Il valore della vita

salve... sono un ragazzo di 20 anni... l'altro giorno parlando con la mia fidanzata coetanea abbiamo discusso intorno al "dare la vita per qualcun altro"... lei mi ha fatto il classico esempio che se si fosse trovata dinanzi ad un burrone e sarebbe stata obbligata a scegliere se buttare giu' lei o una persona a lei carissima, lei si sarebbe subito buttata senza pensarci. Dicendo che senza queste persone "NON POTREBBE VIVERE"...
Io ho tentennato.... Sinceramente non ho mai pensato a questo esempio o a una cosa del genere quindi non ho saputo dargli una risposta chiara... all'inizio sono stato propenso verso un NO deciso e per nessuno, ma non per cattiveria o per mancanza di sentimento, ma perche' secondo la mia visione la vita è il dono piu' bello che noi abbiamo e siccome sono anche ateo e penso che dopo la morte ci sia il nulla, sono sempre stato contrario all'idea di privarsi della propria vita per un qualsiasi motivo. il darsi in mano alla morte per una qualsiasi ragione io non lo concepisco...
Lei mi ha detto che la mia è una forma di egoismo e che non riuscirebbe un giorno a sposare qualcuno per cui lei darebbe la vita ma lui no... perche' secondo lei non sarebbe un amore paritario o mancherebbe di qualcosa...
Io le ho detto che sono soltanto punti di vista differenti e valori differenti e che una persona che non darebbe la sua vita per lei puo' addirittura amarla piu' di lei che darebbe la vita per questa persona... è possibile ciò?
Il punto è che io credo cosi' fermamente nel valore della vita e nella sua essenzialita' che anche senza la persona piu'cara di questo si puo' e si deve continuare a vivere, secondo me non esiste una persona per cui bisogna smettere di vivere perche' la vita continua e il percorso bisogna goderselo fino infondo... Certo il sacrificio per la vita di un'altra persona e quindi l'avere nelle proprie mani 2 vite è qualcosa di ben diverso perche' la scelta della mia sopravvivenza sarebbe puro egoismo o forse amore per la mia vita? Quindi la domanda è non voler dare la vita per la persona a cui si tiene di piu' è soltanto puro egoismo? è un male avere troppo amore per la vita??

Gradirei sentire tanti pareri siccome l'argomento potrebbe andare oltre un'oggettività psicologica ma riguardare un'aspetto umano...
Grazie di tutto...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente, il mio parere: si tratta di una delle tante domande innocenti "da un milione di euro" che ci si fanno in adolescenza, su ipotesi che probabilmente non si verificheranno mai. E non c'è nulla di male, dato che ogni età ha le sue idiosincrasie.

Quindi il problema non sta nella risposta, ma nella domanda.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
la ringrazio... pero' cosa intende con "il problema sta nella domanda"?? puo' essere un po' piu' chiaro? grazie di tutto...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Intendevo dire che non esistono risposte plausibili a domande poco plausibili.

Il fatto che io possa porre una domanda, non significa che debba esistere per forza una risposta.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile ragazzo
trovo curioso il suo post perchè giunge dopo una discussione fatta con un mio cliente sullo stesso tema.

Io credo che abbia ragione la sua fidanzata quando dice che sarebbe una scelta egoistica, in effetti se decido di salvare me lo faccio in funzione di un istinto che abbiamo ereditato dai nostri parenti animali, che si definisce di SOPPRAVVIVNZA. Credo che contravvenire a questo principio sia segno di profonda sofferenza e non il suo contrario.

Inoltre (forse questo risulterà particolare per chi non ci ha mai pensato) noi quotidianamente compiamo delle azioni che si celano dietro l'etichetta dell'altruismo ma che effettivamente obbediscono allo stesso antico istinto; pensiamoci bene: perchè facciamo un regalo? Perchè facciamo delle rinuncie e dei sacrifici?

Evidentemente per nutrirci del riconoscimento che chi riceve il regalo o beneficia di una nostra rinuncia ci rivolge, per nutrire la relazione e rinforzarla, per dimostrare all'altro quanto teniamo a lui.
Ma da questo comportamento "altruistico" non siamo noi stessi a trarre guadagno?

SI

Ma allora che altruismo è?

Ergo: Se io faccio del mio meglio per salvaguardarmi e stare bene posso salvaguardare e far stare bene anche le persone che amo.

NIENTE DI DEPLOREVOLE, NON CREDE?

Buona riflessione e grazie per lo spunto interessante.

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

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dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Dr.ssa Ilenia Sussarellu la ringrazio per la sua risposta... io cerco delle opinioni e delle discussioni, non risposte distaccate e freddamente oggettive...
Ad ogni modo, non crede che anche il buttarsi giu' dal burrone sia una forma di egoismo, in quanto non si pensa ai cari che potrebbero soffrire per chi si e' buttato ed anche perche' chi lo fa potrebbe farlo x innalzare se stesso a leggenda... cosa ne pensa??
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dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
altri pareri??
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> io cerco delle opinioni e delle discussioni, non risposte distaccate e freddamente oggettive...
>>>

Mi perdoni se devo intervenire nuovamente, ma forse non le è chiaro che questo non è un qualunque forum di discussione come tanti altri. Questo è un servizio che si rivolge a quanti hanno bisogno di parlare di problemi che riguardano l'ambito della psicologia clinica, ossia essenzialmente di psicopatologie.

