Visita psichiatrica, diffidenza

Salve a voi,
ho di recente effettuato una visita gastroenterologica avendo avuto problemi di stomaco, ed è risultata in nessuna causa organica: Il medico in questione mi ha pertanto consigliato una visita psichiatrica.
Tale indicazione non mi sorprende.
Tendo a fare abuso di fumo ed alcolici perchè la quotidianità mi causa una noia insopportabile.
Pur tentando di essere la
miglior versione di me stesso sono estremamente egoista.
Sono un manipolatore sopraffino, un abile seduttore; sono capace di suscitare un'attrazione artificiale nelle donne.
Per "artificiale" voglio intendere indotta, consapevole, costruita applicando le mie risorse mentali per attuare comportamenti atti a fare in modo che lei reagisca come da me pianificato.
Osservo le espressioni facciali, ascolto le variazioni del tono della voce, ed intuisco cosa sia meglio fare affinchè io possa conquistare l'obiettivo che mi sono prefissato.
Non mi sento in grado di provare un bene genuino.
Riguardo i miei genitori, l'unica conferma che ho nei miei stessi confronti circa il bene che gli voglio è che se pensassi che qualcuno gli facesse del male fisico sarei prevalso da una rabbia tale da sfociare potenzialmente in una reazione incontrollata.
La mia modalità affettiva si fonda sulla violenza, non percepisco alcun sentimento positivo, di preoccupazione o di premura, nei confronti del prossimo.
Sono un individualista egoistico.
Non mi sento in grado di provare un'empatia effettiva; sono capace di recitarla ad arte all'occorrenza.
Posseggo un codice morale mio, che in molti casi è incongruente alla moralità comune, come nell'esempio della tendenza poligama.
Odio l'autorità imposta, come gli schemi e le regole, alle quali sono spesso avverso ma che tendo a rispettare per convenienza.
Ed infine, cosa più importante, non mi sento sbagliato per tutto questo, non avendo nessuna volontà di adeguarmi a quella che viene considerata la buona norma.
Allora vi domando: In che maniera un medico psichiatrico, che studia l'articolata e complessa mente umana, potrebbe aiutarmi, se non somministrandomi superficialmente farmaci dall'impatto biologico e in molti casi dannoso?
Dovrei avere la fortuna di incontrare un essere umano particolarmente intelligente e acuto per non rischiare di fargli il lavaggio del cervello come è successo con gli psicologi e gli psicoterapeuti che ho già incontrato, confusi, spiazzati, o talvolta ancora meno umani di me, dove in nome della prestazione professionale mi hanno riempito di chiacchiere a sfondo emotivo e motivazionale sempre molto attenti, però, a non dare alcuna definizione pseudo scientifica e razionale alla mia condizione, che ritengo invece un punto di partenza fondamentale su cui poter lavorare.
Vi ringrazio eventualmente per l'incoraggiamento.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Se parte con l'idea che i farmaci siano ad impatto biologico e potenzialmente dannosi parte con il piede sbagliato per affermare il suo diritto a restare come è senza lavorare in nessuno modo su ciò che ritiene sia il suo modo di essere.


Dr. F. S. Ruggiero


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