Il cibo mi dà un minimo

da circa 1 anno e mezzo sto vivendo un periodo di transizione professionale e sentimentale. sono da lungo tempo single e sto aspettando una stabilizzazione del posto di lavoro. tutta questa incertezza e precarietà diventa sempre più difficile da gestire più il tempo passa. e così mi sento spesso solo e incompreso a dover andare avanti. il vuoto che avverto è grande e la cosa peggiore è che forse inconsciamente cerco modi alternativi per riempirlo. dovendo faticare e aspettare per ricevere le gratificazioni che cerco, spesso mi butto sul cibo durante i pasti fino ad ingozzarmi, fino a sentirmi pieno... e questo ingozzarmi mi porta sentirmi gonfio e stordito e a perdere lucidità in quello che faccio. se avessi più certezze, più sicurezze, più affetto tutto sarebbe risolto, ma siccome al momento non ho nulla di tutto ciò devo sopportare questa pesantezza che non riesco a fermare, perchè solo il cibo mi dà un minimo di gratificazione che subito dopo diventa frustrazione.
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Dr.ssa Lara Puglisi Psicologo, Psicoterapeuta 105 4
Gentile Utente,
sembrerebbe da ciò che sta dicendo che sta attraversando un momento in cui non sa più da che parte andare, cosa fare. é come se fosse bloccato e l'unica sensazione che riesce a provare la trova nel cibo come elemento compensatorio.
Sinceramente le suggerisco di rivolgersi a uno psicoterapeuta che l'aiuti a ritrovare le risorse e a dirigerle verso attività più costruttive.
Cordiali saluti
D.ssa Lara Puglisi

Dr.ssa LARA PUGLISI