Parlare di separazione zii ai loro nipoti
Buonasera, mia cognata si sta separando dal marito.
I miei figli, (9 anni, 5 anni e 2 anni) sono molto attaccati agli zii ed ai cugini paterni (5 anni e 1 anno).
Ultimamente non ci vediamo più tutti insieme ma li vediamo separati, a volte lo zio coi cugini ed a volte la zia coi cugini.
I miei figli hanno fatto domande solo inizialmente a cui abbiamo risposto con scuse lavorative o influenze, poi non hanno più fatto domande.
Con mio marito, ora che la situazione è definitiva, non sappiamo se sia il caso di parlargliene, specie per le due più grandi, per spiegare la situazione, anche se loro, non chiedono niente.
E poi come devo farli comportare con lo zio?
Devo farli distaccare visto che la zia può trovare un altro compagno oppure essendoci cugini di messo questa persona rimarrà sempre loro zio anche se con la zia non si parlano?
In attesa, saluti
I miei figli, (9 anni, 5 anni e 2 anni) sono molto attaccati agli zii ed ai cugini paterni (5 anni e 1 anno).
Ultimamente non ci vediamo più tutti insieme ma li vediamo separati, a volte lo zio coi cugini ed a volte la zia coi cugini.
I miei figli hanno fatto domande solo inizialmente a cui abbiamo risposto con scuse lavorative o influenze, poi non hanno più fatto domande.
Con mio marito, ora che la situazione è definitiva, non sappiamo se sia il caso di parlargliene, specie per le due più grandi, per spiegare la situazione, anche se loro, non chiedono niente.
E poi come devo farli comportare con lo zio?
Devo farli distaccare visto che la zia può trovare un altro compagno oppure essendoci cugini di messo questa persona rimarrà sempre loro zio anche se con la zia non si parlano?
In attesa, saluti
Gentile utente,
per rispondere alla sua prima domanda, in quasi tutte le circostanze è meglio la sincerità, che però sia espressa in termini comprensibili a chi la riceve.
Se i suoi figli chiederanno qualcosa, spieghi pure; se non chiedono, non dia l'impressione di fare una rivelazione solenne ma parli dell'avvenuta separazione, per non farla sembrare il tenebroso segreto da tener nascosto, come della realtà triste che in effetti è.
In genere di fronte a una separazione a bambini dell'età dei suoi si può parlare del fatto che i due coniugi "non vanno più d'accordo"; si può aggiungere che i due non si comprendono, litigano e quindi stanno meglio separati.
In altre parole, sarebbe bene riferire la separazione a qualcosa di comprensibile perché presente anche nell'esperienza dei piccoli (la lite con un amichetto, per esempio) tenendo sempre conto del fatto che parole diverse, specie se intrinsecamente minacciose, potrebbero turbare i bambini, e soprattutto, se riferite, potrebbero ricadere sui figli della coppia separata come qualcosa di pericoloso e vergognoso.
Le parole che possono risultare minacciose sono diverse per i piccoli e per gli adulti. Questi ultimi, imbevuti di cattivi film, oggi accettano come causa di separazione il fatto che "non si amano più" o che lui o lei "si sono innamorati di un'altro/a"; ma per un bambino, ignaro delle tempeste dell'erotismo, la frase si traduce in un pericoloso: "papà e mamma non si vogliono più bene" o peggio: "uno dei due ha fatto del male all'altro".
Pericoloso perché l'affetto, per un bambino, non è l'attrazione sessuale, ma la sorgente stessa della protezione, della sopravvivenza; pensare che questo affetto può aver termine, e che è successo al loro papà, alla loro mamma, li fa sentire a rischio di essere i prossimi bersagli dell'abbandono.
Per il resto non occorre dire altro; soprattutto non è bene attribuire colpe, sempre nel timore che il biasimo per l'uno o l'altro genitore venga riferito ai figli.
Quanto alla sua domanda sul far "distaccare" i suoi figli dallo zio, direi proprio di no. Se c'era reciproco affetto, perché privarne i suoi figli e il vostro ex congiunto? Se voi adulti avete dei motivi di biasimo, forse rientrano nel comportamento dei due come partner, ma non come genitori o come zii.
Inoltre lo zio rimarrà sempre il padre dei loro cuginetti, cosa che non si verificherà, salvo ulteriori nascite, per nuovi partner di ciascuno dei due.
Come vede, sincerità e naturalezza devono andare di pari passo. Del resto le vicende sentimental-sessuali di una coppia di adulti sono e devono rimanere estranee ai processi di attaccamento infantili.
Inoltre i due ex coniugi possono avere dei ripensamenti, presto o tardi, e a fronte di troppe spiegazioni date prima, a questo punto occorrerebbe costruire elucubrate interpretazioni.
Buone cose.
per rispondere alla sua prima domanda, in quasi tutte le circostanze è meglio la sincerità, che però sia espressa in termini comprensibili a chi la riceve.
