Dipendenza dal sesso?

Buongiorno. Sono una donna di 44 anni che da c.a 5 anni ha una relazione con un uomo del quale sento di non poter aver più fiducia. L'anno scorso ho interrotto la relazione perchè ho scoperto che aveva una relazione con una sua ex "ninfomane". Ho scoperto anche che telefonava a caso a donne per eccitarsi e masturbarsi. Dopo un anno è tornato da me dicendomi che era maturato. A distanza di 6 mesi, ho scoperto che ancora conservava molte foto nel cellulare della sua ex (con la quale nel frattempo era ritornato...solo per sesso, dice lui)con lei a gambe larghe e con particolari di "tutto" il suo corpo. A tutt'oggi, continua a trattenersi in cucina la sera, mentre io dormo, per masturbarsi guardando le reti private con le donne o per mettere di nascosto un video porno. La mia fiducia in lui è persa e quando provo a parlarne, lui minimizza dicendomi che non fà nulla di male. La mia relazione sessuale con lui ne sta risentendo e non riesco più a farmi avvicinare perchè mi sembra di aver a che fare con Mr. Jekill e Mr. Hide e non so cosa aspettarmi da lui. Mi chiedo se la sua sia una dipendenza dal sesso. Per il resto, dice di amarmi. Se ne parlo con lui, sembra pieno di buoni propositi, ma poi vengo a scoprire che appena ieri si era messo a fotografare con il cellulare le immagini di un calendario porno.
Sento veramente il bisogno che voi mi esprimiate un vostro parere. Grazie
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Signora,
spesso dipendenze di questo genere sono " egosintoniche", cioè in perfetta sintonia con l'io e con quanto si fa e si desidera; se fossero state egodistoniche, avrebbero creato una spaccatura, tra il fare ed il sentire ed in questo spazio, si sarebbe potuto improntare un percorso di psicoterapia.
Le difficoltà nascono nel rapporto con lei, che non condivide e sopporta, queste sue modalità comportamentali.
A volte la paura di perdere la persona amata, potrebbe spingere il suo compagno al trattamento, ma non è detto che questo accada.
E’ molto frequente, in questi casi, che sia la compagna a chiedere una consulenza per potersi orientare e, per comprendere bene quello che le sta accadendo, con la celata speranza di trascinare il compagno in terapia. L’approccio terapeutico è sicuramente di tipo combinato, cioè farmacologico e psicoterapico.
Il primo, mediante la somministrazione di anti-depressivi, regolarizza il tono dell’umore , che in questi pazienti va in contro a frequenti fluttuazioni; il secondo, decodifica in termini di vissuto il significato della dipendenza, rivisitando un passato spesso rimosso ed estremamente doloroso, dando parole nuove e nuovi significati alla sofferenza .
Un caro augurio

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..) La mia relazione sessuale con lui ne sta risentendo e non riesco più a farmi avvicinare (..)
Gentile utente, se da un lato la sua reazione può essere legittima dall'altro , però, peggiora il problema. Più lei è lontana sessualmente più lui sentirà l'esigenza di appagarsi in qualche modo. NON cada nella trappola del "certe cose non si fanno" provi a dare lei al suo compagno ciò che cerca.

legga questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/40-quando-le-nostre-convinzioni-ci-fanno-ammalare.html

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gentili dottori, vi ringrazio immensamente delle vostre risposte. Mi hanno rassicurato nonostante abbia compreso che devo rivedere completamente le basi, i "miti", sui quali ho impostato la relazione. Grazie ancora per l'utilissimo servizio che offrite.