Situazione insostenibile con psicoterapeuta
Vi scrivo per esporvi una problematica di non poco conto.
Sono seguita da uno psicoterapeuta da circa un mese.
In un consulto precedente avevo accennato alla mia infatuazione nei suoi confronti.
Bene.
La situazione non è migliorata, anzi.
Ho scoperto che ha una compagna con la quale convive e questo ha inferto un notevole colpo alla mia autostima.
Ho cominciato a pensare a lei, a come possa essere, se più o meno bella, simpatica, intelligente ecc... di me.
Ammetto di nutrire una sorta di gelosia nei suoi confronti.
Della serie: perché lei si e il no?
A questo punto non so se parlarne con il terapeuta.
Essendo lui di formazione cognitivo comportamentale e essendomi io rivolta a lui per risolvere solo una determinata problematica, non so nemmeno se possa essermi di aiuto.
Magari è il caso che io mi prenda una pausa e rifletta sull’opportunità di proseguire la terapia con lui.
Mi sento davvero in colpa e in qualche modo sorpresa per questi sentimenti che sto provando.
Non avrei mai voluto che la terapia evolvesse in questo modo, ma oramai non faccio che pensare a lui e dolermi dell’impossibilità di poterlo conoscere fuori.
Cosa mi consigliate di fare?
nel giro di un mese è il terzo consulto sempre sullo stesso argomento..
Dato che le Linee guida vietano di rispondere a consulti già risposti, volevo segnalarglielo.
Potrà rileggere le precedenti risposte.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
ritengo che sia opportuno che lei parli con il suo terapeuta.
Possono esserci aspetti erotizzati che rientrano in dinamiche transferali, dal punto di vista psicoanalitico. Questo dev'essere rigorosamente gestito.
Mi sembra che l'idea di prendere le distanze sia corretta, anche se immagino non sia facile per lei. È arrivata a provare gelosia e, nel consulto precedente, sembrava dispiaciuta di non poter provare più un sentimento così forte e di non poterlo realizzare. Si tratta, però, di interrompere una situazione che sente molto dolorosa e di darsi l'occasione di capire cosa stia accadendo. Gli eventuali elementi transferali dovranno essere analizzati, altrimenti si crea una situazione per lei controproducente.
Un cordiale saluto
Dr. Enrico de Sanctis - Roma e Pescara
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

La ringrazio molto per la sua risposta.
Il problema è che il mio terapeuta è di formazione cognitivo comportamentale e, da quello che ho letto un po’ su Internet, questo orientamento non presta particolare attenzione alla tematica del transfert. Rischio di portare in seduta un argomento irrisolvibile o, peggio, di sentirmi dire che mi sono rivolta a lui per una problematica ben precisa e tutto ciò che è avulso da quest’ultima non può essere affrontato

Si, ricordo bene i consulti precedenti e anche le Sue risposte. Non avevo però specificato quale fosse la formazione del mio terapeuta.
Il mio timore è che questa problematica non possa trovare spazio all’interno del setting
D'altronde se il terapeuta pensasse così, cosa potrebbe fare lei? Lo sente fortunatamente anche lei stessa che così è una "situazione insostenibile", arrivando a sintetizzare nel titolo di questo ultimo consulto il suo vissuto.
Un cordiale saluto
Dr. Enrico de Sanctis - Roma e Pescara
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

Ora devo solo valutare il peso che avrebbero per me i due scenari: da un lato quello di interrompere le sedute con tutto ciò che ne consegue (perdita del lavoro fatto, doversi fidare di un nuovo professionista e soprattutto non avere più la possibilità di vederlo una volta a settimana) e dall’altro proseguire rischiando che io mi leghi a lui sempre di più.
Pensi al motivo per cui è andata e alla necessità di risolverlo. Pensi al fatto di non restare in una situazione rischiosa, tenendosi tutto dentro, perché può diventare tossica.
Come le dicevo, ritengo che lei debba parlare con il terapeuta. La verità sarà utile in ogni caso. Se potrà restare tutto questo sarà parte del suo percorso; se non potrà, sarà molto brutto per lei, ma non si illuderà oggi per poi trovarsi in futuro a fare comunque i conti con una realtà dolorosa, avendo oltretutto perso tempo prezioso. Anche perché, se non potesse proseguire, potrà trovare tempestivamente uno spazio idoneo dove prendersi cura di sé, dove parlare di tutto questo, in modo che un giorno possa sentire fiducia e aspettarsi di ricevere finalmente anche lei un sì.
Un cordiale saluto,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma e Pescara
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
Come vede, il consiglio che Lei ripetutamente riceve è quello di parlare col terapeuta.
Non lo sappiamo per quale motivo lei sia in terapia; però esistono delle problematiche che inevitabilmente portano chi ne soffre a costruire quelle triangolazioni che lei rischia involontariamentedi fare con noi, noi involontari complici.
Per questo le Llinee guida pongono un limite al numero di consulti sullo stesso argomento, cioè uno.
Anche per rispetto ai molti consulti in lista d'attesa, che finora non hanno ricevuto nemmeno una risposta.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

Peraltro, da quando ho scoperto che ha una compagna ho cominciato a pensare a lui più spesso e non capisco perché
Preferisco non approfondire ulteriormente, in questa sede, i motivi per cui questo può accadere. Potrebbe essere effettivamente un transfert erotizzato. Se così fosse, il fatto che il rapporto con queste persone sia finora sfociato in atti intimi non è stato salutare né funzionale per lei.
Il fatto che ora questo suo funzionamento si stia manifestando con lo psicoterapeuta potrebbe essere molto utile se opportunamente gestito, perché questa volta non potranno verificarsi atti intimi. Per forza di cose, quindi, dovrà fare i conti con questa sua modalità e con se stessa. Anche se questo genera malessere in lei, ha l’occasione di cambiare, affinché possa incontrare un uomo alla pari e costruire un rapporto con lui.
Mi auguro che il nostro aiuto sia stato utile per lei, se ha potuto maturare queste riflessioni importanti per decidere come muoversi in questa delicata situazione. Ora deve procedere nella sede idonea, con coraggio.
Un cordiale saluto
Dr. Enrico de Sanctis - Roma e Pescara
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
anche di questo Suo possibile atteggimento seduttivo avevamo parlato nei precedenti consulti. Ad es.:
IO:
"Ciò può aver a che fare con i Suoi rapporti con il maschile, di cui il terapeuta diventa il massimo rappresentante; e che si nega ad un "rapporto più confidenziale".
Ma questo è materiale di terapia e non di un consulto online anonimo."
LEI:
"Si, in effetti non ho un buon rapporto con l’altro sesso. Più volte ho sperimentato l illusione e l’abbandono. Più volte ho riposto aspettative in uomini che puntualmente sono state disattese.
Io vorrei parlare di questo sentimento di rabbia che mi ha smosso il terapeuta ma temo che mi mandi via."
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/1103440-problema-con-psicoterapeuta.html
Purtroppo invece che parlare con il terapeuta come Le suggeriamo da tempo, scrive qui; intraprendendo così una strada parellela alla psicoterapia in atto, strada parallela che le fa perdere di vista gli obiettivi e disperdere energia psichica inutilmente.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
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