Non voglio più vivere
Buongiorno,
Sono nella disperazione più completa.
Qualche sera fa, in un momento di solitudine, in cui mi sentivo giù, ho deciso di rivolgermi a un gruppo di auto-mutuo aiuto online, di cui non faccio il nome.
Funziona come una chat privata ma in completo anonimato.
Ci sono utenti che si rendono disponibili ad ascoltare e supportare chi ha bisogno di essere supportato.
Ma i ruoli possono essere anche intercambiabili.
Uno può ascoltare e supportare alcuni utenti, ma ogni tanto chiedere anche aiuto per sé.
Ora... siccome io dicevo di sentirmi inadeguat e inferiore alle altre persone, chi mi stava ascoltando mi chiede "Prendi per esempio una persona, descrivila e dimmi perché è superiore a te".
Gli rispondo che sentivo di non essere una donna vera, perché le altre possono avere figli, un ciclo mestruale normale ecc.
, e io no.
E che pensavo che nessun uomo mi avrebbe mai voluto per questo motivo, che avrebbero sempre preferito le altre.
La persona (non so se uomo o donna) mi risponde "Certo, non è una situazione facile, ma secondo me non devi demoralizzarti, magari non troverai nessuno che vorrà stare con te per il fatto che sei troppo particolare per loro, ma a chi importa, l importante è stare bene con sé stessi in primis, poi fidati che una volta che riesci a darti il giusto valore sarai pure piu appetibile agli occhi degli altri"
Ho risposto che sti discorsi li faceva il mio ex-terapeuta che ha fatto solo danni dicendomi che il 95% delle persone mi avrebbe rifiutato a causa della mia patologia e dovevo accettare il rifiuto.
La persona ha ribattuto scrivendo: "Mi dispiace ma su questo non c'è tanto da fare, se una persona ha la possibilità di avere una relazione con una donna con cui può avere figli e fare una famiglia piuttosto che con una che non può, è qualcosa di oggettivo.
Le persone che saranno disposte a darti una possibilità saranno molte di meno rispetto a quelle disposte a dare una possibilità agli altri".
Gli ho risposto: "ah grazie.
Mi stai davvero tirando su il morale... "
E la persona: "Preferivi che ti avessi detto che se lo vuoi veramente troverai il principe azzurro?
Mi dispiace ma io sono supportivo ma anche realista. Se io penso che le persone ragionino in un modo non c'è niente da fare. Ti ho detto però che il fatto che tu sia meno appetibile non ti rende di meno valore rispetto agli altri, e lo penso veramente".
Ora... vi risparmio il seguito della discussione, perché io l'ho insultato sbroccando male, dicendogli che è una persona di merda e augurandogli di diventare sterile pure lui/lei, e di non trovare mai nessuno/a disposto ad avere una relazione con lui/lei a causa di questo.
Da quel giorno ho avuto un crollo emotivo forte.
Non faccio che rileggere quella chat e piangere.
Voglio morire.
Perché lo so che questa persona mi ha detto solo la verità che altri non hanno il coraggio di dirmi: sono destinat* a morire da sol*, nessuno mi vorrà mai.
Voglio morire.
Non la voglio più vivere questa vita di merda.
Sono nella disperazione più completa.
Qualche sera fa, in un momento di solitudine, in cui mi sentivo giù, ho deciso di rivolgermi a un gruppo di auto-mutuo aiuto online, di cui non faccio il nome.
Funziona come una chat privata ma in completo anonimato.
Ci sono utenti che si rendono disponibili ad ascoltare e supportare chi ha bisogno di essere supportato.
Ma i ruoli possono essere anche intercambiabili.
Uno può ascoltare e supportare alcuni utenti, ma ogni tanto chiedere anche aiuto per sé.
Ora... siccome io dicevo di sentirmi inadeguat e inferiore alle altre persone, chi mi stava ascoltando mi chiede "Prendi per esempio una persona, descrivila e dimmi perché è superiore a te".
Gli rispondo che sentivo di non essere una donna vera, perché le altre possono avere figli, un ciclo mestruale normale ecc.
, e io no.
E che pensavo che nessun uomo mi avrebbe mai voluto per questo motivo, che avrebbero sempre preferito le altre.
