Differenza o nesso tra ipocondria, crisi psicogena, conversione somatica?

Salve, sono un ragazzo di 18 anni.
Premetto che non sto richiedendo questo consulto per individuare eventuali sintomi, ma per porvi questa precisa domanda: qual'è la differenza o il nesso tra semplice ipocondria, crisi psicogena e conversione somatica?
Non mi va di cercare su Google solo per mettermi pallini in testa...ma non perchè io sia troppo pigro per farlo, anzi, perchè sul web ci sono scritte troppe cose e non si sa mai cos'è vero e cosa è falso.
Vorrei la parola dell'esperto.
Vi supplico.
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Riguardo al web, ha piena ragione.
Dunque:

1) l'ipocondria consiste nella tendenza ad avere una preoccupazione eccessiva per la propria salute; è quindi una condizione di tratto (cioè stabile).

2) la crisi psicogena, come fa capire la parola "crisi", è una condizione acuta, quindi limitata nel tempo. E' sempre una reazione ad un avvenimento, e può includere:

3) la conversione somatica (ad esempio blocco degli arti, o blocco della parola, per un trauma in genere intenso, come un sinistro stradale, o la notizia di un grave accadimento).

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

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Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Gentilissimo dottore, inanzitutto grazie mille per la risposta tempestiva e la sua pasienza. Quel che mi domando è: premettendo che la crisi psicogena può includere la conversione somatica, quest'ultima causa o comprende convulsioni o altri comportamenti anomali? Si può morire di crisi psicogena? È una malattia grave e invalidante? È la più brutta ( mentalmente parlando ) che esista? Ma ancor di più, la crisi di cui si parla è un qualcosa che sfugge al controllo della persona ( psichicamente e fisicamente parlando ) ? Oppure si tratta di un comportamento che viene messo in atto, spontaneamente ma inconsciamente, perchè appunto dovuto alla troppa suscettibilità ( anche inconscia ) della persona stessa?
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dopo
Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
P.S. Inoltre, la conversione somatica si presenta anche quando una persona si convince di avere una determinata malattia? Premettendo anche che questa convinzione non può causare la malattia stessa, ma si trasforma appunto in conversione somatica...è fatale? Si può guarire? Si muore ( oltre dalla paura intendo, perchè quello sicuramente ) biologicamente parlando? Qual'è il meccanismo innescato o che comunque viene messo in atto che porta ad una crisi di tipo psicogena o conversione somatica? Mi scusi per la marea di domande...è che sono al dir poco preoccupato e vorrei capirne di più.
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Belle domande, ma intanto la rassicuro: le crisi psicogene non sono mortali. L'unica situazione,teorica, in cui vi può essere pericolo è quella in cui vi è una alterazione del comportamento tale da mettere in pericolo la persona. E' quello che accadeva,molto raramente, nella prima guerra mondiale, quando l'ordine di uscire dalla trincea ed attaccare il nemico produceva un arresto motorio con apparente rifiuto di obbedire all'ordine (e si veniva uccisi dai carabinieri) o,al contrario, con uscita scoordinata verso il nemico, con le conseguenze che si può immaginare.
In questo esempio già lei può trovare due meccanismi che possono sottendere la crisi psicogena: la cosiddetta "morte apparente" e il "turbine motorio". Questi schemi comportamentali sono atavici, appartengono al sistema nervoso di specie animali inferiori (li possiamo vedere già negli insetti) ma pur sempre presenti nelle parti più antiche del nostro cervello. Stimoli esterni molto intensi possono bloccare tutte le aree cerebrali superiori e slatentizzare quei meccanismi arcaici.

Le conversioni somatiche (o isteriche) già dipendono da strutture cerebrali più evolute, e possono comprendere, come lei chiede, attacchi pseudo-convulsivi. Le conversioni isteriche non sono coscienti e la semplice volontà del malato non può bloccarle. Di regola regrediscono spontaneamente. Altre volte occorre l'intervento dello specialista, che deve adottare tecniche psicologiche (p.e. l'ipnosi) che "saltino" il livello cosciente. A dire la verità queste forme di "isteria maggiore" appartengono ormai a culture diverse dalla nostra. Credo che l'ultima volta che io ho visto una di queste forme di " grande isteria " sia stato negli anni '80.

Per finire, come tutte le patologie psichiche e somatiche la crisi psicogena si manifesta in presenza di uno stimolo ambientale e di una certa sensibilità individuale. Tanto più si è sensibili, tanto meno intenso è lo stimolo sufficiente a scatenare la patologia. Al contrario eventi catastrofici possono produrre risposte psicogene in un gran numero di individui a sensibilità "normale".

