Bambina 9 anni vede genitori fare sesso e grida terrorizzata
Buonasera, questa notte nostra figlia di 9 anni ci ha sorpresi fare sesso.
La camera era buia ma temo abbia visto il padre nudo che stava sopra di me.
Di fatto mi ha chiamata poi ha iniziato a gridare terrorizzata, tremava di paura, io indossavo la maglietta mi sono subito alzata e lho presa in braccio.
Ho cercato di calmarla ma ho mentito.
Lei mi ha chiesto perché facevo quei versi che sembrava che il papà mi stesse facendo male.
Io sul momento non ho saputo dire altro che una bugia...ho detto che stavamo facendo degli esercizi.
Che ho male alla schiena e al ginocchio e il papà mi stava aiutando tirandomi indietro le gambe x allungare la schiena e faceva un po' male x questo facevo quei versi ma che il papà non mi stava facendo del male.
Poi l'ho accompagnata nel suo letto mi sono sdraiata con lei...ha pianto ancora un po' e mi ha detto che era un po' che sentiva quei "versi" io ho ripetuto che stavamo facendo ginnastica.
Premetto che non stavo gridando... abbiamo anche un altro figlio di 6 anni...non so come mai si sia svegliata... solitamente ha il sonno molto pesante soprattutto le prime ore e non si sveglia mai neanche con altri rumori molto forti.
Sono rimasta davvero turbatissima.
Soprattutto perché l'ho proprio vista terrorizzata.
Gridava mamma mamma e mi stringeva fortissimo.
Poi sembrava rassicurata mi ha sorriso e si è addormentata tra le mie braccia ma a me viene da piangere e ho tantissima paura di cosa comporterà in lei... avrà creduto a ciò che le ho detto?
Si chiederà perché il papà fosse nudo.
Indossavano entrambi la maglietta.
Ma credo abbia visto il sedere del padre.
dalla porta si vedeva il padre di schiena sopra di me...anche un po' buio entrava la luce dei lampioni dalla finestra...sono molto spaventata...cosa devo fare??
?
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La camera era buia ma temo abbia visto il padre nudo che stava sopra di me.
Di fatto mi ha chiamata poi ha iniziato a gridare terrorizzata, tremava di paura, io indossavo la maglietta mi sono subito alzata e lho presa in braccio.
Ho cercato di calmarla ma ho mentito.
Lei mi ha chiesto perché facevo quei versi che sembrava che il papà mi stesse facendo male.
Io sul momento non ho saputo dire altro che una bugia...ho detto che stavamo facendo degli esercizi.
Che ho male alla schiena e al ginocchio e il papà mi stava aiutando tirandomi indietro le gambe x allungare la schiena e faceva un po' male x questo facevo quei versi ma che il papà non mi stava facendo del male.
Poi l'ho accompagnata nel suo letto mi sono sdraiata con lei...ha pianto ancora un po' e mi ha detto che era un po' che sentiva quei "versi" io ho ripetuto che stavamo facendo ginnastica.
Premetto che non stavo gridando... abbiamo anche un altro figlio di 6 anni...non so come mai si sia svegliata... solitamente ha il sonno molto pesante soprattutto le prime ore e non si sveglia mai neanche con altri rumori molto forti.
Sono rimasta davvero turbatissima.
Soprattutto perché l'ho proprio vista terrorizzata.
Gridava mamma mamma e mi stringeva fortissimo.
Poi sembrava rassicurata mi ha sorriso e si è addormentata tra le mie braccia ma a me viene da piangere e ho tantissima paura di cosa comporterà in lei... avrà creduto a ciò che le ho detto?
Si chiederà perché il papà fosse nudo.
Indossavano entrambi la maglietta.
Ma credo abbia visto il sedere del padre.
dalla porta si vedeva il padre di schiena sopra di me...anche un po' buio entrava la luce dei lampioni dalla finestra...sono molto spaventata...cosa devo fare??
