Transfert erotizzato ripetuto
Salve, sono una ragazza sulla trentina e ciò che vorrei chiedere riguarda il fatto che per la seconda volta in terapia mi si stanno formando sensazioni e sentimenti simili all'innamoramento nei confronti del terapeuta.
Sono in cura per questioni di ansia e autostima e so in generale che questa cosa può accadere, anzi è abbastanza comune, il problema è che la prima volta è successo col terapeuta precedente all'attuale, che ha gestito malissimo la cosa non dandogli il giusto peso e confessando di ricambiare.
Il risultato è stato che io mi sono illusa e la terapia se ne è andata a quel paese.
Adesso da un paio di mesi sono in una nuova terapia ed è successo di nuovo, la stessa cosa, l'ho detto al terapeuta e ha diciamo accolto la cosa in maniera un po' forse troppo leggera.
Mi sento frustratissima, di nuovo, mi sembra che questa cosa che mi succede dia fastidio e sia semplicemente da tenere a bada.
Adesso non so se cercare di far finta di niente o insistere sul fatto che se mi succede un motivo c'è e andrebbe esplorato.
Ho paura che si guasti anche questa terapia, e ho paura che il problema sia anche nel come viene visto il transfert da quel tipo di approccio terapeutico.
Sono in cura per questioni di ansia e autostima e so in generale che questa cosa può accadere, anzi è abbastanza comune, il problema è che la prima volta è successo col terapeuta precedente all'attuale, che ha gestito malissimo la cosa non dandogli il giusto peso e confessando di ricambiare.
Il risultato è stato che io mi sono illusa e la terapia se ne è andata a quel paese.
Adesso da un paio di mesi sono in una nuova terapia ed è successo di nuovo, la stessa cosa, l'ho detto al terapeuta e ha diciamo accolto la cosa in maniera un po' forse troppo leggera.
Mi sento frustratissima, di nuovo, mi sembra che questa cosa che mi succede dia fastidio e sia semplicemente da tenere a bada.
Adesso non so se cercare di far finta di niente o insistere sul fatto che se mi succede un motivo c'è e andrebbe esplorato.
Ho paura che si guasti anche questa terapia, e ho paura che il problema sia anche nel come viene visto il transfert da quel tipo di approccio terapeutico.
Gentile utente,
mi dispiace per la frustrazione e la paura che sta vivendo in relazione alle sue ripetute esperienze di transfert erotico.
Come correttamente afferma, si tratta di un fenomeno comune in psicoterapia. Non per questo dev'essere ignorato o sottovalutato. Anzi, è importante esplorarne la natura, i contenuti e i significati nel contesto specifico della relazione col terapeuta, perché può essere una preziosa fonte di informazioni non solo su quest'ultima, ma anche sulle sue modalità relazionali più generali e sull'eventuale impatto che esse possono avere nel determinare il disagio stesso per cui va in terapia.
Tanto più che nel suo caso sembra delinearsi uno schema: ogni volta che esprime il suo sentimento al terapeuta, le sembra di non essere "presa sul serio", o che non le venga dato "il giusto peso", che venga accolta "in maniera un po' forse troppo leggera". Ciò le suggerisce qualcosa in merito alle relazioni significative della sua vita?
Insomma, potrebbe essere utile e produttivo analizzare ed elaborare il transfert per aprire nuove prospettive sulle questioni di cui la psicoterapia si sta occupando.
Non conosco l'approccio terapeutico col quale sta lavorando, ma sicuramente un orientamento psicodinamico tende ad attribuire maggiore importanza al tema del transfert rispetto ad altri orientamenti.
Rimango a disposizione.
mi dispiace per la frustrazione e la paura che sta vivendo in relazione alle sue ripetute esperienze di transfert erotico.
Come correttamente afferma, si tratta di un fenomeno comune in psicoterapia. Non per questo dev'essere ignorato o sottovalutato. Anzi, è importante esplorarne la natura, i contenuti e i significati nel contesto specifico della relazione col terapeuta, perché può essere una preziosa fonte di informazioni non solo su quest'ultima, ma anche sulle sue modalità relazionali più generali e sull'eventuale impatto che esse possono avere nel determinare il disagio stesso per cui va in terapia.
Tanto più che nel suo caso sembra delinearsi uno schema: ogni volta che esprime il suo sentimento al terapeuta, le sembra di non essere "presa sul serio", o che non le venga dato "il giusto peso", che venga accolta "in maniera un po' forse troppo leggera". Ciò le suggerisce qualcosa in merito alle relazioni significative della sua vita?
Insomma, potrebbe essere utile e produttivo analizzare ed elaborare il transfert per aprire nuove prospettive sulle questioni di cui la psicoterapia si sta occupando.
Non conosco l'approccio terapeutico col quale sta lavorando, ma sicuramente un orientamento psicodinamico tende ad attribuire maggiore importanza al tema del transfert rispetto ad altri orientamenti.
Rimango a disposizione.
Dott. Davide Giusino, Psicologo | 3271367964 | davide.giusino@libero.it | https://www.psicologi-italia.it/psicologo/davide-giusino.html
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 514 visite dal 31/01/2025.
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