Vivo un conflitto: abbandonare il luogo che amo e frequento per evitare il mio ex

Buonasera, sono una donna di 36 anni, da due settimane il mio compagno, piu giovane di me di 10 anni ha deciso di chiudere la relazione.
C'erano diverse problematiche e nonostante il grande amore, almeno da parte mia, le cose non andavano, provavo a cercare un confronto ma si è sempre dimostrato evasivo e a non guardarsi dentro, siamo stati assieme due anni e convissuto per alcuni mesi.
Per questa persona ho provato molto amore e le ho aperto il mio cuore, ora vorrei provare a guarire il dolore e la perdita ma purtroppo frequentiamo lo stesso ambiente ed una volta a settimana sarei costretta a rivederlo, a meno che non scelga di abbandonare il luogo che amo e frequento da anni, entrambi infatti seguiamo una disciplina marziale che per entrambi ha un grande significato e apporta valore alla nostra vita, mi trovo divisa tra il desiderio di allontanarmi e stemperare il dolore che ho nel cuore e la tristezza nel rinunciare, almeno per un po alla pratica marziale, il mio giro di amicizie e gruppo di appartenenza, sono 9 anni che frequento quel mondo.
A volte dico a me stessa che non dovrei fuggire dal dolore e magari starci, frequentare quel luogo ed elaborando al contempo ciò che accade, altre volte ho paura che non staccando mai dal vedere lui le mie ferite non possano rimarginarsi.
Gli ho voluto molto bene, è triste accettare questa fine, anche se consapevole che sia giusto così.
Grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 187
Gentile utente,
lei ci sta chiedendo un consiglio, proprio ciò che gli psicologi non danno, conoscendone l'inutilità e la pericolosità.
D'altro canto pone una questione di grande interesse, presentandone vari aspetti. Quello che posso offrire a lei e ad altri nella stessa situazione è un esame approfondito dei punti di vista che lei stessa propone.
Due anni fa ha iniziato una relazione con un uomo più giovane di dieci anni, il che vuol dire, per gli standard odierni, che lui era poco più che adolescente: una sorta di crisalide, diciamo, in via di maturazione. Quando la maturazione è avvenuta, la farfalla è volata via?
Le storie d'amore risentono della natura dei protagonisti, delle loro idee, delle esperienze e dei sentimenti, ma anche dei loro diversi momenti di sviluppo. Incontri che potrebbero funzionare per l'affinità si infrangono contro gli scogli di obiettivi legati a differenti momenti di vita di ciascuno dei partner.
Nel suo caso forse c'erano altri motivi di attrito, oltre alle prospettive e alle esperienze diverse?
In ogni caso lui non ha saputo o voluto discutere la vostra relazione. Forse è incapace di "guardarsi dentro", forse non sa dialogare costruttivamente, forse aveva deciso che la vostra stagione insieme era conclusa, o c'era qualche altra cosa che non posso ipotizzare, non conoscendo voi due.
Resta il fatto che lei soffre di questa fine e si chiede se deve rinunciare, almeno per un po', a vedere l'ex, perdendo con questo anche l'ambiente e l'attività che ama, o se sia preferibile non rinunciare a ciò che le è caro e accettare il dolore della presenza di lui come uno strumento per andare a fondo nella elaborazione del lutto.
Tutte e due le prospettive si basano sulla conoscenza, che solo lei può avere, di sé e dei suoi sentimenti.
Se rinuncia al suo ambiente sportivo forse acuirà il risentimento verso di lui, che determina questa ulteriore perdita. Forse dovrà dare anche qualche spiegazione agli amici, all'istruttore, e solo lei può sapere se questo si rivelerà imbarazzante e penoso.
Potrebbe anche darsi che sia lui a rinunciare a questi incontri, che non venga più in palestra o cambi orario.
Se invece lei continuerà la sua pratica sportiva darà a sé e agli altri un segnale di forza d'animo, ma dovrà decidere quali reazioni emotive accettare, e fino a che punto è disposta a soffrire.
Mi sembra ragionevole il suo "desiderio di allontanarmi e stemperare il dolore che ho nel cuore".
La paura "che non staccando mai dal vedere lui le mie ferite non possano rimarginarsi" invece potrebbe essere eccessiva: nel tempo il risentimento per il dolore che l'altro ci provoca tende a cauterizzare le ferite.
Valuti lei, guadando dentro di sé e anche sperimentando gli effetti di un eventuale incontro.
Ci tenga al corrente; auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Grazie dottoressa, si lui era molto giovane e questo è stato uno dei motivi alla base della fine del nostro percorso assieme, secondo me,lui non ha saputo dare spiegazioni, probabilmente lui aveva bisogno di una figura piu matura all' epoca ed io uscivo da un momento difficile di salute dovuto ad una leucemia che mi ha impegnata in cure difficili, ed ho voluto abbandonare la razionalità e lasciarmi andare con questa persona molto più giovane, durante questi due anni è sempre stato presente in me il sentore che sarebbe finita da un momento all'altro proprio per l'eta, un anno fa ci fu già una separazione tra noi voluta da me che si concluse con l' insistenza di lui a tornare assieme , anche questa volta c'è questa possibilità ma dentro di me so che il nostro percorso è chiuso ed insieme saremo infelici, grazie per le sue parole, più che un consiglio cercavo un punto di vista, uno stimolo alla riflessione.Grazie di cuore
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 187
Grazie della valutazione positiva e delle gentili parole, cara utente.
Per ora ritengo di poter chiudere il consulto, ma per qualunque altro dubbio, siamo qui.
Auguri per tutto.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com