Necessito di uno psichiatra?
Da circa un anno sto combattendo contro un problema di salute che mi affligge, del quale volendo potete trovare traccia nei miei ultimi consulti, relativi a un problema di tosse sul posto di lavoro.
Il motivo per cui mi rivolgo a voi è però diverso.
Sono ormai mesi che vivo una condizione molto difficile a causa di questi problema, girando tra mille medici per trovare una risposta.
Ultimamente credo che questo problema abbia generato anche una reazione a livello psicologico, in quanto ho l'impressione di avere alcuni sintomi causati dal perenne stress che vivo.
Ho spesso la.
sensazione di sentire il cuore battere, la pressione è più altra in media, oscillando dai 130/70 ai 140/80, ho PERENNEMENTE la voce rigata, nel senso che ogni volta che parlo con qualcuno sembra quasi che sia solo punto di piangere, qualsiasi sia l'argomento.
Ogni rapporto umano mi causa un aumento dei battiti cardiaci, come se non fossi perfettamente in grado di gestire le mie emozioni.
Ho da una decina di giorni un tremore leggero alle mani, mi sembra che gli oggetti mi cadano più spesso del solito.
Ho spessissimo dolore al cuore, o almeno credo, dato che è localizzato intorno alla zona del capezzolo sx.
Ho fatto tutti gli esami possibili e il cuore è ok, la sensazione è quella di una leggera morsa persistente.
Riesco a correre e fare attività fisica senza particolari problemi, a parte un maggiorato senso di affanno quando faccio le scale.
Il mio timore è che questo periodo di stress mi abbia fiaccato mentalmente, e adesso stanno fuoriuscendo tutti questi sintomi, come se fossi sull'orlo di un esaurimento.
Mi chiedo se possa essere utile un approccio medico a questo malessere, eventualmente con una terapia farmacologica.
Sono titubante sia perché faccio un lavoro per il quale sarebbe bene essere sempre iper lucidi sia perché in passato, su consiglio di un otorino per un problema all'orecchio ho assunto per 3 mesi sereupon 10mg, con azzeramento TOTALE della libido.
Non ho quindi assolutamente voglia di rivivere quella sensazione, e temo che quello sarebbe il farmaco di elezione che lo specialista mi consiglierebbe.
Ma temo che non sia più evitabile.
Voi che dite?
Grazie
Dr.Matteo Pacini
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Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Oltretutto non sarebbe l'unico prodotto utile per il suo disturbo.
Dr. F. S. Ruggiero
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Ricordo che l'effetto che mi dava era di intorpidimento, ero poco reattivo e dormivo tantissimo. Lavoro nella forza pubblica e mi può capitare di dover guidare o di prendere decisioni in poco tempo, da qui la mia titubanza.
In ogni caso credo proprio che andrò a farmi una chiacchierata con un professionista, vi chiedo solo se, da uno schermo, potete scorgere nei sintomi indicati una patologia di rilevanza psichiatrica. A volte mi sembrano talmente fisici questi sintomi da rendere improbabile un collegamento con la psiche.
E' strano che la questione di diagnosi differenziale si ponga in questo momento dopo circa un anno.
Un mese di terapia alla dose terapeutica praticamente è nullo poiché il farmaco inizia ad agire dopo 4 settimane.
La presenza di eventuali sintomi legati alla sessualità andavano riportati al prescrittore per consentire una variazione.
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Non capisco cosa intende con il riferimento alla diagnosi differenziale... Ritiene che avrei dovuto muovermi prima?
Se ha dei disturbi psichiatrici va considerata primariamente la diagnosi differenziale.
La prescrizione di un antidepressivo presuppone che li abbia altrimenti sta perdendo tempo.
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Mi rispose: "ma no dai, oggi giorno una dose di sereupin non si nega a nessuno, ma a te non serve..prendi un po' di Xanax al bisogno e evita perdite di tempo".
Detto questo non le rubo più tempo, mi piacerebbe però aggiornarla una volta che avrò effettuato la visita.
Un saluto.
Uno psichiatra non scrive a caso un farmaco perché non si nega a nessuno, semmai è lui che non nega a nessuno le benzodiazepine che tra l'altro vanno utilizzate al minimo.
In ogni caso, se la prescrizione è stata fatta solo per la presenza di acufeni il trattamento off-label non ha successo con la paroxetina, mentre è possibile una azione con altri farmaci della stessa classe secondo la mia esperienza clinica.
Se il farmaco è stato prescritto per una terapia specifica per un disturbo psichiatrico il dosaggio di 10 mg è insufficiente, il dosaggio di 20 non è mai stato mantenuto ed andrebbe capita la diagnosi di trattamento.
Se ha un disturbo di somatizzazione, la paroxetina non ha indicazione.
Io non ho ben capito tutti i passaggi che ha fatto ma certamente la cose vanno chiarite dal punto di vista diagnostico e trattamentale.
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I motivi per cui vorrei richiedere una consulenza sono indicati nella richiesta di consulto.
Il riferimento alla paroxetina (assunta per poco tempo e anni fa per un problema di acufeni ora gestibile) era solo per sottolineare che questo farmaco mi causa scomparsa della libido da qui la mia ritrosia a rivolgermi a uno psichiatra.
La ringrazio e le auguro una buona giornata.
Il punto è che lei è titubante sulla base della prescrizione ricevuta dall'otorino.
La visita psichiatria valuta diversi aspetti inclusa la possibilità di utilizzare altri farmaci che possano non avere impatto sulla sfera sessuale, anche se le ripeto che questa azione potrebbe essere correlata a diversi fattori di uso non indicato del prodotto.
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Ecco, quindi ha detto una cosa e ha fatto il contrario. Non si nega a nessuno...e le ha prescritto un'altra medicina. Ma anche se era ironica la cosa, non è vero: non si nega a chi ha l'indicazione a prenderla piuttosto che avviarlo verso terapie provatamente inutili e che inducono assuefazione dopo un primo parzialissimo beneficio, tipo lo xanax.
" A volte mi sembrano talmente fisici questi sintomi da rendere improbabile un collegamento con la psiche."
Sono collegati col cervello, non con la psiche. La psiche infatti nei casi di disturbo psichiatrico ci direbbe che non sono collegati, portandoci fuori strada.
Comunque, escludendo un farmaco che non tollera, rimangono altre alternative.
Dr.Matteo Pacini
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