Insensibilità del glande e masturbazione compulsiva
Salve,
sono un ragazzo di 21 anni.
Ho sofferto di insensibilità del glande in corso di rapporti sessuali con partner: non provavo piacere né con rapporti orali, né penetrativi, con o senza preservativo.
Preciso che in passato ho avuto una forte dipendenza da masturbazione, fin dall’adolescenza (13 anni), arrivando a praticarla anche 2-3 volte al giorno, sempre con la mano destra e con una tecnica iper-specifica basata su forte pressione sul glande.
Sono stato visitato: l’urologo e l’andrologo hanno riscontrato frenulo corto e nessuna problematica di natura organica; un neurologo mi ha parlato di possibile disturbo funzionale ad origine psicologica, dato che la sensibilità tattile del glande è conservata, ma quella erotica è ridotta, mentre con la masturbazione non ho problemi.
Il dottore è, infatti, passato subito all'aspetto psicologico, legato proprio alla masturbazione.
Informandomi (anche su fonti internazionali) ho letto del ruolo che può avere la masturbazione compulsiva e idiosincratica (death grip syndrome nel mondo inglese).
Così ho deciso di cambiare approccio: ho fatto un periodo di astinenza di circa due mesi, poi ho ripreso con una frequenza molto più bassa (1 volta a settimana), usando una tecnica più delicata (senza mani, ma con un batuffolo di cotone imbevuto per stimolare frenulo e glande, con preservativo).
Inizialmente non riuscivo a raggiungere l’orgasmo, ora sì, e riesco a provare belle sensazioni di piacere.
La mia domanda è: è possibile che una masturbazione compulsiva, praticata per anni con tecnica inadeguata, possa aver condizionato la mia vita sessuale fino a ridurre il piacere percepito durante i rapporti?
Grazie e cordiali saluti
sono un ragazzo di 21 anni.
Ho sofferto di insensibilità del glande in corso di rapporti sessuali con partner: non provavo piacere né con rapporti orali, né penetrativi, con o senza preservativo.
Preciso che in passato ho avuto una forte dipendenza da masturbazione, fin dall’adolescenza (13 anni), arrivando a praticarla anche 2-3 volte al giorno, sempre con la mano destra e con una tecnica iper-specifica basata su forte pressione sul glande.
Sono stato visitato: l’urologo e l’andrologo hanno riscontrato frenulo corto e nessuna problematica di natura organica; un neurologo mi ha parlato di possibile disturbo funzionale ad origine psicologica, dato che la sensibilità tattile del glande è conservata, ma quella erotica è ridotta, mentre con la masturbazione non ho problemi.
Il dottore è, infatti, passato subito all'aspetto psicologico, legato proprio alla masturbazione.
Informandomi (anche su fonti internazionali) ho letto del ruolo che può avere la masturbazione compulsiva e idiosincratica (death grip syndrome nel mondo inglese).
Così ho deciso di cambiare approccio: ho fatto un periodo di astinenza di circa due mesi, poi ho ripreso con una frequenza molto più bassa (1 volta a settimana), usando una tecnica più delicata (senza mani, ma con un batuffolo di cotone imbevuto per stimolare frenulo e glande, con preservativo).
Inizialmente non riuscivo a raggiungere l’orgasmo, ora sì, e riesco a provare belle sensazioni di piacere.
La mia domanda è: è possibile che una masturbazione compulsiva, praticata per anni con tecnica inadeguata, possa aver condizionato la mia vita sessuale fino a ridurre il piacere percepito durante i rapporti?
Grazie e cordiali saluti
Gentile utente,
ci chiede:
".. è possibile che una masturbazione compulsiva, praticata per anni con tecnica inadeguata, possa aver condizionato la mia vita sessuale fino a ridurre il piacere percepito durante i rapporti?"
Rispondo da sessuologa clinica e psicoterapeuta.
Se in masturbazione la sensibilità c'è, ciò significa che il glande non è stato danneggiato dalla masturbazione compulsiva adolescenziale.
E dunque l'assenza di sensibilità erotica in coppia sembrebbe possa possa addebitarsi:
- o della necessità di riconvertire lo stimolo masturbatorio in percezione dello stimolo fornito da altra persona (sono molto differenti)
- oppure di un blocco psicologico nei confronti della sessualità di coppia, che a sua volta causa il blocco delle percezioni.
Si rivolga ad un* psicoterapeuta sessuolog* (ad es. in Albo di FISSonline.it) per una diagnosi ed eventualmente per una terapia sessuale individuale.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
ci chiede:
".. è possibile che una masturbazione compulsiva, praticata per anni con tecnica inadeguata, possa aver condizionato la mia vita sessuale fino a ridurre il piacere percepito durante i rapporti?"
Rispondo da sessuologa clinica e psicoterapeuta.
Se in masturbazione la sensibilità c'è, ciò significa che il glande non è stato danneggiato dalla masturbazione compulsiva adolescenziale.
E dunque l'assenza di sensibilità erotica in coppia sembrebbe possa possa addebitarsi:
- o della necessità di riconvertire lo stimolo masturbatorio in percezione dello stimolo fornito da altra persona (sono molto differenti)
- oppure di un blocco psicologico nei confronti della sessualità di coppia, che a sua volta causa il blocco delle percezioni.
