Rapporto morboso?

Salve,
sono fidanzata da tre anni con un ragazzo.
Son benvoluta sia dal padre, sia dalla madre.
I genitori son divorziati.

Inizialmente il rapporto tra me e mia suocera era altalenante.
È una donna sempre in costante ricerca di attenzione e di approvazione. Ha divorziato anni anni fa, ed adesso è accompagnata. Rapporto stabile e forte tra lei ed il suo compagno, nonostante pare serbare rancore nei confronti dell’ex marito.
Comunque, nel corso degli anni sono stata pubblico di vari litigi che hanno portato il mio Lui a stabilirsi nella casa del padre.
Di questi litigi, son uscite fuori parole che attualmente mi fanno pensare a cose maliziosamente.
Non sono una maiala nel modo in cui pensi tu, non riesco a darmi una spiegazione valida.

Al di là di ciò, a distanza di un anno, io e mia suocera abbiamo instaurato un rapporto di amicizia.
Troppa amicizia, il che mi porta in contesti di disagio in quanto, spesso e volentieri, tende a parlarmi di cose sue private, sia del passato, sia attuali, ad esempio mi parla del suo ex e dell’attuale suo compagno.
Ciò mi destabilizza poiché non si comporta nei miei confronti come suocera, bensì come amica, e va ad intaccare il rapporto che c’è tra me e il mio compagno.

Lei è appiccicosa.
Snervante.
Cerca sempre abbracci ed affetto dal mio compagno, e da mio cognato nonostante entrambi rimangono impassibili seppur vogliano bene alla loro mamma.

Recentemente, forse in preda all’ansia o al bisogno di mettermi in competizione con lei, ho fatto caso che succede che magari al mio Lui o a mio cognato possa cadere l’occhio sul suo fondoschiena.
Ciò mi ha causato malessere interiore e tanti pensieri disgustosi.
Forse è un qualcosa di normale, magari il rapporto tra me e lei ha portato questo pensiero malizioso poiché, in alcune occasioni con mio suocero, capitava che l’occhio poggiasse li e non ho avuto la sensazione di disagio che ho con mia suocera.
Magari è un atteggiamento umano, un pensiero intrusivo.

Altri episodi strani non ci sono stati se non il voler ricevere affetto e abbracci morbosamente.

Ne ho sentite tante di storie strane in giro, non vorrei dovermi ritrovare in un triangolo incestuoso.

Questi episodi mi hanno causato tanto nervosismo e tante paranoie e di conseguenza dubito della mia persona e della possibilità di attrarre lui, vanno a colpire il mio orgoglio ed il mio essere donna.
Non so bene come spiegarmi, vorrei evitare questi pensieri intrusivi sessuali e non pensare che il mio compagno possa provare attrazione o piacere nel fantasticare sulla madre o il desiderio malsano di portarla al letto.
Mi sento deviata mentalmente.
Premetto un’altra cosa, questi pensieri malsani, non erano mai sorti prima d’ora ma son iniziati l’anno scorso quando il mio rapporto tra me e lui era instabile a causa di gelosie assurde da parte di Lui.

Per ora non mi vengono in mente altre cose, attendo risposta.

Grazie
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Dr. Guglielmo Gigli Psicologo 21
Salve,

sicuramente essendo un contesto con più relazioni e più dinamiche sarebbe necessario un approfondimento, non possibile in questa piattaforma.
Tuttavia mi preme porre l'attenzione su di lei, in quanto mi condivide una serie di sensazioni e pensieri che non la fanno stare bene.

E' importante imparare a proteggersi in ogni relazione. Anche in quelle intime, è sempre fondamentale la protezione di sé che concretamente si manifesta nel rispetto dei confini. L'essere suocera è un confine ben preciso e viceversa. Un confine che non è negoziabile per il bene di entrambi.

Con il rispetto e la delicatezza provi a ristabilire questi confini, dandosi l'autorizzazione di un sano distacco.
Ad esempio, quando sua suocera vuole raccontarle del rapporto con il suo compagno, potrebbe ringraziarla della fiducia nei suoi confronti e allo stesso tempo invitarla a parlarne con una sua amica, poiché lei, in questa relazione non potrebbe esserle d'aiuto.

Chiaramente le strategie concrete andrebbero verificate in base alla situazione reale, che però non conosco nei particolari.

I suoi spazi sono importanti. Spazi che si definiscono vitali. Tolti questi si toglie lo spazio per "vivere" e ci si sente "soffocati" nei pensieri e nelle emozioni.

Cordialmente

Dott. Guglielmo Gigli
Psicologo Clinico
Certified Professional Coach
Counselor ad indirizzo Psicobiologico