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Gentile utente,
sua figlia è nella pre-pubertà. Molte ragazzine a nove o dieci anni hanno già il menarca. Ovviamente questa trasformazione visibile è accompagnata da altre meno vistose: dal lato fisico i seni dolenti in crescita, i peli che iniziano a spuntare sotto le ascelle e sul pube, e dal lato psicologico l'emergere di quelle sensazioni che porteranno all'attrazione sessuale, alla ritrosia verso i partner non graditi, agli atteggiamenti seduttivi e così via, attraverso vari gradi della maturazione sessuale.
In questa fase molte cose destano curiosità e anche timore, forse il timore arcano di qualcosa di ignoto che è insieme temibile e desiderabile.
Un tempo, per esempio nel medioevo, in un'unica grande stanza dormivano i padroni di casa coi figli nel letto e in letti adiacenti o per terra anche la servitù. Può ben capire che l'attività sessuale veniva praticata con ben poco riserbo, ed è probabile che le spiegazioni sul sesso ai figli piccoli fossero esplicite, e non solo da parte dei genitori.
Poi un breve periodo, l'Ottocento vittoriano e i decenni seguenti in Europa, comportò per una sola classe sociale, la borghesia, una serie di tabù sul sesso, spesso determinati dall'ampliarsi delle case che consentivano stanze maggiormente idonee al riserbo, ma forse anche dalla pratica dell'adulterio.
Lo stesso Freud, nato nel 1856 nella Mittel-Europa, assisté da bambino dal suo letto in un albergo di Vienna all'amplesso dei genitori e ne conservò un ricordo spaventato ed erroneo, che solo molti anni dopo poté ricostruire nella sua verità.
In altre parole, il riserbo circa l'attività sessuale dipende dalle varie culture, dalle varie epoche, dalle classi sociali e anche dalle convinzioni personali.
Il Sessantotto ha confuso le cose, e su queste stesse pagine troverà molte lettere di genitori i quali:
- si stupiscono che il figlio o la figlia, giunti alla pubertà, manifestino curiosità sessuali verso genitori, i quali però si sono sempre mostrati nudi;
- al contrario esigono che il partner si mostri nudo ai figli piccoli, e se non vuole farlo temono che questo provochi nel figlio/la figlia una fobia verso il sesso;
- non trasmettono in nessun modo, né con l'insegnamento né con l'esempio, principi di pudore e di riserbo, ma poi si meravigliano quando il figlio/la figlia adolescenti mostrano una volontà seduttiva nei confronti dei genitori, dei fratelli o di altri membri della famiglia.
Mi limito a queste situazioni pericolosamente contraddittorie ma sconfinanti solo in rari casi nell'incesto per farle capire che il suo imbarazzo e la sua difficoltà a gestire lo sgomento che ha avvertito in sua figlia sono comprensibili, ma anche che la situazione in cui si è trovata è migliore di tante altre. A quel che capisco, infatti, sua figlia non condivide la stanza con voi, forse solo il caldo vi ha spinto a fare l'amore con la porta aperta, e la ragazzina non ha l'abitudine di vedervi nudi.
Comprendo anche la reazione che nel suo turbamento l'ha spinta a mentire: non era certo il momento emotivo adatto per una lezione sulla sessualità, partendo da quella dei genitori!
Le vorrei suggerire di non preoccuparsi troppo e di lasciar correre l'accaduto, ricordandosi di chiudere sempre la porta e di dare un buon giro di chiave: basta un ventilatore per rimediare al caldo.
Se la bambina tornasse esplicitamente sull'episodio, il che sarebbe preferibile, direi di spiegarle con calma qual era davvero la situazione.
Ci sono anche dei libri che aiutano a far conoscere con serenità il sesso ai bambini. Per giustificare la bugia detta sul momento, ancora una volta la invito ad essere sincera: "Ti vedevo spaventata e io stessa ero in imbarazzo per essere stata sorpresa in un momento riservato".
La verità è sempre la cosa migliore, modulata su ciò che l'altro è in grado di capire.
Le suggerirei soprattutto di non fare di un granello una montagna.
Si è mostrata un'ottima madre nel consolare sua figlia, mettersi accanto a lei nel letto, cercare di tranquillizzarla. Continui con questa fondamentale attitudine, ma servendosi della verità.
