitto. Mia nipote, pur avendo comunque le sue problematiche, aveva trovato un buon equilibrio, grazie anche alla sua smisurata passione del canto, coltivata anche con le lezioni individuali di musica. In pochi giorni la bambina, dolcissima e disponibile, e' cambiata incredibilmente. Non sembra piu' essere lei! Ogni attivita' legata alla routine quotidiana e' impossibile da affrontare; per cui per vestirsi si attarda ore, in quanto si assenta ripetendo gesti strani e ossessivi come ripiegare il pigiama tante volte, addrizzare le scarpe ripetutamente, fissare il vuoto, infilare la maglia e tirarla in giu' sistemando le maniche e ritirandosela giu' come se non la sopportasse. I pantaloni sono una croce: li alza in vita e poi li abbassa e poi li alza e di nuovo giu'. Se la chiamiamo non risponde, assente nel suo mondo fatto di questi strani gesti ripetuti all'inverosimile. Dopo un po' e' come se con un sussulto si risvegliasse salutandoci. Lo stesso e' per il mangiare: impiega due ore e mezza perche' aggiusta le posate vicino al piatto, poi le allontana, poi prende in mano la forchetta ed e' paralizzata per tanto tempo. Per infilarsi nel letto e' un dramma: inizia alle undici e termina all'una. Improvvisamente la vita e' cambiata, senza un apparente motivo; mia sorella e' disperata perche' tra l'altro non riesce piu' a portarla a scuola, non facendo piu' in tempo. Lei ha temporaneamente lasciato il lavoro, perche' non piu' compatibile con questa drammatica situazione. La bambina era la meraviglia di tutti anche a scuola, dove nonostante la sua diversita', si e' sempre distinta anche per la socializzazione. Cosa puo' essere successo? Siamo in balia delle onde e preoccupati anche perche' lei non si fa piu' aiutare. Urla se la tocchiamo, ti guarda con occhi cattivi, non suoi, finche' poi e' come se si risvegliasse e ridiventasse lei, dolce e bella come sempre. Il tutto in quindici giorni!! Non so se mi potete aiutare, magari consigliandomi anche qualche centro specializzato. La nostra sensazione e' che tutto cio' non sia determinato dall'autismo, ma da qualcosa successo in questo periodo. Come e' giusto comportarsi quando ha quegli atteggiamenti? Va assecondata o sgridata? Grazie mille!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

mi chiarisce se la mamma della bambina in questione e' informata di questa sua richiesta?

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Utente
Utente
Certo! Capisco, pero', molto bene la sua legittima domanda. Aiuto mia sorella perche' non puo' piu' permettersi di stare al computer per mancanza di tempo e mi chiede anche di controllare i siti sull'autismo, ma non ho trovato nessuna similitudine con gli atteggiamenti di mia nipote. L'unico timore che ho, da cio' che ho letto e' che possa essere il preludio ad attacchi di epilessia, come succede al 23% circa dei casi di autismo. Grazie.
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Utente
Utente
Gentile dottore, siamo finalmente riusciti ad avere l'appuntamento dalla psicologa, mentre il 6 marzo dalla neuropsichiatra. Si tratta di una psicologa della Asl che conosce molto bene mia nipote e che le ha fatto tre anni fa dei test intellettivi, con risultati sorprendenti. Ha voluto anche parlare con la nuova educatrice della scuola, che segue la ragazza da circa venti giorni. Noi non ci avevamo pensato, ma la psicologa non ha dubbi: e' stata la terapia comportamentale ABA impostata dall'educatrice in modo troppo deciso, a far regredire la ragazza, facendole fare un netto balzo indietro. L'educatrice ha voluto provare questa terapia per cercare di far superare la non accettazione dei rumori di qualsiasi natura, che stava peggiorando. Devo pero' ammettere che questo problema e' quasi completamente superato, quindi la terapia ha avuto i suoi effetti. la psicologa ha precisato che la terapia doveva essere iniziata per gradi, senza eccessivi sconvolgimenti. Per cercare di superare la situazione ha dato dei consigli e vuole rivederci tra qualche giorno. Volevo aggiornarla. Grazie.
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Utente
Utente
Mi spiace non aver avuto piu' alcun cenno, ma capisco. Anche la neuro psichiatra ha puntato il dito ferocemente contro la terapia ABA, che tra l'altro non andava assolutamente impostata su mia nipote, sia per l'eta' e sia perche' non si tratta di un caso grave. E' stato intrapreso tutto un percorso , anche con terapie gia' sperimentate come l'ippoterapia e la terapia con i delfini, gia' fatte in passato con ottimi risultati. Ad oggi la situazione e' stabile, ma con un netto miglioramento per quanto riguarda la tranquillita' della bambina. per il resto e' tutto uguale, con interminabili rituali, che sottraggono sempre piu' tempo. L'educatrice, dopo aver combinato questo guaio, si e' dimessa. Grazie comunque.
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Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 326 11
La terapia ABA ha generalmente come obiettivo miglioramenti negli ambiti del linguaggio, comunicazione, gioco, socializzazione ed autosufficienza quotidiana. Non credo che sia impostabile per migliorare la tolleranza ai rumori. Presumibilmente una maggiore "irritabilità" potrebbe derivare da una sovrastimolazione inopportuna, specie se condotta da personale non addestrato e non integrata in un progetto terapeutico coordinato dal referente clinico.
Alla sospensione, come è accaduto, il quadro dovrebbe normalizzarsi.
Comportamenti stereotipati e "ritualistici" sono però generalmente caratteristici della S. di Asperger

Cordiali saluti

Gabriele Tonelli

Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Mi perdoni,

ma ricevo moltissime richieste di consulto ed a volte qualcuna la perdo perche' vengono aggiornate molto velocemente.

Comunque le ha risposto il collega.
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Utente
Utente
Gentile dott. Tonelli, grazie per la risposta. Ha ragione: comportamenti rituali c'erano anche prima, ma accettabili, perche' inpegnavano un tempo limitatissimo. Adesso, invece, e' difficile conciliarli con le attivita' quotidiane, infatti anche a scuola arriviamo alle 11,00. Domani abbiamo un nuovo consulto, soprattutto per capire come e' giusto comportarsi durante i rituali. Adesso le facciamo fare cio' che vuole, per non crearle altro stress. pero' mi chiedo se sia giusto cosi'. Un lieve miglioramento ci e' stato, ma il nostro compito attuale e' solo quello di starle vicino senza mai bloccare i rituali. Secondo lei e' giusto cosi' o bisognerebbe intervenire? Grazie.
Per il dott. Ruggiero: grazie comunque e capisco che non e' facile gestire tutte le richieste. Grazie ancora.
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Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 326 11
Difficile rispondere alla domanda senza conoscere bene la situazione. In genere i rituali sono manifestazione di un comportamento di per sé non controllabile neppure dallo stesso paziente.
Forse la cosa migliore è di provare a parlarNe con la NPI che sta seguendo la bambina.

Cordiali saluti

Gabriele Tonelli