Spannolinamento

Buongiorno, scrivo per consigli su come comportarmi con mio figlio di 36 mesi.
Ho tentato 1 primo tentativo di spannolinamento 2 mesi fa x 2 giorni ma lui non voleva saperne di vasino e riduttore e ho rinunciato anche perché faceva pipi davvero tsntissime volte al giorno.
dalla settimana scorsa ho nuovamente tentato la cosa, all inizio lui era piu incuriosito dal vasino a forma di water che gli ho preso nel frattempo sperando di incuriosirlo... sono anche riuscita a fargli fare la pipi dentro 2 volte ma poi si é bloccato.
Non vuole piu saperne di sedersi e puntualmente fa la pipi addosso trattenendola anche x un' ora.
Uma volta cé stato anche un episodio in cui mi ha detto di avere paura ma non ho capito se dell atto del fare pipi o di sedersi sul water... Ammetto di avere insistito un po' x farlo sedere i primi 2-3 giorni ma dopo questo episodio ho smesso di insistere completamente.
Solamente quando la fa gli dico: hai visto che dopo averla fatta stai mwglio?
Che la sensazione strana é sndata via?
Se ti va la mamma quando vuoi puó aiutarti a farla sul water... ora vorrei continuare cosi...non insistendo per farlo sedere ma ogni tanto ricordandoglo che se vuole io posso aiutarlo e leggendogli storie a riguardo... faccio bene?
X wuanto riguarda la cacca ho deciso di evitare x adesso dato l' andazzo con la pipi anche perché lui é tendenzialmente stitico.
A settembre inizia la materna e mi dispiacerebbe se arrivasse non pronto in questo...piu che altro perché gia la materna in se sará un gran cambiamento (non ha fatto il nido) ma soprattutto so che il suo blocco é totalmente psicologico dato che trovo il pannolino pulito dopo la nanna del pomeriggio e dopo la notte praticamente da mesi... vorrei quindi qualche consiglio... ammetto infine di essere ansiosa di carattere ma sto cercando di vivere lo spannolinamento serenamente per evitare lui avverta la mia ansia e ne venga" contagiato".
Ringrazio per i consigli che spero mi darete
Dr.ssa Elisabetta Carbone Psicologo, Sessuologo 251 10
Buongiorno,

grazie per aver condiviso con tanta attenzione e cura la sua esperienza: si percepisce chiaramente il desiderio di fare il meglio per suo figlio, e anche la sensibilità con cui cerca di rispettare i suoi tempi e le sue emozioni.

Il percorso dello spannolinamento è spesso meno lineare di quanto si immagini, e quello che sta osservando nel comportamento del suo bambino è comune: curiosità iniziale, piccoli successi, seguiti poi da blocchi improvvisi e, talvolta, da momenti di rifiuto. Tutto ciò non è un ritorno indietro , ma fa parte del naturale processo di adattamento a un cambiamento che, per un bambino, rappresenta una vera e propria transizione sul piano corporeo, emotivo e relazionale.

Sta già facendo molto: ha notato un possibile legame tra la sua insistenza iniziale e un momento di rifiuto da parte del bambino, e ha saputo rallentare; ha scelto di non forzarlo e di restare accogliente, proponendosi come figura di sostegno se e quando lui si sentirà pronto; ha intuito che la sua ansia, se non gestita, potrebbe diventare un messaggio sottotraccia che il bambino finirebbe per percepire.

Tutti questi segnali sono preziosi e indicano che è sulla buona strada. Può continuare in questo modo, favorendo un clima di tranquillità, senza enfatizzare troppo né i successi né gli incidenti , e valorizzando invece ogni piccolo passo come un’esperienza di conoscenza del proprio corpo. Possono essere utili delle storie sul tema, come ha già intuito, così come piccoli rituali che rendano il momento del vasino giocoso e familiare, senza trasformarlo però in un’ impresa titanica da riuscire a compiere a tutti i costi.

Quanto al pensiero dell’ingresso alla scuola dell’infanzia, è comprensibile il suo desiderio che arrivi pronto, ma ogni bambino ha un proprio ritmo di maturazione: la continenza notturna (che lei riferisce essere già acquisita) è un segnale molto positivo, e spesso è proprio l'inizio della scuola, con l’imitazione dei pari, a favorire in modo naturale il passaggio definitivo al controllo sfinterico.

L’unica attenzione, vista la sua tendenza alla stitichezza, riguarda la cacca: in questi casi è sempre meglio evitare pressioni o aspettative e monitorare con il pediatra, se necessario, anche l’aspetto alimentare e l'idratazione.

Continui quindi a procedere con questo atteggiamento attento ma non ansioso, accogliente ma non direttivo: il suo bambino sente il suo sguardo, la sua presenza, la sua fiducia. E sono proprio questi elementi, spesso, a fare la differenza!

Un caro saluto,

Dott.ssa Elisabetta Carbone
Psicologa sistemico relazionale | Sessuologa clinica |
psicologa@elisabettacarbone.it | 351.777.9483

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