Buone cose.
sua figlia è nella pre-pubertà. Molte ragazzine a nove o dieci anni hanno già il menarca. Ovviamente questa trasformazione visibile è accompagnata da altre meno vistose: dal lato fisico i seni dolenti in crescita, i peli che iniziano a spuntare sotto le ascelle e sul pube, e dal lato psicologico l'emergere di quelle sensazioni che porteranno all'attrazione sessuale, alla ritrosia verso i partner non graditi, agli atteggiamenti seduttivi e così via, attraverso vari gradi della maturazione sessuale.
In questa fase molte cose destano curiosità e anche timore, forse il timore arcano di qualcosa di ignoto che è insieme temibile e desiderabile.
Un tempo, per esempio nel medioevo, in un'unica grande stanza dormivano i padroni di casa coi figli nel letto e in letti adiacenti o per terra anche la servitù. Può ben capire che l'attività sessuale veniva praticata con ben poco riserbo, ed è probabile che le spiegazioni sul sesso ai figli piccoli fossero esplicite, e non solo da parte dei genitori.
Poi un breve periodo, l'Ottocento vittoriano e i decenni seguenti in Europa, comportò per una sola classe sociale, la borghesia, una serie di tabù sul sesso, spesso determinati dall'ampliarsi delle case che consentivano stanze maggiormente idonee al riserbo, ma forse anche dalla pratica dell'adulterio.
Lo stesso Freud, nato nel 1856 nella Mittel-Europa, assisté da bambino dal suo letto in un albergo di Vienna all'amplesso dei genitori e ne conservò un ricordo spaventato ed erroneo, che solo molti anni dopo poté ricostruire nella sua verità.
In altre parole, il riserbo circa l'attività sessuale dipende dalle varie culture, dalle varie epoche, dalle classi sociali e anche dalle convinzioni personali.
Il Sessantotto ha confuso le cose, e su queste stesse pagine troverà molte lettere di genitori i quali:
- si stupiscono che il figlio o la figlia, giunti alla pubertà, manifestino curiosità sessuali verso genitori, i quali però si sono sempre mostrati nudi;
- al contrario esigono che il partner si mostri nudo ai figli piccoli, e se non vuole farlo temono che questo provochi nel figlio/la figlia una fobia verso il sesso;
- non trasmettono in nessun modo, né con l'insegnamento né con l'esempio, principi di pudore e di riserbo, ma poi si meravigliano quando il figlio/la figlia adolescenti mostrano una volontà seduttiva nei confronti dei genitori, dei fratelli o di altri membri della famiglia.
Mi limito a queste situazioni pericolosamente contraddittorie ma sconfinanti solo in rari casi nell'incesto per farle capire che il suo imbarazzo e la sua difficoltà a gestire lo sgomento che ha avvertito in sua figlia sono comprensibili, ma anche che la situazione in cui si è trovata è migliore di tante altre. A quel che capisco, infatti, sua figlia non condivide la stanza con voi, forse solo il caldo vi ha spinto a fare l'amore con la porta aperta, e la ragazzina non ha l'abitudine di vedervi nudi.
Comprendo anche la reazione che nel suo turbamento l'ha spinta a mentire: non era certo il momento emotivo adatto per una lezione sulla sessualità, partendo da quella dei genitori!
Le vorrei suggerire di non preoccuparsi troppo e di lasciar correre l'accaduto, ricordandosi di chiudere sempre la porta e di dare un buon giro di chiave: basta un ventilatore per rimediare al caldo.
Se la bambina tornasse esplicitamente sull'episodio, il che sarebbe preferibile, direi di spiegarle con calma qual era davvero la situazione.
Ci sono anche dei libri che aiutano a far conoscere con serenità il sesso ai bambini. Per giustificare la bugia detta sul momento, ancora una volta la invito ad essere sincera: "Ti vedevo spaventata e io stessa ero in imbarazzo per essere stata sorpresa in un momento riservato".
La verità è sempre la cosa migliore, modulata su ciò che l'altro è in grado di capire.
Le suggerirei soprattutto di non fare di un granello una montagna.
Si è mostrata un'ottima madre nel consolare sua figlia, mettersi accanto a lei nel letto, cercare di tranquillizzarla. Continui con questa fondamentale attitudine, ma servendosi della verità.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
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