Come ho letto su internet meglio vivere 50 anni da sana che 100 da ipocondriaca

Buon giorno,
sono una ragazza di 29 anni e sono ipocondriaca... Se leggo le definizioni che danno di questa malattia non mi ritrovo perchè se vado a fare una visita medica mi fido del medico e mi tranquillizzo però sono eccessivamente attenta alla mia salute e appena ho qualche problema per me è un tumore o comunque una malattia grave. Siccome però sono consapevole del mio problema e mi sento un insulto per tutte le persone che hanno malattie serie, voglio uscire da questo circolo vizioso....Come ho letto su internet meglio vivere 50 anni da sana che 100 da ipocondriaca.
Ho una vita serena, una bella famiglia unita,un fidanzato che mi ama e un lavoro che di questi tempi è merce rara....
Mi sento ipocondriaca dalla nascita, da bambina avevo una forte allergia agli acari che mi dava asma, da adolescente ho avuto delle crisi di emicrania con aura che ancora adesso all'idea mi viene l'ansia e a 20 anni a causa della vita universitaria ho avuto una continua dissenteria che dopo una colonscopia è andata via. Ogni tanto ad esempio noto un neo e mi suggestiono che sta crescendo e vado dal dermatologo... poi mi vengono le emorroidi e penso ad un tumore (devo fare una visita prossimamente). Ho cercato di analizzare la mia vita e gli unici eventi “traumatici” che ricordo sono stati farmi la cacca addosso alle elementari perche la maestra faceva sempre storie per farti andare in bagno e i miei nonni che sono entrambi morti per colpa dei tumori....per il resto nulla.
E' possibile secondo voi riuscire a vincere questa fobia?
Quali tecniche posso attuare? Ad esempio cercare sintomi delle malattie su internet come sto facendo ora forse non è molto salutare.....
E' possibile riuscire ad uscirne da soli o devo per forza rivolgermi allo specialista?
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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 338 11 2
Gentile utente,
come lei stessa ha saggiamente concluso nel suo post, "cercare i sintomi delle malattie su internet... non è molto salutare". Anche perchè in questi casi quello che succede è che - diagnosi reale di ipocondria o meno - ci si lasci facilmente suggestionare in maniera irrealistica.

Le consiglio quindi di rivolgersi a uno specialista. D'altra parte, il fatto stesso che lei abbia deciso di scrivere qui significa che sente che da sola non può farcela, o che il peso che dice di portarsi addosso da tanti anni è ormai troppo ingombrante!

Cordialmente,

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it

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Dr. Daniele Regini Psicologo 36 3
Gentile Utente,
sicuramente può riuscire a risolvere il suo problema...
Per prima cosa la cosa che le suggerirei di farla è smettere di cercare i sintomi su internet o da qualche altra parte, il rischio di suggestionarsi non è legato solo all'ipocondria ma è un po' comune a chiunque.
Per quanto riguarda le tecniche è consigliabile che Lei ne parli direttamente con uno specialista che potrà aiutarla in questo percorso...

Dr. Daniele Regini

[#3]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
in realtà le persone "reagiscono" alla paura delle malattie (ipocondria) in due modi:

1- evitano il più possibile i medici, gli esami, e le informazioni mediche, per paura di trovare conferme patologiche

2- cercano il più possibile informazioni mediche e fanno esami di continuo

La ricerca di rassicurazioni è piuttosto tipica, ma contribuisce ad aumentare l'ansia piuttosto che diminuirla.

Provi a leggere questo articolo sull'ipocondria e veda in che percentuale si ritrova

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html

Penso che ora sia giunto il momento per Lei di prendere in seria considerazione la cura dell'ansia. Per questo le consiglio di cercarsi un/a psicoterapeuta di tipo cognitivo-comportamentale, approccio che ha dimostrato i migliori risultati nel trattamento dei disturbi d'ansia, come l'ipocondria.

Ho visto che scrive da Verbania. A Villa caramora so che lavorano alcuni terapeuti, in servizio a Piancavallo. Provi ad informarsi.

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, lei dice di non riconoscersi nelle definizioni che ha trovato sull'ipocondria. Potrebbe essere più specifica e spiegare in che cosa non si riconosce?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#5]
dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Buon giorno,
caspita come siete efficienti, quante risposte! Rispondo al Dr Santonocito. Non mi ritrovo nella definizione di ipocondria perchè fa intendere che l'ipocondriaco non si rassegna davanti alle rassicurazioni del medico o dei referti delle varie analisi mentre io, per il momento, se da un esame esce che sono sana o ho un problema poco rilevante, mi metto l'anima in pace e vengo rassicurata. Forse si è un disturbo d'ansia che spero di riuscire a gestire un pò da sola e un pò con l'aiuto.
Per prima cosa, non appena si sarà concluso questo "dialogo" mi cancellerò da questo forum e non appena avrò la tentazione di cercare qualcosa su internet, vedrò di fare altro....magari un pò di yoga!
Grazie ancora
[#6]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Certo, sul momento lei si sente rassicurata dai risultati degli esami, ma poi, al primo segnale inviatole dal corpo ci ricasca e comincia di nuovo a preoccuparsi. E ritorna dal medico oppure a informarsi su internet. E il circolo vizioso ricomincia.

Questo tipo di disturbo non è una fobia ma un disturbo d'ansia di tipo diverso, alimentato dai ripetuti tentativi di verifica messi in atto (medici, esami e internet). In pratica più cerca conferme e più sta confermando a se stessa che ha un problema, solo che il problema non sta nella malattia organica ma nell'incapacità di smettere di cercarla. Si tratta insomma di un disturbo più sul versante ossessivo che su quello fobico.

La prima cosa da fare, come ha già capito, è smettere di cercare conferme. Se però il suo disturbo fosse particolarmente invalidante deve ricorrere a un aiuto specialistico. Lo psicologo/psicoterapeuta è la figura indicata in questo caso, tenendo presente che la competenza del terapeuta viene prima dell'approccio da lui utilizzato. Gli approcci attivi e focalizzati sono comunque i più adatti.

Cordiali saluti
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