Spero di non essere stato noioso.
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dopo
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Buongiorno dottore, ancora una volta grazie mille per la risposta tempestiva, la sua cordialità nei miei confronti e il suo tempo. Che dire, sono rimasto affascinato dalla sua risposta e dai suoi esempi riportati in merito all'argomento. Piuttosto sono io a dovermi domandare se con tutte queste mie domande precipitose e complicate possa essere in qualche modo noioso. Ad ogni modo, ho ancora qualche dubbio al riguardo. Quello che mi domando è: può il semplice pensiero ossessivo e intrusivo che riguarda la paura di una determinata malattia causare una crisi psicogena o/e accompagnata da conversione somatica dal nulla? O solo attacchi di panico?
Premetto che non ho mai avuto nulla del genere fino ad ora, ma da quando ho scoperto che esiste una cosa simile ( come del resto ogni altra cosa che scopro sempre via internet ) ho iniziato ad averne paura...essendo fortemente ipocondriaco.
Si tratta di un fenomeno che può avvenire a chiunque o nel mezzo influisce anche la predispozione genetica? È presente una predispozione genetica in questi casi? Vi sono vari gradi di suscettibilità? Prendiamo come esempio ( indipendentemente dal fatto se si è credenti ) : una persona è convinta, crede fermamente di essere posseduta dal demonio ( premettendo che non lo è realmente ), al momento dell'esorcismo manifesta comportamenti anomali...si comporta come se lo fosse. Di cosa si tratta in questo caso? Conversione somatica o crisi psicogena...o altro? Il comportamento che il soggetto tende a manifestare è dovuto alla sua suscettibilità inconscia? Lo può controllare? È cosciente in quel momento? Qual'è la durata massima di una crisi? Si può andare in arresto respiratorio?
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Prima di rispondere a queste ulteriori domande vorrei però sapere da lei per quale motivo è così preoccupato (quasi terrorizzato direi) dalle crisi psicogene e dalle conversioni somatiche. Che cosa ha letto al riguardo che l'ha spaventata?
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A dir la verità non ho letto molto, ho solo dato un'occhiata e vorrei capirne di più...come dicevo prima, sul web c'è scritto di tutto e di più e vorrei risposte precise, come lei fin'ora mi ha dato, per non rischiare di confondere il vero col falso o comunque l'errato...e per non mettermi ulteriori fissazioni in testa. Dato che sono una persona facilmente impressionabile ( magari anche inconsciamente parlando ). E dato che consulto troppo spesso Google, prendo tutto quello che leggo ( riferendomi alle malattie o sintomi ) come se c'è le avessi io...nel senso, non le somatizzo, ma me ne preoccupo eccessivamente e arrivo a sentirmi male, magari attraverso attacchi di panico bruschi e improvvisi ( forse dovuto al fatto che ci penso inconsciamente e consciamente ). Dipende però dai casi. Nel senso, per farle capire: non cerco sul web " lista delle malattie " e ne scelgo una a mio piacimento su cui fissarmi. Questa mia ricerca ( direi unica, cioè talvolta incentrata su una sola malattia ) dev'essere mossa inanzitutto da una preoccupazione eccessiva che ho verso me stesso, magari dovuta alle mie cattive abitudini. Magari mi convinco inconsciamente di avercele, o forse no, non saprei, ma fatto sta che arrivo a temerle così tanto da eseguire tutti gli accertamenti opportuni e visite necessarie per escludere che vi sia una patologia. Per arrivare a tutto ciò però è necessario che in me sia presente una paura eccessiva, continuativa e persistente nel tempo di tale malattia. Diciamo che è a periodi. Come le dicevo, sono molto ipocondriaco. Vorrei stare tranquillo al riguardo. Vorrei capirne di più. Spero di non disturbarla.
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Vorrei capirne di più se è possibile.
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Salve dottore, ho detto qualcosa di sbagliato?
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Se ho capito bene attualmente l'oggetto della sua ipocondria sono le reazioni psicogene. Posso,provare, con poche speranze, a rassicurarla dicendole che le reazioni psicogene non sono pericolose per la vita, e che si manifestano sempre in reazione a un trauma psichico, piccolo o grande che sia. Oltre non posso fare.
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dopo
Attivo dal 2020 al 2020