La persona (non so se uomo o donna) mi risponde "Certo, non è una situazione facile, ma secondo me non devi demoralizzarti, magari non troverai nessuno che vorrà stare con te per il fatto che sei troppo particolare per loro, ma a chi importa, l importante è stare bene con sé stessi in primis, poi fidati che una volta che riesci a darti il giusto valore sarai pure piu appetibile agli occhi degli altri"
Ho risposto che sti discorsi li faceva il mio ex-terapeuta che ha fatto solo danni dicendomi che il 95% delle persone mi avrebbe rifiutato a causa della mia patologia e dovevo accettare il rifiuto.
La persona ha ribattuto scrivendo: "Mi dispiace ma su questo non c'è tanto da fare, se una persona ha la possibilità di avere una relazione con una donna con cui può avere figli e fare una famiglia piuttosto che con una che non può, è qualcosa di oggettivo.
Le persone che saranno disposte a darti una possibilità saranno molte di meno rispetto a quelle disposte a dare una possibilità agli altri".
Gli ho risposto: "ah grazie.
Mi stai davvero tirando su il morale... "
E la persona: "Preferivi che ti avessi detto che se lo vuoi veramente troverai il principe azzurro?
Mi dispiace ma io sono supportivo ma anche realista. Se io penso che le persone ragionino in un modo non c'è niente da fare. Ti ho detto però che il fatto che tu sia meno appetibile non ti rende di meno valore rispetto agli altri, e lo penso veramente".
Ora... vi risparmio il seguito della discussione, perché io l'ho insultato sbroccando male, dicendogli che è una persona di merda e augurandogli di diventare sterile pure lui/lei, e di non trovare mai nessuno/a disposto ad avere una relazione con lui/lei a causa di questo.
Da quel giorno ho avuto un crollo emotivo forte.
Non faccio che rileggere quella chat e piangere.
Voglio morire.
Perché lo so che questa persona mi ha detto solo la verità che altri non hanno il coraggio di dirmi: sono destinat* a morire da sol*, nessuno mi vorrà mai.
Voglio morire.
Non la voglio più vivere questa vita di merda.
Cara utente,
ormai la seguiamo da tantissimo tempo e avevamo riscontrato anche variazioni positive nella sua situazione, quando finalmente un terapeuta esperto nel ramo aveva messo in dubbio l'antica diagnosi che le era stata fatta.
Personalmente, seguendo proprio casi simili al suo (ma nessun essere umano è uguale ad un altro) avevo vivamente sperato che lei entrasse in contatto con la Compassion Focused Therapy, per l'impronta di assoluta ma ragionata accoglienza che riserva a tutti e per primi a sé stessi, ma anche perché derivando dalla Terapia Razional-Emotiva, la Compassion potrebbe farla riflettere sui suoi pensieri/emozioni/azioni che hanno il sistematico effetto di farle del male.
Gliene cito qui alcuni che leggo in questa sua ultima email:
- Si sente depressa e cerca una chat di generica consolazione, eppure è abbastanza preparata per sapere che esistono competenze specifiche per trattare una persona sofferente, mentre sulle chat di cui parla si possono incontrare solo dei lamentosi, ciechi a qualunque dolore che non sia il proprio, o degli arroganti che si fanno forza col sentirsi migliori degli altri.
- Riceve parole da qualcuno che vuole offrirsi come portatore di "buon senso comune" e che -forse in buona fede- la riempie di sciocchezze (vedremo più in basso perché).
- Addirittura, per sentendosene ferita, CREDE a quelle parole e le RILEGGE: "Non faccio che rileggere quella chat e piangere". Per quale ragione: auto-tortura?
Quanto dolore si sarebbe evitato, e quanto cammino verso il benessere può ancora percorrere, se anziché scartare le terapeute di genere femminile (apparente o meno), ne avesse scelta una; se avesse mantenuto il rapporto terapeutico con il curante che le fece rivalutare la sua situazione clinica, e che invece ha offeso, non volendo ancora capire che di situazioni estremamente dolorose ne esistono altre, oltre alla sua.
Vengo alle parole di "buon senso comune" che le ha offerto il consolatore ignoto. Per come lei ce le riporta sembra addirittura inferiore ad una IA: "se una persona ha la possibilità di avere una relazione con una donna con cui può avere figli e fare una famiglia piuttosto che con una che non può, è qualcosa di oggettivo".
Intanto dice che è un fatto OGGETTIVO, ma non dice "chiunque preferirebbe".
