Derealizzazione

Salve, sono un ragazzo di 17 anni, scrivo per parlare di alcuni problemi che sto riscontrando da circa 4/5 mesi.

È da dicembre circa che ho notato delle stranezze.

Un giorno qualsiasi ho notato per puro caso che tendevo a fare dei gesti con le mani, schiacciatele dita nel palmo, che io ricordi ho sempre fatto questi gesti inconsciamente, ma da quel giorno sono diventati piu frequenti e ogni volta che cercavo di fermarmi era come se avessi uno stimolo irresistibile e dovessi farlo.
Da quel momento è degenerato tutto, ho cominciato ad avere pensieri ossessivi su qualsiasi cosa, sono arrivato a dubitare della mia sessualità nonostante io non abbia effettivamente dubbi, ho cominciato a pensare ad oggetti che producono rumori tipo le forchette sul piatto e cose simili che mi hanno assillato per settimane, sono diventato improvvisamente ipocondriaco, ho la costante paura di avere problemi agli occhi, e poi la cosa più strana.
Una sera ho avuto la sensazione di vivere come in un sogno, mi sentivo incredibilmente a disagio, avevo la costante idea che nulla fosse reale, queste sensazioni sono svanitae dopo un po', anche se spesso ritornano.

Ormai ogni giorno è una costante ansia, alla ricerca ossessiva di prove che io non abbia malattie, problemi o dubbi vari.

Ogni volta che succede qualcosa di strano mi ritorna il dubbio che io sia in un sogno o come se fossi alienato da tutti.

Avevo pensato di andare da uno psichiatra ma poi è scoppiata la pandemia
Scusate per il lungo messaggio ma ormai sono mesi che non mi sento più bene psicologicamente e fisicamente.

Scusate ancora per la lunghezza del messaggio e grazie in anticipo
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Salve.

Non è da escludere, che il quadro da Lei descritto potrebbe essere la manifestazione di una malattia psichica, che va curata (e se viene individuata e curata, tanto è meglio). Dall'altra parte, nonostante la serietà del quadro, alla Sua età può anche non trattarsi di una malattia, ma, ad esempio, di una reazione anche inconsapevole a possibili avvenimenti stressanti o traumatici. In questo ultimo caso comunque c'è la cura, ma diversa. Io sono più propenso a considerare per primo questo secondo caso, e penso, che, se anche Lei fa come me, allora almeno una parte dell'insofferenza si attenuerà, e Lei avrà più forze per aspettare la visita.

L'incontro con lo specialista chiarirà di quale disturbo psichico si tratta e come si può curarlo. Capisco, che per ora, durante la quarantena, è problematico fare la visita. Tuttavia, non lo scarterei: le necessità di salute (anche psichica) possono essere un motivo valido per fare la visita anche durante la quarantena, e potrebbe trovarsi uno specialista, che esercita anche in questo periodo.

Nel frattempo non escludo, che può avere senso almeno un supporto psicologico. Le consiglio di provare a chiamare TelefonoAmico CeViTA: 02-99777 (numero nazionale).

Dr. Alex Aleksey Gukov