Fobia sociale e timidezza d'amore

Buongiorno, sono una ragazza di 22 anni e da tanto tempo temo di soffrire di fobia sociale: infatti per tutti gli anni delle medie e delle superiori apparivo ai miei compagni di classe come un'asociale, nonostante non mi sentissi affatto tale dato che desideravo davvero avere amicizie ma un'ansia esagerata e un senso di inferiorità altrettanto accentuato me lo impedivano. Ora che sono ormai all'ultimo anno di università però la situazione è migliorata e sono riuscita a superare numerose difficoltà riuscendo finalmente a creare amicizie e a comportarmi in maniera più disinvolta. Un problema che però non riesco ancora a superare è la timidezza esagerata nei confronti dell'altro sesso, cosa che mi impedisce di costruire qualsiasi rapporto affettivo con un ragazzo(oltretutto nella mia vita quotidiana ho a che fare con davvero pochi ragazzi).Devo specificare però che la mia timidezza nei loro confronti si manifesta solo nel caso che io sia interessata al ragazzo che ho di fronte o nel caso io mi senta "minacciata" perché magari capisco di suscitare interesse. Purtroppo andando avanti con gli anni il mio senso di inferiorità per quanto riguarda la sfera dei sentimenti diventa sempre più grande proprio perché da una ragazza della mia età ci si aspetta di aver già avuto esperienze,ma io purtroppo non riesco ad averne alcuna..ormai sta quasi diventando sempre più difficile, perché se prima sentivo che ciò che mi bloccava era solo timidezza ora capisco che si tratta proprio di paura, insomma, desidero davvero avere un ragazzo, ma le poche volte che mi si presenta un'opportunità mi sento davvero inadeguata, ho il terrore di arrossire, ho paura del contatto fisico e di ciò che comporta lo stare con una persona, certe volte scappo proprio..cosa potrei fare per uscire da questa situazione? La ringrazio
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza, le do due risposte.

Esiste la via breve, quella più difficile. Consiste nell'accettare che ha paura, e nel mettere al contempo in dubbio l'idea che la paura si risolva scappando.
L'unica alternativa, in questo caso, sarebbe imparare (ma, le ripeto, questa è la via difficile) che l'unico modo per vincere una paura è essere coraggiosi, ovvero affrontarla.

Esiste poi la via più lunga, quella meno difficile. Consiste nel rivolgersi ad uno psicologo, meglio uno psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia, che la aiuti passo passo a buttar giù questo muro, e a lasciarsi andare.

La scelta è sua; quello che le suggerisco, in entrambi i casi, è di non aspettare di sentirsi pronta, perchè non lo sarà mai.

Prima comincia, meno probabilità avrà in futuro di rimproverarsi per aver "perso tempo".

Cordialmente
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, se ritiene che questa paura sia sostanzialmente infondata e dovuta a questioni personali, sarà facile comprendere che ha pochi motivi di avere paura, che un rifiuto non è una condanna a morte e che dunque può sottoporsi a questo rischio. Le costerà fatica e sicuramente un po di paura, ma sperimentare nei fatti che comunque vadano le cose non accade nulla di catastrofico l'aiuterà a costruirsi un'aspettativa maggiormente positiva verso il futuro che l'aiuterà a lanciarsi nelle situazioni con maggiore leggerezza, magari anche con curiosità. Nel caso in cui si sentisse bloccata e non riuscisse a superare questa cosa da sola la strada migliore è quella di uno psicologo che l'aiuti a superare i suoi blocchi.
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