Non ricordo i nomi delle persone che già conosco da tempo

Buonasera,
Sono una ragazza di 22 anni e da qualche anno a questa parte inizio a sentire come un peso quelli che chiamo piccoli "vuoti di memoria" perché non so bene come classificarli.

Mi succede, e mi capita spesso, di scordarmi i nomi delle persone.
Non intendo i nomi di quelle persone che conosco sul momento, ma di persone che conosco da tempo.

Una delle prime volte in cui mi sono quasi stupita di quello che non riuscivo a ricordare è stato in quinto superiore quando davanti alla professoressa di inglese che conoscevo da due anni, non ricordavo più il suo nome.
Negli anni questa cosa mi è successa sempre più spesso, e ultimamente inizio a sentire questa condizione un po' come un peso poiché mi crea un enorme imbarazzo rendermi conto fra me e me di non ricordare il nome di un conoscente che ho di fronte sul momento e che è intento a conversare con me.
A volte riesco a ricordami presto il nome della persona, altre volte ci metto relativamente un bel po'.

Insieme ai nomi, un'altra cosa che mi accade forse troppo frequentemente è di non riuscire a ricordarmi dei termini o delle parole.
Mi è capitato di non riuscire a farmi venire in mente un determinato termine per descrivere una situazione durante un discorso, e di cercare di ricordare quel termine per decine di giorni.

Per il resto, non ho riscontrato ad oggi altri problemi di memoria, come ad esempio scordarmi appuntamenti o impegni importanti ecc.

Premetto che sono una ragazza piuttosto emotiva, e mi è stato detto che questo può condizionare la mia situazione.

Mi sto preoccupando inutilmente?
Se sì, allora c'è un modo per rimediare a questi miei "vuoti di memoria" che iniziano a recarmi un po' di disagio?
O dovrei fare degli accertamenti?

Ringrazio in anticipo chiunque risponderà.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
L emotività può agire su questi fenomeni provocando le dimenticanze che lamenta.


Se ritiene che la situazione sia fastidiosa dovrebbe primariamente far valutare la condizione ansiosa sottostante.



Dr. F. S. Ruggiero


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