Amore si o no?

Salve a tutti.

Chi vi scrive è un ragazzo di quasi 23 anni. Alle spalle ho una storia importante, ed alcuni episodi di depressione trattati con Lexotan ed Eutimil. Questi episodi, durante la mia vita, sono spuntati solitamente al termine di storie finite, e, circa 2 anni fa, ne ho smesso l'utilizzo grazie all'amore di una ragazza stupenda.

Questa ragazza stupenda, andando avanti col tempo, si è riscoperta invece più depressa di me, con episodi anche di autolesionismo fisico, ai quali non mi ha mai fornito dialogo. Lentamente si è chiusa dal mondo circostante, e si è aggrappata solo a me, donandomi le sue ansie e i suoi problemi. Ed io, in una morsa amorevole l'ho sempre accontentata, anche nelle richieste più assurde, o estreme. Per lei ho dato fondo ai miei risparmi, visto che, dimessasi dal lavoro, non ha poi avuto la volontà di cercarne uno nuovo. Ho vissuto tutto ciò in disagio, e lei mi ha sempre rinfacciato che parlavo troppo di soldi. Abbiamo litigato, sempre, negli ultimi 12 mesi. Ci sono stati tanti momenti belli, ma anche tanti alti e bassi, dove io subivo i suoi cambiamenti repentini d'umore, incamerando insulti, e poi essendo sempre li pronto a perdonarla.

Circa un mese fa, è però successo e scattato qualcosa. Io dal 22 giugno ho perso un lavoro che mi realizzava, sia fisicamente che mentalmente. E da allora non ho trovato nulla. Mi sono abbandonato alla passività, anche 4-5 giorni dentro casa con lei, senza far nulla. Andando dal mare dalla sua famiglia, una famiglia che personalmente non mi piace molto, visto che l'ha sempre trattata come una bambina, e forse lei è rimasta proprio cosi, mi sono sentito male.

Ero sulla spiaggia, quando, seduto sulla sedia, ho avuto problemi. Si sono improvvisamente insinuati dentro di me i film mentali di me che la lasciavo, l'ho iniziata a vedere meno attraente ai miei occhi, e cosi sono scoppiato. Ho avuto attacchi di panico, ansia, ecc... E alla fine, dopo 1 giorno e mezzo ho deciso di chiederle una pausa per riflettere.

Anche nella pausa ho però avuto crisi fortissime. Dormo con mia madre ormai da un mese. In quel periodo non facevo che pensare a lei come stava, a cosa stavo facendo, a come potevo esser giunto a questo livello. A gettar via sogni, e una persona cosi importante per me (era mia amica fidata anche prima di metterci insieme). Sono cosi entrato in Psicoterapia e al momento utilizzo solo il Tranquirit-Diazepam per l'ansia. Dopo molteplici sedute, che hanno evidenziato uno stato depressivo, la terapeuta ha parlato di basi su cui lavorare fra noi due, ma io vedo tutto buio e nero. In certi momenti penso di non poter vivere senza di lei, in altri penso di volermi isolare, per poi ripartire.Inizio a pensare di non volerla perdere.Di volerla avere almeno come amica almeno un giorno. Domani avremo un incontro in coppia dalla terapeuta, che vuole consigliarci un altro periodo separati, per focalizzarci su obiettivi personali. Ma io ho già l'ansia... Come poter affrontare il tutto?Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Non si cura l'ansia con i tranquillanti al bisogno o continuativi senza altro tipo di terapie.
Inoltre, la sua visione è abbastanza distante da quella di chi si può curare efficacemente, infatti lega le svolte positive della sua visita al fatto di riuscire a smettere i farmaci. E il disturbo dove crede sia finito ? Sparisce perché lei smette i farmaci o ha un periodo positivo ? Forse può darsi che un periodo positivo inneschi una fase di buon umore, che può benissimo finire un giorno qualunque o con motivi specifici. Il disturbo è una cosa, con la sua cura, e l'amore è un'altra cosa.
L'iniziativa di smettere la cura è stata del medico o sua ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Il medico mi ha detto proprio di prenderle quando ne ho bisogno, senza un ciclo fisso.

Oggi comunque ho avuto un colloquio lungo con la mia donna, ed abbiamo deciso di separarsi. In cinque ore credo di aver cambiato idea 400 volte, alla fine mi è scappato un "forse non ti amo +". Ci siamo separati, e ci reincontreremo quando starò meglio per decidere sul da farsi.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Ho capito, al bisogno. E la diagnosi però qual'è ? Ansia non è una diagnosi. Ansia non diagnosticata e tranquillanti al bisogno è una soluzione un po' generica. E se l'ansia c'è sempre i tranquillanti finisce che li prende sempre, invece non sarebbe un'evoluzione corretta.

