Cosa spinge una persona eterosessuale ad avere fantasie omosessuali?

Buongiorno dottori, sono un ragazzo di 26 anni ed ho questo dubbio relativo alla sessualità.

Premetto che non ho mai esplorato ancora un rapporto sessuale in prima persona, ma sono sicuro di essere sempre stato attratto dalle donne, tuttavia ricordo che sin dalla pubertà, ossia un'età di 13-14 anni, ho sempre avuto sia fantasia che visione di contenuti omosessuali affiancati a quelli eterosessuali, con gli anni le fantasie/video omosessuali hanno scavalcato di gran lunga quelle eterosessuali.
Ho iniziato così ad iscrivermi a siti in cui ci sono gay per esplorare questo lato di me ed effettivamente ho avuto appagamento sotto ogni punto di vista nel parlare con persone gay, anche perché molti di loro erano nella mia stessa situazione.

Se nel corso della mia vita non mi sono chiesto più di tanto il significato di tutto ciò, da diverso tempo tuttavia inizio ad avvertire un forte disagio poiché nella realtà questa attrazione degli uomini non solo non c'è, ma non è stata addirittura mai presente, anzi mi ha provocato anche fastidio solo l'idea di provare ad avvicinarmi ad un ragazzo.

Il disagio nasce proprio da qui, continuo ad avere fantasie e visioni omosessuali, ma io in prima persona non riesco proprio a mettermi in gioco con gli uomini, questo mi crea un circolo vizioso di ossessioni sul capire perché mi succede questo, tant'è che ho ipotizzato che ci siano questioni psicologiche che mi portano ad avere fantasie omosessuali, come il fatto che io mi senta fragile e debole caratterialmente, ed il fatto di immaginarmi un uomo al mio fianco mi fa credere a livello psicologico di esserne anche attratto da un punto di vista romantico o sentimentale, ma appena mi sento ti sicuro di me stesso e forte caratterialmente questa presunto lato omosessuale tende a sparire.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

nell'adolescenza lei ha esplorato le fantasie omosessuali, cosa che accade frequentemente.
Successivamente ha provveduto a nutrirle abbondantemente attraverso relazioni concrete sia pure apparentemente virtuali:
"..Ho iniziato così ad iscrivermi a siti in cui ci sono gay per esplorare questo lato di me ed effettivamente ho avuto appagamento sotto ogni punto di vista nel parlare con persone gay, anche perché molti di loro erano nella mia stessa situazione."

Si rafforza dunque una dissonanza tra quanto immagina (fantasie di omosessualità) e come Lei si rappresenta nella realtà (eterosessuale). Dissonanza nutrita peraltro dal fatto che non ha sperimentato in prima persona nè l'una nè l'altra, dato che tuttora non ha avuto esperienze sessuali.
Ci chiediamo, e Le chiediamo, a cosa sia dovuta quest'ultima situazione:
difficoltà nell'approccio con le persone?
timore del rifiuto?
problemi con il corporeo?
altro?

Come vede, ben mi guardo dall'entrare nel Suo ".. circolo vizioso di ossessioni sul capire..":
non farei altro che legittimarlo.
Mentre noi Psy ben sappiamo che il pensare/rimuginare spesso distoglie dalla realtà giustificando l'immobilità ('fin quando non ho ben capito sto fermo'); senza peraltro portare da nessuna parte.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa le rispondo a queste domande da lei poste:
"Ci chiediamo, e Le chiediamo, a cosa sia dovuta quest'ultima situazione:
difficoltà nell'approccio con le persone?
timore del rifiuto?
problemi con il corporeo?
altro?"

