Ansia in un rapporto

Circa 6 mesi fa ho conosciuto una ragazza, siamo diventati amici e circa 3 mesi ci siamo baciati e abbiamo iniziato a instaurare una relazione. Sin dall'inizio del nostro rapporto quando devo mangiare con lei molto spesso non ci riesco, lo stomaco mi si chiude e mi viene da vomitare. Tuttavia nell'ultimo mese è iniziata a sorgere una forte ansia in prossimità dei nostri incontri (ci vediamo circa una volta a settimana dato che abitiamo a distanza) che una volta è scaturita in una crisi d'ansia (un quarto d'ora prima di vederla avevo il battito a 130 e forte nausea, il tutto si è calmato dopo circa mezz'ora dal nostro incontro). In alcuni casi mi sorge l'ansia (caratterizzata principalmente da tachicardia e forte nausea) anche a livello anticipatorio (sebbene molto più leggera), solamente a pensare all'idea di vederla, di stare con lei. Inoltre in quest'ultimo mese ho iniziato a soffrire di continui sbalzi di umore specialmente nei suoi confronti, sebbene pensi continuamente a lei, alterno momenti in cui la desidero profondamente a momenti in cui mi sento come rifiutato, "dubito" dei suoi sentimenti e provo un senso di moderato odio nei suoi confronti, a (questi molto più rari) momenti in cui mi sembra di non provare nulla per lei.

Vorrei aggiungere alcuni elementi che magari possono essere utili:
- Abbiamo entrambi 20 anni, io sono vergine e lei è la mia prima ragazza, lei no ed ha già avuto due relazioni della durata superiore all'anno
- Verso aprile ho avuto dei problemi di nausea, vomito e inappetenza che mi hanno portato a dimagrire di 7-8 kili. Il problema dopo 4-5 settimane è scomparso (gli esami del sangue ed ecografia non hanno mostrato nulla di rilevante). Ora comunque mangio molto meno rispetto a un anno fa
- Consumo molto occasionalmente cannabis (anche se durante le 3 settimane di vacanze ad agosto il consumo è diventato giornaliero e non molto moderato)
- Lei dice di volermi bene, che sono importante per lei anche se però dice di essere un po' psicologicamente bloccata dall'idea di avere una nuova relazione e dice che ha bisogno di un po' di tempo per assimilare l'idea. Tuttavia lei è molto chiusa nell'esprimere i suoi sentimenti e i suoi problemi. Mentre io cerco di spiegarle tutto quello che passa dentro di me
- Gli episodi di petting hanno la proprietà benefica di far sparire completamente l'ansia per tutto il tempo in cui stiamo assieme. Dopo il petting mangio tranquillamente e senza problemi con lei.
- Alcune volte mi è capitato che mentre ci baciavamo a letto sono dovuto andare in bagno perché avevo i conati di vomito, ma credo che ciò sia dovuto al fatto che non avevo mangiato nulla
- Non ho problemi di erezione quando sono con lei
- Fino a pochi mesi fa non ho mai sofferto problemi d'ansia (nemmeno in prossimità di esami o eventi importanti)

Ora la domanda è: come eliminare tutti questi problemi?
[#1]
Dr.ssa Marisa Nicolini Psicologo, Psicoterapeuta 132 6
Gentile ragazzo,
premetto che il consulto online non può eliminare i problemi dei nostri utenti e non sostituisce una vera visita medica o consulenza psicologica diretta.
Con i dati che fornisce è possibile solo avanzare delle ipotesi: la prima è che Lei possa sentirsi "svantaggiato" rispetto alla Sua ragazza che ha già avuto due esperienze, vivendo l'incontro con lei come una prova, un esame talmente stressante da causarLe quei sintomi.
Nella realtà poi le cose sembrano andare piuttosto bene, con lei vicina fisicamente non solo non si blocca ma riesce a ristabilire una certa serenità.
Ipotesi a parte, ritengo che Lei debba evitare di rinforzare il circolo vizioso in cui sta entrando: se di fatto è un ragazzo adeguato, viva senza sensi di colpa o di inferiorità la Sua "prima volta", così come non metta sotto pressione la ragazza che ancora non sa bene se impegnarsi in una terza storia.
Insomma, allenti un po' le difese, viva più spontaneamente l'inizio della Sua vita di coppia e sessuale e si goda appieno gli effetti positivi di questa intimità: l'ansia anticipatoria dovrebbe tendere a sbiadire di fronte a tale piacere.
Se nel giro di uno/due mesi così non dovesse essere, consulti uno psicologo "in vivo" per affrontare la situazione, ma non la faccia in alcun modo "cronicizzare".
Auguri di buon proseguimento e
Cordiali saluti

Dott.ssa Marisa Nicolini, psicologa-psicoterapeuta
m_nicolini@virgilio.it
riceve a Roma e a Viterbo

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Buongiorno,

Grazie della risposta.

Volevo dire che sebbene le cose a livello "sentimentale" vadano sempre meglio tra di noi (i miei sbalzi di umore e le mie insicurezze su quello che provo sono scomparsi, lei si mostra sempre più felice di quello che c'è tra di noi e il nostro legame si consolida sempre di più), dal punto di vista dell'ansia le cose non migliorano affatto.

