Le benzodiazepine mi hanno giovato così tanto perchè innalzano semplicemente la soglia del

gentilissimi dottori psichiatri. vi scrivo in merito ad una cosa che mi è accaduta circa tre mesi fa. In seguito ad una ricaduta penso( a venti anni ho sofferto per circa quattro anni di attacchi di panico) di un forte stato di ansia ho notato una contrazione spasmodica dell'addome che mi ha provocato quello che l'urologo in seguito a varie analisi ha classificato come prostatite abatterica e dunque mi ha dato degli antiffiammatori dicendomi che era una brutta rogna e avrei dovuto imparare a conviverci.
Senonchè , memore dei miei disturbi di giovinezza ( ora ho 35 anni ) ho ricontattato il mio vecchio psichiatra che mi tirò fuori dagli attacchi di panico che mi ha subito prescritto dello xanax gocce da prendere per 3 volte al giorno con una dose variabile in base ai sintomi dalle 10 alle 20 gocce per somministrazione. E voilà , già dalla prima assunzione dolori quasi spariti
del tutto , minzioni frequenti tornate normali, insieme a qualità e quantità dello sperma anch'esse ritornate quasi normali. Stabilizzazione anche dell'intestino.
Erezioni leggeremente dolorose ed un leggero dolore post-eiaculatorio ma nulla a che vedere di prima dell'assunzione dello xanax.
In effetti le nuove teorie sulla prostatite abatterica( o dolore pelvico cronico) sembrano indicare l'ansia come fattore scatenante di tutta la proplematica e nuovi protocolli di cura sono stati messi in atto proprio da uno psicologo-psichiatra americano insieme ad un urologo.
Gentilissimi esperti del forum a questo punto io vorrei chiedervi alcune domande che porrò anche al mio psichiatra in cui io ripongo completa fiducia.

Qual'è la posizione , in generale da parte vostra, rispetto a questa malattia ?
E' curabile con le armi proprie della psichiatria-psicologia-neurologia, vale a dire agendo sulla mente dell'individuo oppure davvero è impossibile venirne fuori che voi sappiate ?
Ed infine.
Lo xanax e le benzodiazepine mi hanno giovato così tanto perchè innalzano semplicemente la soglia del dolore o perchè calmando l'ansia alla base dello spasmo hanno ridotto l'infiammazione a carico della prostata , dell'intestino, e del tessuto nervoso e muscolare adiacente?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Possiamo ipotizzare una forte suggestionabilita' da parte sua per l'uso di una benzodiazepina.

La scomparsa del dolore e dei fenomeni accessori indicati potrebbe non aver portato lo stesso ad un miglioramento della sua prostatite che, invece, continua ad essere presente in forma "silente".

Se il suo urologo non le ha indicato la strada psichiatrica, porrei qualche dubbio sull'efficacia del metodo, in quanto e' l'urologo maggiormente aggiornato sui possibili trattamenti.

In ogni caso, l'uso di benzodiazepine dovrebbe essere limitato nel tempo e per questo andrebbe introdotto un trattamento specifico con minori rischi di assuefazione.

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Utente
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gentile dott. Ruggiero la strada psichiatrica-psicologia a me appare la più convincente .
Le benzodiazepine sono la classe di farmaci più adeguati per gestire inizialmente queste problematiche anche se effettivamente possono portare ad assuefazione nel giro di pochi mesi a detta del centro urologico americano da me contattato.
In effetti mi hanno consigliato di iniziare a praticare yoga e training autogeno come trattamento specifico e valutare con l'urologo semestralmente la condizione della prostata.
Inoltre dovrei informarmi se da qualche parte qui in italia praticano un protocollo fisioterapico detto Stanford per lo scioglimento di alcuni punti della parete sia interna che esterna addominale detti trigger point.
Assolutamente da evitare sono le varie schifezze date in passato per la cura di questa malattia quali antibiotici , alfa-bloccanti, antidolorifici ecc. ecc.che hanno causato solo ulteriori danni alle persone che hanno intrapreso tale strada.

Se lei ha ulteriori suggerimenti da darmi sono ben accetti gentilissimo dott. Ruggiero
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Scusi, ma quale sarebbe l'efficacia terapeutica del training autogeno e dello yoga?