Ora vediamo qual è la realtà.
Né uomini né donne, anche nel caso siano etero e "fertili", desiderano tutti e sempre riprodursi, sennò non ci spiegheremmo la contraccezione, l'aborto, la pillola del giorno dopo, l'infanticidio e così via.
Tra l'altro, nessuno chiede prima di iniziare una relazione: "Ma tu puoi avere figli?". Ci sarà una ragione anche per questo, o no?
Sempre nell'ambito ristretto degli etero troviamo poi tutti quelli che hanno lasciato passare l'età fertile per indifferenza o per altre ragioni. Ebbene, tra tutti questi sorgono amori e relazioni tenaci anche oltre i cinquant'anni.
Poi ci sono tutti quelli per i quali avere figli è stata una disgrazia: madri e padri single o divorziati, che non mi sento di descrivere qui, perché la loro condizione è troppo dolorosa.
Infine tutti gli infertili per natura e per malattia, oppure soltanto perché il loro partner non è in grado o non vuole generare, eppure si amano lo stesso.
Poi viene la vastissima schiera dei LGBTQIA+; alcuni desiderano figli e li fanno "per vie naturali", ma con estremo sacrificio; oppure comprano ovuli, spermatozoi e uteri altrui; o ancora rinunciano del tutto alla procreazione e non ne avvertono la mancanza.
Altri, infine, anche se hanno desiderato aver figli, si precludono questa possibilità. Pensi a tutti quelli che attuano cure ormonali e dolorose operazioni proprio per venirsi a trovare in una condizione analoga alla sua. La ritengo troppo intelligente perché risponda: "Loro l'hanno voluto, io no". Può mai pensare davvero che qualcuno "scelga" di nascere in un corpo che non sente suo, o voglia trasformare per capriccio il suo corpo in un altro, perdendo, oltre alla capacità riproduttiva, anche prerogative che lei ha ancora, come il piacere sessuale?
In ultima analisi, quello che traspare ormai costantemente dalle sue email è una sua infelicità di base, che la accompagna dall'infanzia e che potrà trovare sollievo solo nell'evoluzione delle sue idee, dei suoi comportamenti e di conseguenza delle sue emozioni. Questo cambiamento evolutivo richiede però lo sforzo enorme di volere e potere uscire dal solco dell'abitudine.
Non è necessario farlo di colpo; cominci a frequentare gruppi di Compassion, online o in presenza. Ma poi deve trovare la forza di affrontare la sua verità.
Mi permetta di abbracciarla, e mi mandi al diavolo se preferisce: la scelta è sua.
Spero di rileggerla. Le auguro la serenità e l'amore.
ormai la seguiamo da tantissimo tempo e avevamo riscontrato anche variazioni positive nella sua situazione, quando finalmente un terapeuta esperto nel ramo aveva messo in dubbio l'antica diagnosi che le era stata fatta.
Personalmente, seguendo proprio casi simili al suo (ma nessun essere umano è uguale ad un altro) avevo vivamente sperato che lei entrasse in contatto con la Compassion Focused Therapy, per l'impronta di assoluta ma ragionata accoglienza che riserva a tutti e per primi a sé stessi, ma anche perché derivando dalla Terapia Razional-Emotiva, la Compassion potrebbe farla riflettere sui suoi pensieri/emozioni/azioni che hanno il sistematico effetto di farle del male.
Gliene cito qui alcuni che leggo in questa sua ultima email:
- Si sente depressa e cerca una chat di generica consolazione, eppure è abbastanza preparata per sapere che esistono competenze specifiche per trattare una persona sofferente, mentre sulle chat di cui parla si possono incontrare solo dei lamentosi, ciechi a qualunque dolore che non sia il proprio, o degli arroganti che si fanno forza col sentirsi migliori degli altri.
- Riceve parole da qualcuno che vuole offrirsi come portatore di "buon senso comune" e che -forse in buona fede- la riempie di sciocchezze (vedremo più in basso perché).
- Addirittura, per sentendosene ferita, CREDE a quelle parole e le RILEGGE: "Non faccio che rileggere quella chat e piangere". Per quale ragione: auto-tortura?
