Lymbitril e xanax

Gentili Dottori,
Il mio psichiatra mi ha segnato il farmaco limbitryl da prendere mattina e sera (1 compressa), a questo ha aggiunto il farmaco valtreax per colite, da assumere due compresse al giorno.
Ho cominciato con il valtreax, sospendendo lo xanax -ne assumo 2 mg e mezzo al giorno) ma il diazepam in esso contenuto non mi ha assolutamente fatto lo stesso effetto dello xanax, nonostante un'altra psichiatra mi ha detto che in realtà 10 mg di valium sono più forti di 2, 5 mg di Xanax.


Ho sospeso il valtreax per riprendere lo Xanax, ma ora vorrei prendere il limbitryl che mi ha prescritto con il valeax (avrei dovuto prenderli insieme, ma non me la sono sentita).
Potrei associarlo con lo xanax, visto che la BDZ contenuta nel limbitryl è a basso dosaggio?
Ribadisco che prenderei solo 2 compresse.
So che l'uso di più BDZ è sconsigliato, ma limbitryl e valtrax mi sono state prescritte insieme e da prendere contemporaneamente, e ognuno di questo farmaco contiene una BDZ diversa.


Sentirò questo psichiatra il 20 maggio per telefono -le chiamate sono programmate e non ci fornisce recapito cellulare e se chiamo in studio la segretaria non me lo passa- ma vorrei farvi un'ultima domanda: in caso di sospensione del limbitryl, dovrebbero passare i fatidici 14 giorni per assumere un IMAO come accade per ogni antidepressivo triciclico?
C'è la possibilità che in una visita che farò in Svizzera in un centro possa venirmi prescritta la moclobemide -non sto ora a spiegarvi il perché- Sul bugiardino del limbitryl è scritto che è a discrezione dello specialista decidere quanto tempo deve passare prima di assumere un IMAO dopo una terapia con triciclici, ma in quello dell'Anafranil ad esempio è indicato a chiare lettere che devono passare almeno 14 giorni.

Cordialità
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Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 638 37 1
1) 10 mg di valium possono fare meno di 2.5 mg di alprazolam. Vi è anche una certa variabilità personale. Nel suo caso mescolare due benzodiazepine, almeno per un periodo, non mi sembra così grave. L ' importante è che alla lunga il suo fabbisogno si riduca.
2) Il tempo di sospensione della terapia con triciclico e' indicato dal foglietto illustrativo. Nel caso sia affidato al giudizio medico mi sembra che 14 gg siano troppi. Possono essere giustificati nel caso si passi da imao a triciclico, non viceversa. In ogni caso il rischio è una crisi ipertensiva. Non conosco il foglietto illustrativo della moclobemide.

Dr Giovanni Portuesi

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio per la cortese risposta, ciò mi è di grande aiuto perché mi consentirà di prendere il valtrax valeas per la colite che mi sta creando un disagio enorme. Il 20 ho la visita da un altro psichiatra e poi deciderà lui il da farsi. Il medico di base ieri mi ha dato il levopraid -avendo sospeso il valtrax dopo un giorno- mi saprebbe suggerire quale secondo lei è più efficace per i sintomi della colite? Ho eruttazioni continue per tutta la giornata, stimolo ad evacuare già la mattina e durante il giorno, sebbene poi la stessa sia solo parziale, meteorismo mattutino esuberante e dolore e pesantezza addominale, percepita sia su stomaco che intestino, pesantezza che aumenta quando mi sdraio, soprattutto dopo i pasti. Non sono presenti crampi addominali né acidità né diarrea. Aggiungo che è presente una blanda nausea.

Se posso approfittare ancora della sua gentilezza, riguardo la moclobemide -di cui ho letto il foglio illustrativo- i giorni indicati di attesa sono 14 dopo una terapia con anafranil. Riguardo il rischio di crisi ipertensiva, esso è azzerato dopo questa attesa che Lei ha anche definito esagerata ma che per precauzione osserverei? Cordialità

Cordialità.
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Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 638 37 1
Valtrax valeas e levosulpiride sono farmaci completamente diversi, le consiglierei di usare quello che trova più efficace, ovviamente si tratta sempre di terapie limitate nel tempo.
La moclovemide è un imao di nuova generazione considerato più sicuro. Dopo 14 gg di stop dei farmaci controindicati si può ritenere di essere al sicuro dal rischio di reazioni ipertensive.

Dr Giovanni Portuesi