Ansia ed endometriosi

Salve, sono una donna di 30 anni.Ho scopero da tre mesi di avere l'endoemtriosi in stato avanzato e di dovermi operare a breve..il punto è che la mia vita è cambiata ..tutti quei sintomi a cui non attribuivo tanta importanza stanno diventando giganti...ho paura dell'intervento, ogni volta che devo andare in ospedale mi sento di svenire, ho nausea e vertigini, ho paura di uscire e di allontanarmi da casa per paura di sentirmi male( è da agosto che sono svenuta tre volte e mi hanno detto che in parte ero disidratata e in parte erano da attibuire ad ansia), dormo spesso male perchè ho incubi ...insomma io credo che la mia reazione sia esagerata...eppure più cerco di controllare la mia mente e le sue reazioni più mi sfugge e sono assalita da un'ansia gigantesca e senza nome!Perchè? Premetto che sono una ragazza che ha avuto una vita molto difficile per vicissitudini familiari e presonali e che sono sempre stata ansiosa ma mai così!Ho affrontato momenti peggiori, è da un anno che sono sottoposta a stress lavorativi e fisici( ho avuto anche una brutta polmonte) eppure stavo reagendo con forza...ora invece son odistrutta e senza energia, se non ho ansia piango per un nonnulla, mi manca spesso l'appetito, non ho più voglia di nulla...non riesco più ad essere reattiva, mi sento strana ma soprattutto estranea alla me stessa vivace, allegra, con tanta voglia di fare...Spero tanto in un vostro consiglio..
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Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile Utente,
da quello che scrive appare evidente che l'ultimo anno sia stato per lei difficile e stressante. La scoperta dell'endometriosi e della conseguente operazione che dovrà subire potrebbe essere stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ovvero, potrebbe aver rappresentato per lei quel tanto in più sufficiente a far saltare l'equilibrio che era riuscita a mantenere fino a quel momento.
A volte riusciamo a reagire a situazioni che noi valutiamo difficilissime ("Ho affrontato momenti peggiori") e poi, apperentamente senza motivo, "crolliamo" davanti ad un problema che giudichiamo sì difficile ma non insormontabile. In questo caso lei dice di reputare la sua reazione esagerata rispetto all'entità dell'evento, ma allo stesso tempo si sente a corto di energie, non ha più voglia di nulla, è ansiosa e probabilmente ha un tono dell'umore abbassato.
Questi segnali sono importanti perchè le stanno dicendo che forse lei non si sente in grado di affrontare anche questo "scoglio", non sente di avere la giusta forza e la giusta energia per farlo.
Credo che questo sia il momento di chiedere un aiuto professionale che possa aiutarla ad affrontare al meglio sia l'operazione sia quello che ha significato per lei aver scoperto tutto ciò.
Le faccio un grande in bocca al lupo e ci tenga aggiornati se vuole

Cordialmente

Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
affrontare un intervento in queste condizioni non è mai consigliabile, sia per la fase pre-operatoria, ma soprattutto per il post intervento, periodo caratterizzato da un abbassamento significativo del tono dell'umore.

Per questo motivo le consiglio una valutazione psichiatrica (anche nel caso in cui abbia già affrontato l'intervento).

Non si ostini a dovercela fare a tutti i costi da sola: si ricordi che portare un sacco pesante in due è molto più semplice.