Anzi il problema ora non è più legato solo al cibo: appena la vedo mi viene un attacco d'ansia che provoca una nausea fortissima (la tachicardia per quanto presente non mi da alcun fastidio). Ogni volta che vado a casa sua, faccio solo in tempo a dirle "Ciao" che devo correre in bagno a vomitare (alcune volte non vomito, però inizio a sputare saliva acquosissima e ad avere i conati).

Oggi ci siamo visti solo 5 minuti per far colazione e sono stato malissimo: appena l'ho vista sono iniziati i sintomi di quest'ansia. Sono uscito un attimo dal bar, mi sono calmato un paio di secondi, ma appena sono rientrato e l'ho rivista mi sono subito tornati i conati di vomito (un po' di cibo è anche venuto su, ma ho dovuto rimandare giù essendo per strada). Poi lei è dovuta scappare perché era in ritardo e appena è andata via nel giro di un minuto mi è passato tutto.

La cosa sta diventando un sacco problematica, anche perché, al di là del fatto che a me questa ragazza piace davvero tanto e con lei ho un'ottima intesa e feeling, a me piacerebbe fare un sacco di cose con lei come uscire a cena, far colazione assieme, ecc... Invece mi sembra che pian piano che il nostro rapporto evolve sempre più, questo problema non sparisce affatto.

Solo l'idea di non potermi incontrare con lei per strada perché sto male mi dà un fastidio allucinante. Solo che non voglio assolutamente instaurare un circolo vizioso che mi porti ad evitare situazioni "a rischio di crisi" e quindi anche a costo di star male voglio incontrarla dovunque.

Ho pensato un sacco a quale può essere la causa di questo problema, però non riesco assolutamente a venirne a capo...
Ho pensato al fatto del sesso, ma dall'intesa che ho trovato con lei da questo punto di vista non direi proprio che sia questo il problema.
Ho pensato un sacco al fatto della sua iniziale incertezza e dei miei dubbi su quello provavo, però adesso che questi problemi sono praticamente spariti l'ansia persiste.
Ho pensato al rapporto un po' conflittuale con mia madre, che all'inizio si è mostrata gelosa e un po' scontrosa e al fatto che mi trovo in grandissimo imbarazzo a parlare con lei di ragazze/amore/sesso/ecc..., però anche da questo punto di vista le cose sono molto migliorate.
Ho pensato che fosse la mia paura inconscia di essere ferito/umiliato/abbandonato...

Però la verità è che non ho idea di cosa ci possa essere alla radice di questo problema.

Solo che a me piacerebbe davvero molto riuscire a non avere alcun problema appena la vedo, anche perchè sebbene il grosso del problema duri i 5-10 minuti iniziali e poi mi rilassi e tranquillizzi, trovo davvero fastidioso dover correre a vomitare appena la vedo.

Grazie dell'attenzione.
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazzo, non solo lei è costretto a subire la sgradevolezza dei suoi attacchi di vomito, ma anche il fatto che questi le vengono proprio quando incontra la sua ragazza, la cui vista dovrebbe invece suscitarle sensazioni piacevoli.

Da ciò che dice mi sembra che lei sia una persona già ansiosa di suo, e devo dirle senza moralismi che da questo punto di vista l'uso di cannabis non l'aiuta. È dimostrato che la cannabis può scatenare (o "slatentizzare" in soggetti predisposti) dei veri e propri attacchi di panico e quindi, anche se lei può trovare quest'uso piacevole, sul momento, pensi che più continua a usarla, più aumenta le probabilità che l'ansia possa aggravarsi.

Oltretutto gli attacchi di vomito situazionali rischiano di farle sviluppare dei comportamenti di evitamento, come può leggere in quest'articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/125-l-evitamento-nei-disturbi-d-ansia-e-nelle-fobie.html

Per tutti questi motivi le suggerisco di chiedere prima di tutto una visita psichiatrica, spiegando tutto al medico che la riceverà, e di valutare insieme a lui una cura anche di tipo psicoterapeutico.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#4]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
non perda tempo a cercare spiegazioni legate al passato oppure al rapporto con la madre: lei oggi ha un problema psicologico che comporta fastidiosi sintomi fisici. Inoltre parla di sbalzi d'umore e di uso di cannabis.

Per questo motivo le consiglio di effettuare una valutazione psichiatrica.

In secondo luogo dovrebbe associare un intervento psicologico, visto che parla anche di problemi relazionali.

le allego questo articolo sull'ansia

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#5]
dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Buongiorno,

Vorrei precisare due cose: l'ultima volta che ho fumato cannabis è stato verso metà agosto e gli sbalzi di umore (che saranno durati si o no un paio di settimane) sono completamente spariti.

Inoltre mi sono incontrato con lei venerdì e non ho avuto assolutamente nessun problema, ne appena l'ho vista, ne dopo e abbiamo tranquillamente mangiato assieme.

Credo che la cosa migliore al momento sia vedere come evolve la situazione nel tempo e successivamente decidere il da farsi.
[#6]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Bene, allora prenda tempo se ne avverte la necessità, poi deciderà cosa fare e con chi parlare
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