Si rivolga ad un* psicoterapeuta sessuolog* (ad es. in Albo di FISSonline.it) per una diagnosi ed eventualmente per una terapia sessuale individuale.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Utente
Buonasera dottoressa,
la ringrazio molto per la sua risposta.
Per quanto riguarda la sensibilità in masturbazione, posso dire che è presente tra virgolette : più che un vero e proprio piacere, avverto delle sensazioni piacevoli, anche se piuttosto limitate come può essere il leggero sfregamento di un batuffolo di cotone sul frenulo.
Nonostante ciò, riesco a raggiungere l’orgasmo abbastanza facilmente (cosa che inizialmente non mi riusciva), segno che il mio cervello ha imparato uno schema nuovo e più naturale di stimolazione.
Avrei invece bisogno di un chiarimento sul punto in cui lei scrive:
necessità di riconvertire lo stimolo masturbatorio in percezione dello stimolo fornito da altra persona (sono molto differenti)
Potrebbe spiegarmi meglio questa frase e in che senso sono differenti?
Glielo chiedo perché, nel mio piccolo, credo di stare già lavorando su questo aspetto, disabituandomi dalla vecchia modalità di masturbazione, alla quale ero molto legato da sempre.
Infine, riguardo l’ipotesi di un blocco psicologico nei confronti della sessualità di coppia, ammetto che non posso esserne certo, ma non escludo che possa avere un ruolo.
Aggiungo che nel primissimo rapporto (di natura orale) ho provato, paradossalmente, una sensazione di piacere molto intensa ma durata pochi minuti, prima che svanisse completamente.
È stata un’esperienza bellissima e molto viva, che ricordo ancora oggi, ma che non si è più ripetuta nei rapporti successivi.
Ne ho parlato con l’andrologo, che mi ha riferito che può essere un’esperienza normale come prima volta , ma non ha saputo darmi ulteriori spiegazioni.
La ringrazio ancora per il tempo e la disponibilità.
Cordiali saluti
la ringrazio molto per la sua risposta.
Per quanto riguarda la sensibilità in masturbazione, posso dire che è presente tra virgolette : più che un vero e proprio piacere, avverto delle sensazioni piacevoli, anche se piuttosto limitate come può essere il leggero sfregamento di un batuffolo di cotone sul frenulo.
Nonostante ciò, riesco a raggiungere l’orgasmo abbastanza facilmente (cosa che inizialmente non mi riusciva), segno che il mio cervello ha imparato uno schema nuovo e più naturale di stimolazione.
Avrei invece bisogno di un chiarimento sul punto in cui lei scrive:
necessità di riconvertire lo stimolo masturbatorio in percezione dello stimolo fornito da altra persona (sono molto differenti)
Potrebbe spiegarmi meglio questa frase e in che senso sono differenti?
Glielo chiedo perché, nel mio piccolo, credo di stare già lavorando su questo aspetto, disabituandomi dalla vecchia modalità di masturbazione, alla quale ero molto legato da sempre.
Infine, riguardo l’ipotesi di un blocco psicologico nei confronti della sessualità di coppia, ammetto che non posso esserne certo, ma non escludo che possa avere un ruolo.
Aggiungo che nel primissimo rapporto (di natura orale) ho provato, paradossalmente, una sensazione di piacere molto intensa ma durata pochi minuti, prima che svanisse completamente.
È stata un’esperienza bellissima e molto viva, che ricordo ancora oggi, ma che non si è più ripetuta nei rapporti successivi.
Ne ho parlato con l’andrologo, che mi ha riferito che può essere un’esperienza normale come prima volta , ma non ha saputo darmi ulteriori spiegazioni.
La ringrazio ancora per il tempo e la disponibilità.
Cordiali saluti
Gentile utente,
in merito alla mia affermazione:
".. necessità di riconvertire lo stimolo masturbatorio in percezione dello stimolo fornito da altra persona (sono molto differenti).."
significa semplicemente che le sensazioni e percezioni prodotte dalle due stimolazioni sono molto differenti. E dunque chi è affezionato (o dipendene, come lei dice di sè) dell'autoerotismo può provare difficoltà nel percepire come piacevole la situazione di coppia, soprattutto penetrativa.
Ritengo di aver risposto ai suoi dubbi. Tutto il resto in un consulto in presenza con il/la psicoterapeuta sessuolog* clinic*.
Su tale figura professionale e relative indicazioni può leggere https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9098-la-sessuologa-il-sessuologo-chi-e-cosa-fa.html .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
in merito alla mia affermazione:
".. necessità di riconvertire lo stimolo masturbatorio in percezione dello stimolo fornito da altra persona (sono molto differenti).."
significa semplicemente che le sensazioni e percezioni prodotte dalle due stimolazioni sono molto differenti. E dunque chi è affezionato (o dipendene, come lei dice di sè) dell'autoerotismo può provare difficoltà nel percepire come piacevole la situazione di coppia, soprattutto penetrativa.
Ritengo di aver risposto ai suoi dubbi. Tutto il resto in un consulto in presenza con il/la psicoterapeuta sessuolog* clinic*.
Su tale figura professionale e relative indicazioni può leggere https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9098-la-sessuologa-il-sessuologo-chi-e-cosa-fa.html .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 345 visite dal 03/10/2025.
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