Non riesco a lavorare

Buongiorno,

il mio problema e' di vecchia data ma negli ultimi tempi si e' accentuato sempre piu'.
Sono un ricercatore residente da anni all'estero. Ho avuto un certo successo nella vita e adesso, a 49 anni, potrei veramente fare un salto avanti. Purtroppo pero' la mia vita e' stata sempre segnata da un disturbo che va e che viene (ma soprattutto che viene): l'incapacita' di lavorare. In certi periodi sono stato una persona che rendeva moltissimo. Facevo tour de force di anche 13-14 ore, lavorando 7 giorni alla settimana. Purtroppo dopo si e' cominciato a bloccare tutto. Oggi riesco a lavorare seriamente soltanto per alcuni minuti al giorno. Il resto del tempo lo passo navigando su internet (di cui ho bisogno per il mio lavoro), masturbandomi con foto e filmati pornografici, giocando alla playstation o guardando la tv. Ogni volta che affronto il lavoro sento come un senso di soffocamento, letteralmente come se mi mancasse l'ossigeno. Sto mettendo in crisi la mia famiglia per questo. Ho gia' perso un lavoro ma fortunosamente ne ho trovato uno meglio, perche' in realta' chi sta attorno a me mi continua a stimare come persona intelligente, sincera, brillante, mentre sono totalmente inutile. Mi sento come una macchina che si muove col freno a mano tirato. Tutti i giorni, da anni, mi sveglio con propositi che, grandi e piccoli che siano, non riesco a portare avanti. E' qualcosa dentro di me che vorrei togliermi se potessi anche strappandolo dalla mia testa ma che mi blocca. E' assurdo, ho la felicita' a portata di mano, una compagna deliziosa che ancora mi ama, un figlio che va bene in tutto, ma che comincia ad avvertire la mancanza del padre che passa intere giornate cercando di fare qualcosa. Perche' la nostra testa e' cosi' complicata? Perche' il nostro peggiore nemico e' dentro di noi?
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Buongiorno,
"amare e lavorare" due termini che permeano la nostra esistenza. Tutti sappiamo e abbiamo sperimentato il senso di frustrazione, fallimento, isolamento conseguenti a malfunzionamenti in una o entrambe di queste aree vitali.
Capisco e comprendo il suo stato interiore.
L'incapacità di lavorare, così come definita da lei, può dipendere da varie cause, ad esempio uno stato depressivo o ansioso, difficoltà di concentrazione, stress elevato o cause legate al lavoro in se, come attività che non gratificano o non sono allineate con le aspettative professionali.
A volte la causa non è una ma insorgono diverse concause.
A Roma operano diversi specialisti ai quali le consiglio di rivolgersi proprio perchè il lavoro è un'area primaria della nostra esistenza, che se soddisfacente aiuta a migliorare la propria autostima, la capacità d'azione, a rafforzare il nostro IO, ad amare e vivere la vita con maggior piacere e serenità.
Cordialmente
Dr.ssa Carbotti
[#2]
dopo
Utente
Utente
Cara Dr. Carbotti,

intanto la ringrazio per la risposta praticamente immediata. Lei non ha idea di quanto vorrei liberarmi di questo assurdo disturbo della mia personalita'. Potrei essere la persona piu' felice e realizzata del mondo e non lo sono per un motivo che e' dentro di me.

Purtroppo non abito a Roma ma all'estero e mi sto trasferendo ancora piu' lontao. Per motivi professionali preferisco non rivelare dove. Un'occasione che non posso fallire. C'e' un modo di trovare uno psicoterapeuta che parli italiano in qualche database su internet?

Infine: bravi. Non so se vi retribuiscono per queste risposte ma in ogni caso scoprire che una domanda venga evasa cosi' in fretta e' stato veramente un piacere. Vorrei essere efficenti come voi. Invece il mio comportamento e' un insulto a tutti quelli che si guadagnano il pane come lei, e questo aggiunge un terribile senso di colpa al problema.

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Internet è sicuramente una fonte utile e veloce, soprattutto quando ci si trasferisce in una città dove non si conosce bene il territorio e le risorse che offre, ma Le consiglio, una volta nella città di destinazione, di rivolgersi a strutture mediche polispecialistiche direttamente sul territorio o domandare consiglio e supporto anche al medico di base di riferimento.
Troverà sicuramente un professionista che la aiuterà.
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dopo
Utente
Utente
grazie ancora, lei e' molto gentile. Se non abuso troppo del suo tempo, mi saprebbe dire se per alleviare il problema temporaneamente, in attesa di trasferirmi e trovare questo aiuto, ci sta qualche risorsa, qualche strumento, lettura, ragionamento, web site, libro, articolo, tecnica, *qualsiasi cosa*, che posso fare?

Io non so proprio da dove venga questa cosa. E' un'assurdita' totale. Ovvio, direte voi, ma spesso la gente accusa l'ambiente esterno dei suoi problemi. Io invece non posso lamentarmi di granche'. Vivo bene, come voglio, con chi voglio, dove voglio. Sono circondato da gente in gamba, eppure eccomi qui a distruggere la mia vita per un motivo che proprio non capisco.