Paroxetina

Buongiorno,

vorrei chiedervi se la paroxetina a lungo andare puo' dare dipendenza.
L'anno scorso ho assunto mezza cp, 10 mg, per 6 mesi con buoni risultati ma ho scoperto che il trattamento andava prolungato in quanto l'ansia è ricomparsa, anche perchè la situazione che l'ha causata è ancora presente, dopo un paio di mesi.
Se iniziassi un trattamento per 12 mesi ci sono possibilità di dipendenza dal farmaco? Come dovrei scalare il farmaco alla fine della terapia? Non vorrei riuscire a stare bene finchè prendo il farmaco e poi stare peggio alla sospensione.

Grazie molte.
[#1]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

la gestione di una terapia come quella da lei descritta andrebbe gestita dal medico specialista e non dal paziente anche nel momento della sospensione, se lo lascia fare a chi di competenza di massima problemi non ne avrà, il "fai da te" è pericoloso,

Cordiali Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#2]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
gentile utente

l'indicazione al trattamento e le modalità di assunzione vanno valutate da uno psichiatra

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Il trattamento con paroxetina, come in generale gli altri, sono pensati per essere proseguiti per diversi mesi, dipende dalla diagnosi. Per un disturbo di panico un trattamento da cui si pretenda una bassa percentuale di ricaduta dopo la cessazione dovrebbe durare un paio d'anni, e a dose efficace che in genere è oltre 10 mg.
Quindi 6 mesi a 10 mg significa quasi certezza di ricaduta dopo la sospensione, a distanza di un tempo variabile ma non lungo.
Non esiste la terapia che induce dipendenza. La dipendenza dalle terapie è, in alcune malattie croniche o ricorrenti, una fortuna che consente di controllare disturbi altrimenti fastidiosi e invalidanti potendo contare su una cura in maniera stabile nel tempo.
L'assunzione di terapie non produce la malattia "se non prendo la terapia so male e se non l'avessi iniziata starei bene".
Questo vale per alcuni tranquillanti assunti contro le indicazioni esplicitamente illustrate.

Per quanto riguarda l'opportunità della sospensione graduale delle cure, dico il contrario, cioè che non vi è ragione di sospenderle bruscamente, e comunque la facilità nel completare una sospensione graduale di una cura è maggiore quando la malattia di fondo è stata curata bene e a lungo.

Tutto ciò necessita ovviamente di diagnosi e prescrizione psichiatrica, non sono cose che può gestire autonomamente anche se ha già assunto il farmaco in passato.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini