Una settimana sono guarito, il problema è che ora sono colto

Buongiorno,
due settimane fa, mentre mi recavo all'università per assistere ad una lezione, sono stato colto da un senso forte di nausea e sono tornato a casa. Sono stato malato successivamente per una settimana, con dei sintomi tipici dell'influenza.
Da una settimana sono guarito, il problema è che ora sono colto da quello stesso senso di nausea ogni volta che mi reco in università per assistere ad una lezione. Solo in quel caso. Se voglio poterlo ignorare ed assistere ad una lezione abbastanza serenamente devo rimanere a digiuno, in modo da convincermi che non ci sia niente che possa rigettare.
Temo che sia una reazione innescata dal terrore di rigettare in pubblico, ma non so come risolverlo. Mi scuso se è la sezione sbagliata. Grazie
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente, quella che descrive potrebbe essere una reazione di evitamento: in breve, se una situazione mi desta preoccupazione (per esperienze pregresse e per ciò che penso possa accadere), posso affrontarla o evitarla. Evitandola, la percezione di quanto possa essere rischiosa aumenta, ed insieme a questa la mia tendenza ad evitarla.

Se questo "circolo vizioso" dovesse interferire significativamente con la sua vita le consiglierei di parlarne con un professionista che sia competente nel campo dei disturbi d'ansia, al fine di poter affrontare le sue difficoltà in modo efficace.

Cordialmente
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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51


Per me è un fenomeno di associazione e relativo condizionamento di tipo Pavloviano.

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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51
Gent.le Utente,

ritorno sull'argomento con una spiegazione meno abbozzata della prima, ma spero che non rimanga ancora oscura e non comprensibile.Caso mai ci ritorneremo ancora in argomento.

Per me è un fenomeno di associazione e relativo condizionamento di tipo Pavloviano, dicevo.


Andare a lezione in un giorno qualsiasi può anche significare che la lezione non era di suo gradimento. Da qui un senso di nausea. Poi l’influenza etc:

Tornando all’università, la vista del luogo, il dover andare a lezione, gli ha ricordato le sensazioni provate quel giorno particolare.

Quindi adesso può darsi che reagisca in modo automatico quando va a lezione con la stessa nausea provata quel giorno.

In termini più tecnici può significare quando segue:

Quel giorno, la lezione all’’università, ERA un Stimolo associato a non so che cosa che lei dovrrebbe scoprire. Quello che non sa era uno STIMOLO SEMPLICE che le ha procurato la NAUSEA. L'Università e la lezione si sono ASSOCIATI a quello stimolo semplice e sono diventati degli "SIMOLI CONDIZIONATORI O STIMOLI CONDIZIONANTI" a cui lei adesso risponde sempre con la NAUSEA, ma la risposta cioè la NAUSEA è ormai diventata una Risposta CONDIZIONATA.

Ripeto: il ripensare a qual giorno e ritornandoci dopo qualche tempo, ormai l’ Università e la Lezione si sono trasformate in uno STIMOLO CONDIZIONATO, a cui adesso risponde sempre con una RISPOSTA CONDIZIONATA: la NAUSEA.

Anche nell’ipotesi di un condizionamento pavloviano, occorre capire e sapere le vere cause che costituirono quel giorno gli STIMOLI SEMPLICI che procurarono quella RISPOSTA SEMPLICE, cioè la NAUSEA, è necessario per poter troncare questa associazione tra sensazioni sgradevoli (stimoli veri) e università+lezione (stimoli condizionati).

Provi a ripensare a quel giorno per scoprire le cause vere che gli procurarono quel primo malessere.

Provare a non mangiare è già di per sé uno stratagemma abbastanza positivo, ma non sufficiente per annullare quell'associazione che si è formata.

Magari poi ci ritorno sull'argomento.

Per cordiali saluti.