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Grazie mille dottore, gentilissimo come sempre! In realtà la mia storia è un tantino complicata, se così possiamo dire e capisco bene che non si può risolvere tutto qui...ogni mio dubbio, paura, fissazione o ossessione che sia. Non posso tanto meno raccontare sempre la mia storia partendo dal principio, perchè ci vorrebbero fin troppi consulti...e forse ( pessimisticamente parlando ) neanche basterebbero. Fatto sta che ora capisco molte cose...A dirle la verità, la mia prima fissazione ( di questo periodo intendo ) è stata l'epilessia. La prima volta che mi sono fissato al riguardo è stato a fine Novembre 2019 per dirla tutta, ma è stato un caso isolato...ultimamente invece questa mia paura è esplosa. Infatti tanto ho fatto, tanto ho detto che sono finito a farmi l'elettroencefalogramma + visita neurologica generale ( l'esame delle funzioni motorie e dei riflessi )...e per farla breve non è risultato niente di particolare. Ma durante il test delle luci, ( prova che temevo altamente ) diciamo che ero al dir poco agitato per via della mia suscettibilità ( psicologica ) , visto il considerato che leggo troppe cose su internet. Dopo quella visita ero anche più preoccupato, angosciato a dire il vero che potesse accadermi qualcosa nel mentre che aspettavo i risultati della visita stessa. Mi stavo sentendo male. Non volevo neanche mangiare. Anzi, prima di questo, cioè dell'epilessia, a Gennaio mi ero fissato con la trance dissociativa da video terminale e la depersonalizzazione e derealizzazione...e vagamente anche le psicosi. Ma la mia paura più grande, brusca e angosciosa è stata l'epilessia. Come le ho già detto, cerco le conseguenze delle mie cattive abitudini ( come lo stare troppo tempo davanti al computer a giocare ai videogames o il cellulare in generale )...e mi metto cose in testa. Magari anni prima mi fissai con la trombosi/tromboembolia polmonare e a tal proposito effettuai una visita...è risultato che ho un'insufficenza venosa, niente di che. Certo, svolgendo una vita sedentaria, talvolta mi viene da pensare che le cose si potrebbero anche complicare. Nel 2018 con il cuore e tutti gli accertamenti e analisi che ne conseguono ( elettroencefalogrammi vari e Holter 24 su 24 ecc...). E così via. Ma nonostante ciò non ho mai avuto crisi psicogene fino ad ora. Spero mai. Magari l'anno scorso mi sono fissato con la schizofrenia in particolar modo e il disturbo paranoide di personalità ( per via delle mie paranoie, talvolta giustificate aggiungerei, altre volte totalmente irrazionali ). E così via. Ora si che capisco tante cose...le cose cominciano a farsi più chiare. Quando ogni qualvolta vado dal mio medico di famiglia per farmi prescrivere le visite ( ovviamente a distanza di tempo, perchè è a periodi ) lui mi tranquillizza ovviamente prescrivendomele, ma mi dice che si tratta di " nevrosi " e che è normale alla mia età. Ma quello che mi domando è: le nevrosi ( in alcuni casi o sempre ) possono o sono peggio delle psicosi? So cosa sono le psicosi, nel senso che sono abbastanza informato sull'argomento...la persona in questione è essenzialmente separata dalla realtà, la frammentazione dell'Io, delusioni, deliri, allucinazioni di ogni tipo ( per lo più uditive o visive ) , in cui l'esame di realtà è assai compromesso, farmaci ecc...Mentre per il nevrotico per risolvere la situazione basterebbe il semplice dialogo nel tempo con uno specialista? Forse è questa la differenza. Non è la prima volta che lo sento, cosa si intende con " isteria " .E se la mia nevrosi si tramutasse in isteria un giorno? Magari un giorno non troppo lontano? Magari isteria da conversione? E se già sono isterico e la mia psiche aspetta la scintilla per esplodere? Con consequenti crisi come quelle epilettiche? Si muore? Vorrei tanto non pensarci. Ovviamente il caso che le ha citato di " grande isteria " o " isteria di massa " risalente agli anni '80 è un evento molto singolare e isolato mi viene da pensare. E per quanto riguarda l'isteria personale? Quella legata a un solo individuo? È fatale? Ha conseguenze disastrose sul cervello? Sulla vita della persona in questione? Talvolta a pensarci mi manca l'aria, mi vengono attacchi di panico intensi a seconda della varia intensità del mio pensiero e focalizzazione sullo stesso. Ora capisco che forse il fenomeno in cui una persona che crede di essere posseduta dal demonio o da qualsiasi altra entità o spirito maligno e nel momento dell'esorcismo ( pur premettendo sempre che non lo sia realmente ) si inizia a comportare come tale...si tratta di isteria. Ma io non voglio arrivare a così tanto. Voglio essere salvato da me stesso. Intanto, la tentazione di accedere a internet è più forte di me...e non faccio a meno di leggere cose al riguardo. Arrivederci!

P.S. Mi scusi tanto il ritardo della risposta. Non è giusto che l'utente che richiede il consulto pretenda dal dottore una risposta veloce ed esaustiva come le sue d'altronde...e poi non risponde da giorni. Ho voluto organizzare le idee. Spero capirà. La capisco se farà lo stesso con me o se non mi risponderà più. Ad ogni modo, ancora mille grazie per il suo intervento nei miei confronti. Sembra poco, ma significa tanto per me.
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