Un figlio dovremmo ritrovare la nostra sintonia

Ho 35 anni sposata da 5 con uomo di 41 (un po’ in soprappeso). Mio marito mi ama e conserva ancora (dopo 16 anni) tante piccole carinerie nei miei confronti come da fidanzati,ma purtroppo non ha MAI voglia di fare l’amore,e quelle rare volte al mese che capita è sempre perché io lo cerco,io insisto,io sollecito,io mi arrabbio,perciò ogni volta è come se mi facesse un piacere.Ogni tipo approccio sessuale nei miei confronti è inesistente,e questa situazione perdura da quando conviviamo(5 anni),ogni volta adducendo scuse a suo avviso più che giustificabili (stress per mancanza di lavoro,stress per un lavoro con orari ultracomodi ma non gratificante,stress per un lavoro gratificante ma con orari troppo flessibili)e anche durante le ferie le cose non cambiano (perché alle ferie ci arriva stressato dal lavoro e le condizioni climatiche lo massacrano).Lui ha sempre promesso che è un momento e che passerà ma non è mai passato,semplicemente questo è l’ultimo dei suoi pensieri;e anche quando nel weekend avrebbe la possibilità di stare con me preferisce fare lunghe passeggiate,leggere il giornale,o qualsiasi altra cosa. Gli esami del testosterone che l’ho costretto a fare hanno rivelato che è tutto nella norma.Purtroppo questa situazione sta logorando il nostro rapporto perché per me è inaccettabile non essere desiderata ed essere trasparente ai suoi occhi;lui mi assicura di trovarmi sempre molto bella,ma secondo lui io devo capire che il suo stile di vita non gli consente di fare molto (nemmeno durante il viaggio di nozze di 2 settimane c’è stato un qualche tipo di approccio,e la giustificazione era perché ogni giorno lui guidava per centinaia di km e non si poteva pretendere che alla sera fosse pronto per certe cose).Avevamo deciso di metter su famiglia,ma ovviamente con questo condizioni mi sembra alquanto arduo,e questo ha peggiorato sensibilmente il mio stato d’animo;visto che non essere mai cercata (ma veramente mai) mi mette di malumore,lui si giustifica dicendo che non gli viene certo voglia di portarsi a letto una persona con questo stato d’animo,e che prima di fare un figlio dovremmo ritrovare la nostra sintonia di coppia (cioè vuol dire che io dovrei tornare ad apprezzare certi suoi gesti,ossia accontentarmi dei fiori,dei messaggi,ecc).Io ho gli ho fatto presente che secondo me non è normale per un uomo della sua età non provare alcun impulso sessuale,e vorrei che ne avessimo parlato con qualche specialista ma lui si è sempre rifiutato dicendo che dovremmo risolvere tra di noi.Gli ho anche parlato di separazione ma sono disposta a rivedere il tutto purchè possa notare un cambiamento concreto in lui,lui chiede la stessa cosa a me e mi sembra che non abbia capito il problema.Con lui a queste condizioni non sarò felice perché voglio avere anche una vita sessuale soddisfacente e una famiglia oltre che un affetto platonico; senza di lui non sono certa di poterci stare.Vorrei una soluzione con lui ma non la vedo. Scusate lo sfogo.
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Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile signora,
dalla sua richiesta mi sembra di capire che questa situazione stia influenzando notevolmente la vostra vita come coppia, tanto che lei è arrivata al punto di parlare di separazione. Immagino quanto debba essere frustrante per lei e da quello che dice emerge anche una certa rabbia nei confronti di suo marito. E' possibile che la tensione che si è creata per questa situazione contribuisca in un certo senso a mentenere la distanza che si è creata tra di voi in ambito sessuale e non solo: lei è arrabbiata perchè non si sente desiderata e vorrebbe attuare il vostro progetto di avere una famiglia e suo marito è sotto stress per lo stile di vita che conduce e vorrebbe ritrovare la serenità di coppia prima di pensare ai figli.
Poichè sembra che fino ad oggi non siate riusciti a risolvere la situazione credo sarebbe opportuno che vi rivolgeste ad uno psicologo/psicoterapeuta. Mi rendo conto che suo marito ha già manifestato delle perplessità in questo senso, ma prima di pensare ad una soluzione drastica come una separazione potrebbe considerare questa come una strada percorribile.
Provi a parlarne con suo marito e insieme cercate di capire quanto tutto ciò stia mettendo a repentaglio la vostra relazione.
Un cordiale saluto

Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio dr.ssa per la sua sollecita risposta ... purtroppo ho già provato INNUMEREVOLI volte a parlare con mio marito di questo, ma lui ritiene che nel contesto (dovuto all'età e al fatto che lavora) la situazione è normale (anzi è così per tutti), e sono io che ho troppe pretese; la terapia di coppia è ritenuta semplicemente inutile da lui, e sinceramente io ritengo di aver fatto tutto quello che era in mio potere fare, non saprei cosa potrei fare di più per una persona che non riconosce il problema e vive bene così. L'unica cosa che mi farebbe stare meglio è l'unica cosa che mio marito non può/non vuole concedermi. La pazienza non è la mia virtù migliore ma penso che 5 anni di tentativi e attese non siano pochi ... grazie ancora.
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Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile signora,
da quanto scrive sembrerebbe che lei e suo marito abbiate due visioni opposte della situazione: per lei è ormai diventato un problema assolutamente significativo e rilevante mentre per lui costituisce una condizione di normalità. Non sembra esserci un punto di incontro per quanto riguarda la valutazione della situazione e di conseguenza neppure sulla sua risoluzione (se per suo marito non è un problema, non vede neppure la necessità di risolverlo).

"L'unica cosa che mi farebbe stare meglio è l'unica cosa che mio marito non può/non vuole concedermi"

Alla luce di quanto ha scritto credo sia arrivata al punto di interrogarsi su cosa desideri per se stessa e per il suo futuro. La decisione che dovrà affrontare non sarà semplice e se crede di non riuscire a venirne a capo da sola potrebbe rivolgersi lei stessa ad un professionista per un consulto.
In bocca al lupo.
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Dr. Willy Murgolo Psicologo, Psicoterapeuta 173 13
Gentile Signora,
ho letto attentamente il Suo scritto dal quale senza mezzi termini traspare una situazione che rischia di precipitare se non si interviene adeguatamente e per tempo. Prima di comunicarle il mio pensiero, riterrei opportuno metterla al corrente su alcuni punti per evitare possibili malintesi che, comunicando per via telematica, non raramente potrebbero presentarsi.

1°. In qualsiasi momento ne sentisse la necessità, non esiti ad interrompere il nostro rapporto, senza sentirsi obbligata a fornire spiegazioni.

2°. Stessa cosa se decidesse di consultare uno Specialista esterno.

3°. Non si faccia scrupoli nel contestare ciò che Le dirò, se riterrà questo, rassicurandola che in nessun caso potrò risentirmi per questo.

4°. Non Le posso garantire nulla, se non il mio impegno nel tentativo di aiutarla a risolvere questa faccenda, senza dovermi avvalere di ciò che si intende per “diagnosi “ e “ cura “.

Ciò premesso, La pregherei di porre la massima attenzione su quanto Le dirò, perché dalla precisione con la quale Lei svolgerà i miei suggerimenti, dipenderà in gran parte la possibilità di raggiungere il traguardo che tanto desidera.

Intanto comincerò col dirLe, ripassando insieme, che la Comunicazione tra gli esseri umani, pur essendo prevalentemente di tipo dialettico, non si esaurisce in questa modalità, noto essendo quanto quella non verbale si affianchi sempre alla prima, con qualche eccezione.

Un’altra considerazione si riferisce al come a volte sia illusorio ritenere che affrontando una discussione in modo assolutamente razionale e logico questa modalità risulterà vincente per il raggiungimento dei nostri obiettivi. Infatti, tutt’altro che raramente la
“Forza della ragione” poco può contro la “Ragione della forza”.

La pregherei di riflettere su quest’ultima considerazione perché per procedere oltre non ci devono essere dubbi in tal senso, precisandole che mentre per il primo concetto non sembrano esserci difficoltà di interpretazione, per il secondo, la Ragione della Forza, mi riferisco alla Forza degli Istinti, Sessuale ed Aggressivo.

Un’ultima premessa sulla quale sarebbe necessario da parte Sua un atto di fede, si riferisce alla circostanza che tutte le volte che la Forza della Ragione si trova a contrapporsi alla Ragione della Forza, quest’ultima vince sempre, salvo rarissime eccezioni.

Le anticipo subito che il fallimento dei Vostri tentativi di capirvi e trovare una soluzione al problema che vi assilla dipende in larga misura dalla paradossale situazione che Le ho sopra accennato, che generalmente porta ad un aggravio invece che sollievo.