Quanto dolore si sarebbe evitato, e quanto cammino verso il benessere può ancora percorrere, se anziché scartare le terapeute di genere femminile (apparente o meno), ne avesse scelta una; se avesse mantenuto il rapporto terapeutico con il curante che le fece rivalutare la sua situazione clinica, e che invece ha offeso, non volendo ancora capire che di situazioni estremamente dolorose ne esistono altre, oltre alla sua.
Vengo alle parole di "buon senso comune" che le ha offerto il consolatore ignoto. Per come lei ce le riporta sembra addirittura inferiore ad una IA: "se una persona ha la possibilità di avere una relazione con una donna con cui può avere figli e fare una famiglia piuttosto che con una che non può, è qualcosa di oggettivo".
Intanto dice che è un fatto OGGETTIVO, ma non dice "chiunque preferirebbe".
Ora vediamo qual è la realtà.
Né uomini né donne, anche nel caso siano etero e "fertili", desiderano tutti e sempre riprodursi, sennò non ci spiegheremmo la contraccezione, l'aborto, la pillola del giorno dopo, l'infanticidio e così via.
Tra l'altro, nessuno chiede prima di iniziare una relazione: "Ma tu puoi avere figli?". Ci sarà una ragione anche per questo, o no?
Sempre nell'ambito ristretto degli etero troviamo poi tutti quelli che hanno lasciato passare l'età fertile per indifferenza o per altre ragioni. Ebbene, tra tutti questi sorgono amori e relazioni tenaci anche oltre i cinquant'anni.
Poi ci sono tutti quelli per i quali avere figli è stata una disgrazia: madri e padri single o divorziati, che non mi sento di descrivere qui, perché la loro condizione è troppo dolorosa.
Infine tutti gli infertili per natura e per malattia, oppure soltanto perché il loro partner non è in grado o non vuole generare, eppure si amano lo stesso.
Poi viene la vastissima schiera dei LGBTQIA+; alcuni desiderano figli e li fanno "per vie naturali", ma con estremo sacrificio; oppure comprano ovuli, spermatozoi e uteri altrui; o ancora rinunciano del tutto alla procreazione e non ne avvertono la mancanza.
Altri, infine, anche se hanno desiderato aver figli, si precludono questa possibilità. Pensi a tutti quelli che attuano cure ormonali e dolorose operazioni proprio per venirsi a trovare in una condizione analoga alla sua. La ritengo troppo intelligente perché risponda: "Loro l'hanno voluto, io no". Può mai pensare davvero che qualcuno "scelga" di nascere in un corpo che non sente suo, o voglia trasformare per capriccio il suo corpo in un altro, perdendo, oltre alla capacità riproduttiva, anche prerogative che lei ha ancora, come il piacere sessuale?
In ultima analisi, quello che traspare ormai costantemente dalle sue email è una sua infelicità di base, che la accompagna dall'infanzia e che potrà trovare sollievo solo nell'evoluzione delle sue idee, dei suoi comportamenti e di conseguenza delle sue emozioni. Questo cambiamento evolutivo richiede però lo sforzo enorme di volere e potere uscire dal solco dell'abitudine.
Non è necessario farlo di colpo; cominci a frequentare gruppi di Compassion, online o in presenza. Ma poi deve trovare la forza di affrontare la sua verità.
Mi permetta di abbracciarla, e mi mandi al diavolo se preferisce: la scelta è sua.
Spero di rileggerla. Le auguro la serenità e l'amore.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
Gentilissima...le assicuro che ho fatto un fedelissimo copia-incolla delle risposte datemi dall'
ascoltatore.
Non è che io non sia a conoscenza del fatto che ci siano anche persone che non vogliono o non possono riprodursi. Ma sono la netta minoranza. E, in ogni caso, io non potrei essere mai felice senza avere figli. Altre persone magari sì. Io no.
Vede, se io fossi fertile e dovessi scegliere tra due uomini: uno che amo, ma che è sterile, e uno che non amo ma non ha nessun problema di fertilità, sceglierei sicuramente il secondo senza pensarci due volte. Perché l'amore, dopo qualche mese o qualche anno finisce. Sempre. Anzi, secondo me non esiste proprio l'amore. L'unico amore che esiste è quello per i figli. E quelli, restano per sempre.