Praticamente si continua a discutere di somatizzazioni evidenti che potrebbero giovarsi di un trattamento psichiatrico non a base di benzodiazepine.

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Utente
Utente
Io non lo so e nemmeno so a chi chiederlo . Riporto semplicemente quanto mi è stato detto da uno dei più importanti centri di urologia mondiali. Immagino che loro pensano che riducendo l'ansia mediante benzodiazepine oppure in alternativa yoga e training autogeno e mediante massaggi sulla muscolatura pelvica si riesca ad apportare un beneficio a tali somatizzazioni. In effetti io se ero nervoso sentivo dolore e tutto il resto altrimenti a casa ero tranquillo i dolori sparivano. L'effetto dello xanax poi non tanto sul dolore ma su quelle altre cose che lei definisce accessorie mi fa pensare che questa possa essere la strada giusta per la mia patologia. Poi non sono un medico e nemmeno pretendo di esserlo altrimenti non mi sarei rivolto a questo sito. Cerco semplicemente spiegazioni a voi esperti del campo per riuscire a capire come poterne venire fuori.

Grazie ancora
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Personalmente, non mi risulta che lo yoga possa intervenire sulla prostatite abatterica.

Maggiore efficacia allora la potrebbe avere la psicoterapia.

Bisogna capire il meccanismo fisiopatologico dell'insorgenza della malattia ed agire su di esso, se si considera l'insorgenza con l'aumento della contrazione muscolare, l'uso di psicofarmaci potrebbe ridurre il problema.

Se il problema e' di tipo somatico, la non risoluzione con metodi opportuni potrebbe far spostare il problema in un'altra sede del corpo.
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Utente
Utente
gentilissimo dottore la ringrazio nuovamente e vorrei togliermi un'altra curiosità. Ma quando dice che il problema potrebbe andare a finire in qualche altra del corpo che cosa intende( una malattia di tipo reattivo-immunologica )?
Guardi che io comunque vado da un urologo che mi segue e mi ha consigliato nel mio caso un'alimentazione sana ed antidolorifici che ho smesso dopo un mese come da lui indicatomi. Poi ho aggiunto lo xanax perchè ho notato contazioni forti del pavimento perineale ed i sintomi sono quasi del tutto spariti. Ho fatto un numero di analisi su batteri pari a 3 con tecniche miste e di dna su tutti i possibili germi controllabili di mia spontanea volontà e lui , l'urologo si è incazzato perchè dice che ho buttato dei soldi( premetto che questo urologo è professore universitario molto esperto della vecchia scuola ed in effetti non è stato trovato uno straccio di germe). Già dai sintomi che avevo riportato per lui era chiaro che non si trattasse di nulla di batterico.
Io non mi sto autocurando, tendo a precisarlo, sto cercando il miglior modo per venirne fuori o perlomeno per migliorare la sintomatologia.
Ora andrò a farmi ricontrollare la prostata e gli chiederò anche a lui che ne pensa di questa mia risposta positiva agli psicofarmaci.
Anche secondo me la psicoterapia non è un'opzione da scartare.

La ringrazio nuovamente
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

forse era il caso di parlarna prima con l'urologo piuttosto che assumere benzodiazepine.
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Utente
Utente
Gentile dott. Ruggiero ripetendole nuovamente che tutti i farmaci presi fino ad ora non sono mai stati autoprescritti ma bensì prescritti, dopo attenta valutazione del paziente e dei sintomi da specialisti in cui io ripongo la mia piena fiducia non capisco perchè si voglia qui negare l'evidenza che una prostatite possa essere causata o perlomeno favorita al 90 % da uno stato ansioso e che un quadro sintomatologico come quello che ormai tutti a livello internazionale definiscono come cpps e non più prostatite abatterica debba essere curata o perlomeno gestita con metodologie molto più vicine alla psichiatria-neurologia + fisioterapia che alla classica urologia.
inoltre mi sembra piuttosto azzardato o perlomeno molto protezionistico affermare che la psicoterapia possa funzionare meglio dello yoga .
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