Insofferenza familiare

Buongiorno,
in realtà non so nemmeno io cosa chiedere di preciso. Voglio solo parlare (se ci riesco) di come mi sento da qualche giorno.
Spero di trovare qualche risposta.
ho una bimba di quasi un anno e sono sposata da 4 dopo un fidanzamento durato 9 anni e mezzo durante il quale ci sono state molte rose ma anche molte spine. Abbiamo capito di amarci però e quindi ci siamo sposati e con amore abbiamo cercato la nostra bimba che è arrivata.
è una piccola peste, la sera dorme metà notte nella culla e metà notte con noi, non c'è verso di farla stare a nanna al suo posto.

Non ho motivo per lamentarmi, lo so, ma ultimamente, sarà il lavoro che mi pressa (sono operatrice call center e lavoro a turni), mi rendo conto di avere poco tempo per stare con mia figlia e mio marito e questa cosa mi fa soffrire.
Mi sento in colpa verso la mia bimba in particolar modo perchè vedo che molte cose (come insegnarle a parlare che per me è sempre stato importante) non gliele sto insegnando io. Ha cominciato a battere le mani e fare ciao con i nonni o col papà e io soffro terribilmente. Purtroppo non posso lasciare il lavoro per esigenze economiche della famiglia, ma se potessi lo farei.
Come faccio per non sentirmi più in colpa? Ieri sera, nonostante a casa ci fosse un casino, sono stata più tempo con lei, ma questo non riesco a farlo sempre.
Inoltre c'è un'altra cosa, stupida, ma mi fa soffrire anche questo: mio marito ascolta musica blues, sempre, costantemente, tutto il tempo che può e io la sto detestando. Per quanto possa essere una musica ricca di cultura, a un certo punto, ascoltando sempre la stessa solfa, poi si arriva al limite!!! Ho provato a spiegarlo ma mi guarda con gli occhi da cucciolo e con qualche coccola mi convince a tenere lo stereo acceso, ma io dentro me sento che butterei lo stereo dalla finesta!!!! Questa mattina, ore 7,30 dovevo cambiare il pannolino alla pupa che era sporchissimo, entro in bagno ed eccolo lì! Con la sua musica blues (che in inglese se non erro vuol dire tristezza), lui ha percepito che mi stava dando fastidio e l'ha spenta. Per scherzare mi ha detto che sono str***, ma io l'ho presa male anche se non gliel'ho detto.
Cari dottori, mi basterebbe anche una piccola frase per farmi capire cosa devo invertire nella mia rotta per sentirmi meglio.
Forse ci sarebbero altre cose da dire, ma è probabile che mi verrà di dirle dalle vostre risposte.
Cordialmente,
una mamma e moglie felice, ma un po' insofferente
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Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile mamma,
il senso di colpa nasce quando pensiamo di aver infranto dei principi per noi molto importanti (come ad esempio essere lei ad insegnare a sua figlia a parlare). Lei avrà determinate aspettative e convinzioni su cosa dovrebbe o non dovrebbe fare in quanto ("buona") mamma ed è possibile che quando non riesce a soddisfare queste sue aspettative ("Ha cominciato a battere le mani e fare ciao con i nonni o col papà e io soffro terribilmente") emerga il senso di colpa che riporta e la conseguente sofferenza. L'arrivo di un figlio richiede una ridefinizione dei ruoli assunti fino a quel momento, nella coppia, nella famiglia ma anche nel proprio lavoro. Non riuscire a comportarsi come si vorrebbe (come ad es. trascorrere più tempo con i propri figli) può portare a un senso di frustrazione come sembrerebbe emergere dalla sua richiesta. Questo anche per quanto riguarda il rapporto con suo marito: vorrebbe che lui ogni tanto assecondasse la sua richiesta di non ascoltare il blues ma in definitiva lui riesce a convincerla ("con gli occhi da cucciolo e con qualche coccola mi convince") e questo la lascia con una sensazione di insoddisfazione, di "sconfitta" e forse anche un pò di rabbia ("che butterei lo stereo dalla finesta!!!!"). Dalla sua richiesta, inoltre, sembrerebbe emergere un tono dell'umore un pò abbassato e questo, insieme a quanto riportato, meriterebbe un approfondimento dal vivo con uno psicologo/psicoterapeuta. Insieme ad un professionista potrebbe valutare le emozioni che prova e riuscire ad "invertire la rotta" che sta seguendo e che sembra non essere quella che vorrebbe percorrere.
Un cordiale saluto

Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it