Poi...non lo so se qualcuno chieda o meno delucidazioni sulla fertilità del/la partner prima di iniziare una relazione. Io lo faccio. Metto subito in chiaro che, se vorranno avere dei figli in futuro, non sono io la persona che glieli potrà dare. La mia ultima "amicizia con benefici" è finita con me che consigliavo vivamente al mio amico di mettere la testa a posto e smettere di impelagarsi in relazioni senza futuro tipo quella con me. Gli ho proprio detto "Hai 45 anni, trovati una brava ragazza e fai dei figli, non aspettare oltre".
Riguardo alle terapeute donne, ho già più volte detto come la penso: loro sono donne, io no e non voglio averci assolutamente nulla a che spartire.
Per il resto, se con "il curante che le fece rivalutare la sua situazione clinica, e che invece ha offeso" si riferisce all'ultimo, quello che mi ha seguito da dopo la pandemia fino a qualche mese fa, sappia che è ancora il mio terapeuta.
Lei, invece, dottoressa Potenza è troppo intelligente per non capire perché io abbia deciso di rivolgermi a una chat in cui non ci sono persone con competenze specifiche, come giustamente fa notare lei.
Perché la "stanza di terapia" e questo forum, per quanto utili, non sono il mondo reale. Il mondo reale, quello in cui si deve vivere tutti i giorni, è fatto 3 tutto di gente come questo ascoltatore, gente che pensa e ragiona esattamente come lui.
Non è fatto di gente come lei o come i suoi colleghi, o come il sessuologo che mi segue. È fatto di gente che gli omosessuali li chiama "fr**i", che da valore alle persone in base alla funzionalità dei loro organi riproduttivi e che, se a 30 anni ancora non hai fatto almeno un figlio, si chiede cosa tu abbia di sbagliato.
E non si pone la questione che magari di figli non ne puoi avere e ne soffri, o non ne vuoi.
ascoltatore.
Non è che io non sia a conoscenza del fatto che ci siano anche persone che non vogliono o non possono riprodursi. Ma sono la netta minoranza. E, in ogni caso, io non potrei essere mai felice senza avere figli. Altre persone magari sì. Io no.
Vede, se io fossi fertile e dovessi scegliere tra due uomini: uno che amo, ma che è sterile, e uno che non amo ma non ha nessun problema di fertilità, sceglierei sicuramente il secondo senza pensarci due volte. Perché l'amore, dopo qualche mese o qualche anno finisce. Sempre. Anzi, secondo me non esiste proprio l'amore. L'unico amore che esiste è quello per i figli. E quelli, restano per sempre.
Poi...non lo so se qualcuno chieda o meno delucidazioni sulla fertilità del/la partner prima di iniziare una relazione. Io lo faccio. Metto subito in chiaro che, se vorranno avere dei figli in futuro, non sono io la persona che glieli potrà dare. La mia ultima "amicizia con benefici" è finita con me che consigliavo vivamente al mio amico di mettere la testa a posto e smettere di impelagarsi in relazioni senza futuro tipo quella con me. Gli ho proprio detto "Hai 45 anni, trovati una brava ragazza e fai dei figli, non aspettare oltre".
Riguardo alle terapeute donne, ho già più volte detto come la penso: loro sono donne, io no e non voglio averci assolutamente nulla a che spartire.
Per il resto, se con "il curante che le fece rivalutare la sua situazione clinica, e che invece ha offeso" si riferisce all'ultimo, quello che mi ha seguito da dopo la pandemia fino a qualche mese fa, sappia che è ancora il mio terapeuta.
Lei, invece, dottoressa Potenza è troppo intelligente per non capire perché io abbia deciso di rivolgermi a una chat in cui non ci sono persone con competenze specifiche, come giustamente fa notare lei.
Perché la "stanza di terapia" e questo forum, per quanto utili, non sono il mondo reale. Il mondo reale, quello in cui si deve vivere tutti i giorni, è fatto 3 tutto di gente come questo ascoltatore, gente che pensa e ragiona esattamente come lui.
Non è fatto di gente come lei o come i suoi colleghi, o come il sessuologo che mi segue. È fatto di gente che gli omosessuali li chiama "fr**i", che da valore alle persone in base alla funzionalità dei loro organi riproduttivi e che, se a 30 anni ancora non hai fatto almeno un figlio, si chiede cosa tu abbia di sbagliato.
E non si pone la questione che magari di figli non ne puoi avere e ne soffri, o non ne vuoi.
Utente
Ultima cosa ma la più importante dott.ssa: Compassion focused Therapy.