La domanda che lei pone potrebbe avere senso in altri contesti, ma qui, francamente, è fuori luogo.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
>>> Ad ogni modo, non crede che anche il buttarsi giu' dal burrone sia una forma di egoismo, in quanto non si pensa ai cari che potrebbero soffrire

Sono d'accordo,
infatti se questo avvenisse sarebbe solo per liberare sé stessi dal senso di colpa che si genererebbe dal sapere che abbiamo buttato giù qualcuno al nostro posto...ancora una volta egoismo.

Ne ha parlato con la sua fidanzata?
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dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Dr.ssa Ilenia Sussarellu --> con la mia fidanzata ne ho parlato soltanto nell'occasione che le ho raccontato... e comunque potrebbe anche esistere una forma di altruismo disinteressato secondo lei? (quindi non legato al fatto che se "il sacrificarsi gettandosi" avvenisse sarebbe solo per liberare se stessi dal "senso di colpa")

Dr. Giuseppe Santonocito --> mi consenta di esprimerle il mio ingenuo parere da paziente...
Penso che quando si fanno di queste domande (come nel mio caso) si è già consapevoli che si tratta di "ipotesi che probabilmente non si verificheranno mai", ma il fatto che la domanda sia "poco plausibile" non implica che non possa ricevere dei semplici pareri soggettivi. Si dovrebbe allora dedurre che ogni domanda che non rientri nello schema della plausibilità non meriti una risposta? Non è più giusto porsi domande verisimili? allora non esisterebbero i sogni... Certo è più facile prendere subito le distanze dottore-paziente dinanzi al verisimile e dare una rigida valutazione SCHEMATICA attribuendo la colpa alla domanda, piuttosto che tentare di immergersi umanamente nel problema del paziente.
In quanto paziente mi sono sentito: svalutato e rinchiuso in una categoria, preso alla leggera insieme al mio problema e quindi non compreso, e soprattutto non ho ricevuto un parere "da persona" perchè non ero in cerca "della risposta" ma di un consiglio da qualcuno che mi venisse incontro come ha cercato di fare la dottoressa Sussarellu, poichè questo senza dubbio non sarà un forum, ma è comunque un sito che ci invita ad esprimere le nostre difficoltà e i nostri disagi più profondi, a maggior ragione nell'ambito della psicologia... E non sta a lei valutare la pertinenza della mia domanda perchè in questo modo la svuota e mi sottovaluta. E poi non credo sia stata così "fuori luogo" altrimenti non avrei avuto altre risposte oltre alla sua. Cordiali saluti
[#10]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Lei si definisce "paziente", ma è proprio su questo che si sbaglia.

"Paziente" significa "sofferente", ma a me sembra che in questa domanda con la sua ragazza, oltre a una genuina e legittima passione fra innamorati, non si possa ravvisare alcuna reale sofferenza. Non almeno del tipo mostrato da altri utenti, come può verificare facilmente facendo un giro nel sito e leggendo altre domande.

Quindi, casomai dovrebbe essere felice che io abbia "svalutato" la sua domanda, perché significa che non ha nulla di grave di cui preoccuparsi.

Il giorno che invece la sua domanda dovesse trasformarsi in qualcos'altro, ad esempio un'ossessione che non la lasciasse in pace dalla mattina alla sera, allora il discorso cambierebbe. Ma fino ad allora, continuerò a considerarla una domanda con poca rilevanza. E farebbe bene a farlo anche lei.

Non tutto ciò che pensiamo, sentiamo o che ci passa per la testa ha importanza o un reale valore.

Cordiali saluti
[#11]
dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
certo dottore ma i valori che noi attribuiamo a qualcosa non sono oggettivi ma soggettivi, come nel caso della mia domanda...
Comunque con il mio parere di prima non volevo recare offesa a voi, ma soltanto darvi in questo caso il mio umile aiuto, cercando di metterla in guardia da non far sentire i vostri pazienti o confidenti come mi sono sentito io, che è uno stato d'animo nel quale gli psicologi fanno cadere spesso e molto facilmente, anche non volendo. Non metto in dubbio tutte le sue nobili intenzioni nei miei confronti e soprattutto verso i suoi pazienti, ma per favore qualsiasi sia il problema o non problema non trascuri mai l'aspetto umano... so bene che la mia è un'affermazione scomoda e potrebbe anche essere letta come offensiva nel senso "ti sto dicendo come fare il tuo lavoro" ma non è così... mi creda... Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non si preoccupi, non dipende dal fatto che gli psicologi sono dei sadici che godono a far soffrire le persone. Dipende solo dal fatto che per email si perdono tutte le sfumature della comunicazione - espressioni, tono della voce ecc. - che l'avrebbero fatta reagire in modo diverso, quasi certamente ridendo, a ciò che le ho detto all'inizio.

Anzi, la forma originale dell'affermazione sarebbe: "Non esistono risponde intelligenti a domande stupide", ma io gliel'ho addolcita di proposito, perché non volevo che suonasse troppo forte. Quando la dico alle persone che si rivolgono a me, faccia a faccia, scoppiano sempre a ridere.

Fra l'altro la discussione con lei mi dà modo di evidenziare come purtroppo sia impossibile qualunque intervento terapeutico per email, come troppi utenti vorrebbero.

Ho apprezzato questo scambio d'opinioni con lei, si goda la sua fidanzata e i suoi vent'anni.

Cordiali saluti
[#13]
dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
la ringrazio... lei è una brava persona e soprattutto "un signore"... le faccio i miei complimenti
Cordiali saluti
un futuro psicologo (si spera!!) :)