Comunque mi pare che la sua attenzione sia tutta rivolta alle sue vicende sentimentali, che sul piano medico possono benissimo non essere il centro di niente.

Quindi decida, se vuole avere indicazioni sulla gestione della situazione sentimentale sposto il consulto su psicologia, le danno risposte più appropriate.
[#4]
dopo
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Forse è meglio Dottore.
Vede io sono in psicoterapia, ma penso sempre troppo.
La diagnosi è una depressione con disturbi dell'umore...ma, io non ci capisco più nulla.
Ho fretta di sapere come andrà tutto.

Oggi, andremo insieme alla mia donna dalla psicoterapeuta per affrontare la separazione insieme. A detta della dottoressa in maniera più "Elastica" per entrambi. Ma io rimbalzo fra la paura di perderla, l'ansia di sapere se la perderò, la paura di non amarla +, di come sia potuto succedere, l'infelicità totale in ogni settore della mia vita. Non reagisco più, in nulla.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Allora. Depressione con disturbi dell'umore non è una diagnosi, la depressione è un disturbo dell'umore, si intende "oscillazioni dell'umore ?"
Che pensa "troppo" si intuisce, che tipo di psicoterapia sta attualmente seguendo ?
[#6]
dopo
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Attualmente la terapeuta all'inizio ha sfogato le mie reazioni con uno schema chiamato CEPA.

Poi siamo passati, come tutt'ora alle stimolazioni dell'emisfero destro, attraverso Puzzle,Bricolage, insomma degli Hobby.

Ha consigliato alla coppia di "galleggiare" almeno finchè entrambi non avremo nuovamente un lavoro, e nel mentre di dedicarci del tempo quando lo vogliamo, insieme agli amici, esulando dal contesto familiare e casalingo.

Comunque si sono presenti fortissime "oscillazioni dell'umore".
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Deve far fare una diagnosi. Sul piano psichiatrico è importante questo. Per avere commenti sul resto la "dirotto" in Psicologia.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
allora, al di là della diagnosi esatta, la cosa che mi sembra di poter notare è che, nonostante lei sia in cura farmacologica e psicoterapeutica, ritiene necessario chiedere rassicurazioni a noi, quasi come non si fidasse del percorso che sta seguendo.

Mi spiego meglio: questo tipo di dubbi ("come sto? cosa devo fare con la mia fidanzata?", ecc.) di solito vanno esposti proprio al terapeuta che la sta seguendo.

Per cui io mi chiedo, come mai sente il bisogno di avere altri consigli? Si fida delle persone che la stanno curando?

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#9]
dopo
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Si Dr. Bulla, mi fido. Mi trovo benissimo, ma vorrei capire perchè questa volta sono in cura con del semplice Tranquirit, che certo è distensivo, ma non mi aiuta affatto a non pensare.

LA terapeuta mi ha chiaramente detto che è una situazione che secondo lei mi vedrà uscire vincitore non prima di Natale...ma dentro me ho l'ansia perchè vedo un simile "traguardo" cosi lontano.

Inoltre, chiedo rassicurazioni ovunque. La notte mi ritrovo spesso a dormire nel letto di mia madre, chiamo mio padre, parlo con amici...sebbene sia consapevole che parlare con tutti rievoca anche qualche sensazione spiacevole.

I dubbi che lei cita: ("come sto? cosa devo fare con la mia fidanzata?", ecc.) , sono sovente nella mia mente, e sebbene la terapeuta mi abbia consigliato di non "pensare troppo" in quei casi, poichè influenzato dall'umore che va sotto le scarpe, mi sento profondamente disagiato. Vorrei poter non pensare mai...

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Capisco,
ora dalla sua descrizione mi sembra di poter affermare che uno dei suoi problemi sia l'ansia: è chiaro che un traguardo lontano (Natale) peggiora le cose, poichè viene percepito come "Starò male fino a Natale", e francamente questo pensiero metterebbe l'ansia anche a me.

Provi a leggere questo articolo sull'ansia nel frattemtpo

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
[#11]
dopo
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
E' un bellissimo articolo, in cui mi sono ritrovato in molte cose, Dr. Bulla.

Ora sono due giorni che vedo la mia fidanzata, insieme ad altri amici. La freddezza domina tutto, ma , pian piano, qualcosa si scioglie.

E senza farmi troppe domande. Lei mi ha fatto un discorso magnifico, e sta facendo grandi sforzi per rimanermi accanto.

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