Ricordo bene il suo intervento di qualche mese fa, nel quale mi suggeriva questo approccio. Non ne metto in discussione la validità, ma al momento non ho intenzione di intraprendere una psicoterapia privata con un terapeuta che pratichi che pratichi quel tipo di psicoterapia (ammesso e non concesso che ce ne siano nella mia zona, poi).
Avevo dato un'occhiata anche al sito dell'associazione italiana e ho visto tanti incontri in presenza a cui sinceramente non ho intenzione di partecipare visto che, pure in quel caso, non è che siano proprio dietro casa. E poi, molti sono pensati esclusivamente per gli "addetti ai lavori". Non ho mai partecipato a nessun incontro gratuito, sono sincer . Sarà perché, ormai, è pieno strapieno di corsi e webinar gratuiti e aperti a tutti, il cui unico scopo è sponsorizzare corsi e percorsi formativi a pagamento di qualunque tipo, che già parto con molto scetticismo.
Vabbè... La ringrazio come sempre del prezioso contributo e le auguro buone cose.
Ricordo bene il suo intervento di qualche mese fa, nel quale mi suggeriva questo approccio. Non ne metto in discussione la validità, ma al momento non ho intenzione di intraprendere una psicoterapia privata con un terapeuta che pratichi che pratichi quel tipo di psicoterapia (ammesso e non concesso che ce ne siano nella mia zona, poi).
Avevo dato un'occhiata anche al sito dell'associazione italiana e ho visto tanti incontri in presenza a cui sinceramente non ho intenzione di partecipare visto che, pure in quel caso, non è che siano proprio dietro casa. E poi, molti sono pensati esclusivamente per gli "addetti ai lavori". Non ho mai partecipato a nessun incontro gratuito, sono sincer . Sarà perché, ormai, è pieno strapieno di corsi e webinar gratuiti e aperti a tutti, il cui unico scopo è sponsorizzare corsi e percorsi formativi a pagamento di qualunque tipo, che già parto con molto scetticismo.
Vabbè... La ringrazio come sempre del prezioso contributo e le auguro buone cose.
Utente
Gentilissima,
Ho approfittato di questi giorni di vacanza per vedere qualche video degli incontri gratuiti del martedì di quel gruppo che mi consigliò mesi fa. Le registrazioni vengono caricate su un apposito canale YouTube, per cui ho potuto farmi un'idea ben precisa di come funzionano quegli incontri.
Che le devo dire? Ho ascoltato solo una caterva di melensaggini stucchevoli, lontane anni luce dal mio modo di essere. Non è di certo con questa "autoindulgenza" mascherata da compassione che si otterrà alcunché nella vita.
Solo a sentirle per 2 minuti, ste sciocchezze, mi danno sui nervi.
Razionalmente lo capisco perché mi abbia consigliato questo tipo di approccio, perché viene spacciato come adatto a chi ha una visione del sé eccessivamente autocritica e svalutante, ma mi creda... quello lì è tutto tranne che il posto per me. E ringrazio di non avere mai incontrato psicoterapeuti che applichino questo tipo di teorie. Gli avrei riso letteralmente in faccia.
La ringrazio, comunque di avere provato ad aiutarmi e le auguro
Buon Ferragosto
Ho approfittato di questi giorni di vacanza per vedere qualche video degli incontri gratuiti del martedì di quel gruppo che mi consigliò mesi fa. Le registrazioni vengono caricate su un apposito canale YouTube, per cui ho potuto farmi un'idea ben precisa di come funzionano quegli incontri.
Che le devo dire? Ho ascoltato solo una caterva di melensaggini stucchevoli, lontane anni luce dal mio modo di essere. Non è di certo con questa "autoindulgenza" mascherata da compassione che si otterrà alcunché nella vita.
Solo a sentirle per 2 minuti, ste sciocchezze, mi danno sui nervi.
Razionalmente lo capisco perché mi abbia consigliato questo tipo di approccio, perché viene spacciato come adatto a chi ha una visione del sé eccessivamente autocritica e svalutante, ma mi creda... quello lì è tutto tranne che il posto per me. E ringrazio di non avere mai incontrato psicoterapeuti che applichino questo tipo di teorie. Gli avrei riso letteralmente in faccia.
La ringrazio, comunque di avere provato ad aiutarmi e le auguro
Buon Ferragosto
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 810 visite dal 10/08/2025.
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