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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dopo
Utente
Utente
Salve,
ringrazio entrambi per le risposte...Mi sono operata giusto un mese fa e anche se l'intervento è andato molto bene, dal punto di vista psicologico sto abbastanza male ancora...mi sono rivolta ad uno psicoterapeuta per del training autogeno e psicoterapia( siamo al secondo incontro) e ho ai primi di febbraio un appuntamento con una psichiatra dell'ASL della mia città...Gli attacchi di ansia si sono fatti più rari ma hanno lasciato il posto ad una profonda tristezza, crisi di pianto e di disperazione improvvisi, mi sento lontana da tutto e tutti e non ho voglia di fare niente...dormo un po' meglio ma comunque spesso mi sveglio nella notte tutta sudata e con l'ansia e anche se riesco a riprendere sonno, la mattina mi sento spossata e stanca...sottolineo che il ginecologo mi ha prescritto una cura progestinica per vari mesi e non vi dico come mi sento( nausea, mal di testa, umore ancora più impazzito)...il problema che mi mette più tensione è il lavoro..sono un'insegnante di lettere alle scuole medie e non me la sento di tornare a lavorare, anche perchè ho da fare ( con l'auto) 60 Km al giorno pe raggiungere la scuola e il solo pensiero mi angoscia...ma il mio medico di famiglia è restio a prolungare la malattia...gli ho detto che sto male ma lui insiste dicendo che lavorare mi distrarrebbe...non so come fargli più capire che sto male e anche se la ripresa fisica è buona, psicologicamnete sono uno straccio e ho paura a guidare visto la mia qualità del sonno...datemi un consiglio...
p.s: lo psichiatra potrebbe eventualmnete certificare quello che ho ? Vi ringrazio tanto e aspetto risposta!
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Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile utente,
mi fa piacere sapere che l'intervento sia andato bene ma mi dispiace trovarla ancora non bene da un punto di vista psicologico. Da quanto scrive, il suo umore sembra essere un pò abbassato (tristezza, pianti improvvisi, disturbi del sonno ecc) e condivido la sua scelta di contattare uno psichiatra per una valutazione.
Ha fatto bene anche a contattare uno psicoterapeuta, il quale valuterà l'opportunità di un lavoro terapeutico che, con tutti i limiti di questo contesto, sembrerebbe necessario.
Purtroppo ora non le resta che aspettare i prossimi incontri con entrambi gli specialisti e iniziare a lavorare sul suo malessere. E' possibile che i risultati non arrivino nei tempi sperati (ovvero subito) però vedrà che con un pò di pazienza e (tanta) motivazione riuscirà a superare anche questo scoglio.
L'importante è non perdere le speranze e recarsi agli appuntamenti presi.
In bocca al lupo per questo percorso!
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Salve, volevo aggiornarvi sulla mia situazione, anche s eè passato tanto tempo..prima di tutto ringraziarvi.sto seguendo una terapia farmacologica con mirtazapina, anche se da poco ma mi sento già meglio e sto continuando la psicoterapia..ecco in merito a questa dovrei chiedervi un consiglio...la mia psicoterapeuta ha telefonato ,senza la mia approvazione, al mio medico di famiglia( suggerendogli di non prescrivermi farmaci perchè ce l'avrei fatta da sola..) e questo l'ho trovato molto invadente..lei mi ha detto che è la prassi..vi risulta?lei è uno psicoologo privato ,non dell'asl...io cmq i farmaci ho iniziato a prenderli lo stesso(me li ha dati uno pschiatra della asl della mia città) anche se lei non era molto d'accordo, perchè ho ritenuto da sola di stare troppo male , l'insonnia mi stava uccidendo..bene, quando le ho detto che avevo cominciato ad assumerli lei mi ha detto che si metterà in contatto con la psichiatra!!ma vi sembra normale?? dice che così collaborano insieme..a me questa invadenza non piace e non ne capisco i motivi sinceramente ed infatti mi sa che cambierò psicoterapeuta...voi cosa ne pensate? vi sembra professionale far sapere a tutti i miei problemi o meglio parlarne con tutti, come s efossi incapace di intendere e di volere?!io sono solo un po' depressa, non una psicotica da controllare,grazie!!
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
la collaborazione tra psicoterapeuta ed altre figure mediche è sempre consigliabile: più persone si occupano di Lei meglio è.

Se però Lei ha chiaramente affermato di non volere che la terapeuta si mettesse in contatto con il medico e questa l'ha fatto comunque allora qualcosa non ha funzionato tra voi.

Per cui non credo che Lei debba cambiare terapeuta perchè questa ha contattato il medico: lo dovrebbe fare perchè tra voi due non vi è un'intesa sufficiente.

Ma prima di farlo io ne parlerei apertamente con la terapeuta.
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Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile utente,
come ha evidenziato il Collega una collaborazione tra le figure professionali (medico curante, psicologo, psichiatra...) che si occupano di lei è auspicabile perchè in questo modo lavorano insieme, collaborando per un obiettivo condiviso: il suo benessere.
Lei afferma di aver vissuto questa comunicazione come "molto invadente" e di non averne comprenso le motivazioni, tanto più che aveva dichiaratamente detto di non essere d'accordo. Io credo sarebbe opportuno che lei affrontasse questo argomento con la sua terapeuta, ma non perchè debba cambiare idea e rimanere con l'attuale professionista ma perchè sembrerebbe che la comunicazione che c'è stata tra di voi non sia stata efficace. Lei probabilmente si è sentita "tradita" e "controllata" ("come s efossi incapace di intendere e di volere?!io sono solo un po' depressa, non una psicotica da controllare") e queste emozioni andrebbero riportate in terapia affinchè ci sia un chiarimento. Se poi lei non dovesse sentirsi compresa e non crede che questa possa essere la terapeuta giusta per lei allora sarà opportuno contattare un nuovo psicoterapeuta.

In bocca al lupo.
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