Se i suoi figli chiederanno qualcosa, spieghi pure; se non chiedono, non dia l'impressione di fare una rivelazione solenne ma parli dell'avvenuta separazione, per non farla sembrare il tenebroso segreto da tener nascosto, come della realtà triste che in effetti è.
In genere di fronte a una separazione a bambini dell'età dei suoi si può parlare del fatto che i due coniugi "non vanno più d'accordo"; si può aggiungere che i due non si comprendono, litigano e quindi stanno meglio separati.
In altre parole, sarebbe bene riferire la separazione a qualcosa di comprensibile perché presente anche nell'esperienza dei piccoli (la lite con un amichetto, per esempio) tenendo sempre conto del fatto che parole diverse, specie se intrinsecamente minacciose, potrebbero turbare i bambini, e soprattutto, se riferite, potrebbero ricadere sui figli della coppia separata come qualcosa di pericoloso e vergognoso.
Le parole che possono risultare minacciose sono diverse per i piccoli e per gli adulti. Questi ultimi, imbevuti di cattivi film, oggi accettano come causa di separazione il fatto che "non si amano più" o che lui o lei "si sono innamorati di un'altro/a"; ma per un bambino, ignaro delle tempeste dell'erotismo, la frase si traduce in un pericoloso: "papà e mamma non si vogliono più bene" o peggio: "uno dei due ha fatto del male all'altro".
Pericoloso perché l'affetto, per un bambino, non è l'attrazione sessuale, ma la sorgente stessa della protezione, della sopravvivenza; pensare che questo affetto può aver termine, e che è successo al loro papà, alla loro mamma, li fa sentire a rischio di essere i prossimi bersagli dell'abbandono.
Per il resto non occorre dire altro; soprattutto non è bene attribuire colpe, sempre nel timore che il biasimo per l'uno o l'altro genitore venga riferito ai figli.
Quanto alla sua domanda sul far "distaccare" i suoi figli dallo zio, direi proprio di no. Se c'era reciproco affetto, perché privarne i suoi figli e il vostro ex congiunto? Se voi adulti avete dei motivi di biasimo, forse rientrano nel comportamento dei due come partner, ma non come genitori o come zii.
Inoltre lo zio rimarrà sempre il padre dei loro cuginetti, cosa che non si verificherà, salvo ulteriori nascite, per nuovi partner di ciascuno dei due.
Come vede, sincerità e naturalezza devono andare di pari passo. Del resto le vicende sentimental-sessuali di una coppia di adulti sono e devono rimanere estranee ai processi di attaccamento infantili.
Inoltre i due ex coniugi possono avere dei ripensamenti, presto o tardi, e a fronte di troppe spiegazioni date prima, a questo punto occorrerebbe costruire elucubrate interpretazioni.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
Buonasera,
La ringrazio infinitamente per la disponibilità e per la risposta.
Buona serata.
La ringrazio infinitamente per la disponibilità e per la risposta.
Buona serata.
Prego, gentile utente.
Un buon suggerimento ai suoi cognati può essere la terapia di coppia, la quale, come ripetiamo infinite volte, non serve a riparare ciò che è irrimediabilmente rotto (per questo occorreva rivolgersi ad essa alle prime avvisaglie di incomprensioni e scontentezza), ma spesso è indispensabile per due altri scopi:
- riaprire la comunicazione interrotta dalle liti, dalla malevolenza, etc.
- ridefinire correttamente la storia personale della coppia, perché i due comprendano che la loro unione, e i figli che ne sono seguiti, non sono una disgrazia ma qualcosa che un tempo hanno voluto e amato.
Questi elementi, necessari ai due ex per dare un senso alle fasi successive della loro vita, per i figli sono indispensabili.
Lei giustamente si è preoccupata di cosa dire ai suoi figli; immagini come si sentono i figli dei suoi cognati.
Ancora auguri.
Un buon suggerimento ai suoi cognati può essere la terapia di coppia, la quale, come ripetiamo infinite volte, non serve a riparare ciò che è irrimediabilmente rotto (per questo occorreva rivolgersi ad essa alle prime avvisaglie di incomprensioni e scontentezza), ma spesso è indispensabile per due altri scopi:
- riaprire la comunicazione interrotta dalle liti, dalla malevolenza, etc.
- ridefinire correttamente la storia personale della coppia, perché i due comprendano che la loro unione, e i figli che ne sono seguiti, non sono una disgrazia ma qualcosa che un tempo hanno voluto e amato.
Questi elementi, necessari ai due ex per dare un senso alle fasi successive della loro vita, per i figli sono indispensabili.
Lei giustamente si è preoccupata di cosa dire ai suoi figli; immagini come si sentono i figli dei suoi cognati.
Ancora auguri.
Prof.ssa Anna Potenza
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 445 visite dal 24/06/2025.
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