Dunque che ci creda o meno, raramente mi è capitato di conoscere ragazze "nuove", ho sempre parlato con ragazze amiche già dalla mia infanzia, per di più abitando in un piccolo paese, non si possono fare grandi conoscenze in quanto il numero di persone è molto limitato, specialmente di ragazzi.
La questione di approccio con le persone dipende molto se mi va a genio o meno, seguo molto l'istinto, diciamo che per me essere aperto è un grosso sforzo, in quanto sono caratterialmente introverso e non amo molto le interazioni sociali, a meno che io non mi trova in un contesto che mi fa stare bene ed a mio agio.
Probabilmente come dice lei c'è un problema con il corporeo, sono bassino e abbastanza esile, questa cosa mi ha limitato psicologicamente in tantissime cose ma non nelle relazioni, in quanto se mi piacesse una, ci proverei a prescindere.
Che dire, attualmente sono diversi mesi che ho una certa chiusura verso l'attrazione altrui, come se mi fossi abituato a questa situazione, come le dicevo ciò che mi frena di più probabilmente è il contesto sociale abbastanza privo di opportunità, questo è ciò che posso dirle sullo storico delle mie relazioni con le ragazze.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Faccia attenzione a NON sostituire la realtà concreta con le fantasie, oppure con la rimuginazione.
Auto-limiti l'accesso all'eventuale porno, per non innalzare troppo le aspettative e l'immaginazione. Se ciò avvenisse, la realtà diventerebbe una brutta copia del virtuale, e dunque sempre insoddisfacente.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
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Utente
Utente
Ha ragione, dovrei limitare assolutamente tutto ciò poiché mi metterebbe solo in confusione, anche se tuttavia ricordo che anche quando ero più piccolo ed avevo poco accesso a determinate cose, avevo comunque questi pensieri e queste visioni a sfondo omosessuale, e crescendo in una famiglia che non accetta assolutamente l'omosessualità, mi sono trovato sempre di fronte a questa confusione del capire cosa fosse giusto e cosa fosse sbagliato, poi chiaramente crescendo e migliorando la mia cultura ho capito tante altre cose.

Effettivamente dal momento in cui ho una maggiore interazione sociale con le persone, quindi nella vita vera, non ho mai questa attrazione di tipo omosessuale, quindi presumo che sia tutto frutto di una certa dipendenza che mi fa sfociare nell'ossessione di essere omosessuale, provvederò a pianificare un percorso di vita piu realistico e basato su conoscenze vere, anche se come le dicevo non è semplicissimo in quanto alla lunga posso provare un certo fastidio nel socializzare eccessivamente, poiché il benessere che raggiungo stando da solo supera di gran lunga quello dello stare a lungo in compagnia. Qui si potrebbe tra l'altro aprire un capitolo sullo stato di tensione che provo stando in giro.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

".. socializzare eccessivamente.."?
Sta unicamente a Lei equilibrare il 'vuoti' e i 'pieni', rispetto alle relazioni sociali.
Ed altrettanto importante è che i 'vuoti' di interazione con le persone non siano causati dalle difficoltà di approccio, dall'evitamento della concretezza; bensì da una equilibrata scelta personale.

"..stato di tensione stando in giro.."?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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Utente
Utente
"..stato di tensione stando in giro.."?

Mi riferisco al fatto che spesso e volentieri quando sono in giro mi sento osservato, non è timidezza ma più insicurezza probabilmente, anche perché quando sono al tavolo ad esempio mi capita talvolta di dire cose senza senso ai miei amici proprio per non rimanere nell'imbarazzo del silenzio.
Oppure altre volte quando esco in giro il mio amico si lamenta del fatto che inizio a cambiare carattere e appunto spesso inizio a dire cose senza senso senza continuare la logica di un ragionamento appena iniziato.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Tutto ciò potrebbe segnalare il bisogno di un aiuto psicologico. Ci ha mai pensato?

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
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Utente
Utente
Non saprei che dirle, forse sì, forse no.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Se la sua qualità di vita personale e/o relazionale non La soddisfa,
se tale situazione si protrae nel tempo,
prenda in considerazione l'ipotesi.

Saluti cari.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
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dopo
Utente
Utente
Ecco esattamente, la qualità della mia vita è scadente sotto qualsiasi punto di vista, sentimentale, lavorativo/professionale, sociale, a livello di passioni e di interessi, a livello di amicizie e di nutrizione.
Non riesco a capacitarmi di come io possa essermi ridotto così e soprattutto non mi rendo conto della situazione, perché so che ho una vita scadente ma non riesco ad avere quell'imput per cambiarla e migliorarla.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
".. so che ho una vita scadente ma non riesco ad avere quell'imput per cambiarla e migliorarla..."
Per questo esistono (anche) gli specialisti, Psicolog* e Psicoterapeuta, quando però la persona si decide a chiedere aiuto.
Questi sono i passi iniziali:
.riconoscere di non riuscire a risolvere da solo,
.e dunque accettare di aver bisogno di aiuto;
.decidersi a chiederlo.

Nessuno può sostituirsi a Lei in ciò. Noi però possiamo incoraggiarla a farlo.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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Utente
Utente
Non mi piace fare promesse, però nei prossimi giorni mi metterò sotto per cercare di dare il massimo per raddrizzare ciò che non va, nel caso non ci riuscissi e mi rendessi conto di aver sottovalutato la situazione allora indubbiamente mi rivolgerò ad uno specialista che sappia quantomeno guidarmi.
La ringrazio.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Mi fa piacere.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
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