A questo punto, prima di introdurLa nel sentiero dove si possono raccogliere i frutti, avrei necessità che Lei, sempre se lo ritenesse, mi ragguagliasse, mi mettesse al corrente, sul come Lei normalmente accoglie Suo marito. Dovrei essere messo a conoscenza di che cosa gli dice, che cosa e come fa nei minimi particolari. Non tema di apparire prolissa o altro. In amore e in guerra tutto è permesso.
Restando in attesa di Sue eventuali notizie, Le invio i più
Cordiali saluti. E si ricordi, non è discutendo o ragionando che si può accendere il desiderio del partner . Questa eventualità potrà verificarsi solo se e quando entrambi avrete imparato a scoprire che cosa veramente serve all’altro e non a noi stessi.

Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia

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dopo
Utente
Utente
Alla Dr.ssa Sighinolfi rispondo, ringraziandola ancora una volta per la sua risposta, che purtroppo è proprio vedere il disconoscimento del problema da parte di mio marito che mi fa pensare di non avere soluzioni e di rischiare di perdere i prossimi anni della mia vita a rincorrere qualcosa che non raggiungerò mai ... e a questo punto immagino che nessuno possa consigliarmi su quello che devo fare ...

Al Dr. Murgolo, che ringazio per la sua preziosa offerta di aiuto, rispondo che penso di aver capito quello che lui intende, ma senza dilungarmi troppo nei particolari in questa sede, posso garantire che la Forza della Ragione viene usata ormai quando mi sono resa conto che la Ragione della Forza non serve più a niente. Non sono mai stata quello che si definisce "un pezzo di ghiaccio", e sulle modalità di accogliere mio marito, beh, queste sono sempre state le stesse di quelle che erano quando ci siamo conosciuti (e che normalmente sono i primi tempi "perfetti" in cui si frequenta una persona), proprio perchè - per usare i suoi termini - in me ha sempre prevalso la ragione della forza, e pertanto di quella mi sono sempre avvalsa. Per quanto riguarda lo scoprire cosa serve all'altro, mi sono fatta l'idea che a mio marito non serva una moglie, ma una madre, un'amica, una sorella e una segretaria. Preciso inoltre che non ci sono altre donne o altri uomini, siamo solo noi stessi.

A questo punto però, vorrei sapere sia da lei Dr.ssa Sighinolfi, sia da lei Dr. Murgolo (e da qualsiasi altro vostro collega che vorrà rispondermi), se la situazione di mio marito può ritenersi "normale" come dice lui oppure no. Grazie ancora per il vostro tempo.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile utente, una situazione di coppia è normale se il vissuto di entrambi i partner è sentito come tale e nessuno prova disagio. E' ovvio che la condizione spiegata non rientra in una dimensione di "normalita" visto che in questo caso non parliamo del singolo ma di una coppia. Il mio consiglio sarebbe quello di cominciare con il rivolgersi lei ad uno psicologo di coppia dal vivo per chiedere consigli (proprio come ha fatto qui)e con quest'ultimo trovare eventuali strategie per coinvolgere anche suo marito. Se il tutto dovesse fallire allora si troverebbe di fronte ad una scelta, continuare a vivere-subire una dimensione frustrante con un uomo che non la cerca o fare una scelta drastica.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Utente
Utente
Grazie Dr. De Vincentiis per il suo supporto, sinceramente ho sempre pensato che la terapia di coppia, se richiesta, fosse utile farla appunto in coppia e non da sola; però è anche vero che il problema è sentito solo da me e le frustrazioni sono solo le mie ... in ogni caso ritengo di escludere al 99% un coinvolgimento di mio marito che non mi sembra disposto a "qualsiasi cosa" per risolvere la situazione. Purtroppo temo sempre di più di dover fare io stessa la scelta che lei accenna ...
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..)Purtroppo temo sempre di più di dover fare io stessa la scelta che lei accenna(..)

allora si faccia accompagnare comunque da uno specialista, non sia sola in questa fase della sua vita. Magari con uno specialista di coppia, anche da sola, potrà cimentarsi in qualche strategia che questi potrebbe suggerirle. Non le resta che provare e lasciare la decisione come ultimissima spiaggia.
saluti
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Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile signora,
concordo con il Collega De Vincentiis, nel dire che dal momento in cui lei vive come problematica questa situazione essa esce per così dire dalla "normalità". Ma proprio perchè sembra essere lei la parte più sofferente della coppia e soprattutto la parte che non è più in grado di continuare a queste condizioni credo potrebbe giovarle un consulto professionale. Magari confrontarsi di persona con un professionista potrà aiutarla a fare maggiore chiarezza su quelli che sono i suoi desideri e obiettivi futuri.
"e a questo punto immagino che nessuno possa consigliarmi su quello che devo fare ..." purtroppo non possiamo essere noi a dirle cosa fare se non di provare a cercare la risposta che è già in lei con l'aiuto di un professionista.
Un caro saluto