Lutto che sto cercando di elaborare

Mia nonna è mancata a Gennaio 2025, sono passate precisamente 3 settimane.

Ha fatto in tempo a vedere la foto del mio bimbo che il 10 ha compiuto 6 mesi e si è spenta nella notte.

Ha fatto dentro e fuori dall'ospedale per circa due mesi, ha avuto un intervento banale alla gamba ed è tornata a casa con la polmonite, il 25 Dicembre è stata portata via dal 118 dopo pranzo e non è più potuta tornare nella sua casa, dove fino a 6 anni fa ci vivevo anche io assieme a mio papà e a mio fratello.

Le ho fatto dei regali di Natale che non ha mai potuto vedere.

Le ho portato in ospedale la foto del mio bimbo che lei amava, era così fiera di essere diventata bisnonna e quella cornice le faceva sembrare le giornate meno lunghe.

Quando potevo l'andavo a trovare m avendo un bimbo così piccolo non rischiavo.

Fino al martedì stava meglio, dopo di che ha iniziato a peggiorare rapidamente per poi spegnersi nella notte tra venerdì e sabato.

Lei se lo sentiva, ha voluto salutare tutti facendo delle raccomandazioni, ha voluto vedere diverse foto del mio bimbo.

Non lo accetto, non riesco.

So che tutto quello che è successo è reale ma è come se avessi vissuto un incubo, come se parte del mio cervello dormisse e non si rendesse conto.

L'altro giorno stavo per chiamarla al telefono, mi sono fermata un attimo prima.

La sentivo tutti i giorni, prima di avere mio figlio andavo ogni giorno a trovarla.

Tutt'ora quando vado in quella casa e lei non c'è la immagino in ospedale.
Ho la tentazione di chiedere a mio papà come sta la nonna ma poi mi fermo, so che non c'è più.

Per me mia nonna era tutto.
Dr.ssa Susanna Fiscaletti Psicologo, Psicoterapeuta 1
Gentile utente,

sono dispiaciuta per la sua perdita e per il dolore che sta vivendo.
Leggo in alto alla sua richiesta "lutto che sto cercando di elaborare".
Quando parliamo del lutto in riferimento alla perdita di una persona cara che ha fatto parte della nostra vita in modo significativo è normale provare una sofferenza imponente perché ci troviamo costretti a vivere un distacco non voluto, soprattutto quando l'evento è avvenuto da così poco tempo, 3 settimane.
Il lutto non si supera, si attraversa e come lei ha scritto deve essere elaborato.
Il processo di elaborazione è lento, richiede tempo tanto più quanto era importante il legame con la persona che se ne é andata.
Quando lei scrive che è come se il suo cervello non si rendesse conto di quanto successo, che stava per chiamare la persona che non c'è più o che stava per chiedere a suo padre come stava tutto ciò è comprensibile e normale.
La fase che sta attraversando è la prima fase che viviamo quando abbiamo esperienza di un lutto e stiamo cercando di elaborarlo, si chiama negazione ed è funzionale a farci reggere e superare il forte dolore che stiamo vivendo ed ha una durata variabile in relazione alla soggettività di ogni persona.
Il lutto porta ad una disorganizzazione, in un lutto normale generalmente si attraversano più fasi: dalla negazione alla rabbia, dal patteggiamento alla depressione fino ad arrivare all'accettazione.
Non tutte le persone vivono tutte queste fasi, sarà diversa l'intensità ed anche la durata di ognuna.

Il consiglio che posso darle è questo, se sente di non riuscire a sostenere le emozioni legate alla perdita di una persona per lei molto cara potrebbe chiedere aiuto ad un professionista psicologo psicoterapeuta che possa accompagnarla attraverso il percorso di elaborazione.

La morte è un avvenimento ed una fase che fa parte della vita, pensare di poterlo accettare può essere troppo per alcune persone in base alla loro esperienza di lutto, direi che in alcuni casi si possa arrivare ad una sorta di accoglienza di ciò che è accaduto.
Come?
Facendo un lavoro su noi stessi, sul legame che c'era con la persona che se ne è andata, sui sentimenti i vissuti ed i ricordi che ci legano ad essa.
Facendo un lavoro di ristrutturazione di noi stessi attraverso la presa di coscienza che anche se quella persona non è più presente sul piani fisico rimane molto di lei dentro di noi e a quanto quella persona abbia contribuito alla costruzione della vita che abbiamo oggi.

Spero di esserle stata di aiuto.
Buona giornata.

Dott.ssa Susanna Fiscaletti Psicologa Psicoterapeuta
www.susannafiscaletti.com

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