Dipendenza

Salve,è molto difficile parlare di me con estranei ma penso che solo qualcuno che non è coinvolto può aiutarmi e finalmente mi sono decisa a chiedere aiuto!
4 anni fa in un incidente stradale morirono 3 miei amici,uno dei tre era il mio migliore amico,era stato il mio ragazzo fino a 2 mesi prima del tragico evento.qualche giorno prima io partii per un breve viaggio,sarebbe dovuto venire anche lui,ma poi i genitori non glielo permisero.il giorno prima della mia partenza prendemmo in considerazione l'idea di ritornare insieme e decidemmo di riparlarne al mio ritorno.una mattinadi quel viaggio ricevetti una telefonata nella quale mi raccontarono dell'accaduto,presi il primo treno e tornai a casa per vederlo un' ultima volta.quell'improvviso abbandono ha cambiato completamente il mio modo di vivere.ho iniziato a legarmi in modo ossessivo alle persone che amo di più.tutt'ora ho un rapporto morboso con il mio fidanzato.dipendo da lui.questo non vuol dire che non ho una vita sociale,ma che in qualche modo sento di essermi annullata,di aver cancellato ogni segno di dignità.faccio le cose in funzione sua,o nostra.mi sento di poter dire che amo più lui di quanto possa amare me stessa.e la cosa non mi piace,mi piacerebbe poter dire che sono la cosa piu importante e gli altri vengono dopo di me.ma non è cosi.passo intere notti a piangere e quando ci capita di litigare inizio a tremare e a respirare male,riesco a sentirmi meglio solo se lui,e lui solo mi dice di stare vicino a me.tra l'altro viviamo a distanza perchè io studio fuori e la situazione è ancora meno facile perchè ho bisogno di sentirlo continuamente,ho bisogno di sapere tutti i suoi spostamenti e assolutamente quando torna a casa deve dirmi che è tornato,a qualsiasi ora della notte,altrimenti la mia mente è portata a fare mille film terribili.questo non perchè non mi fido di lui ma perchè non mi fido del "destino".lui tra l'altro è una persona molto introversa e conosco poco del suo mondo,nonostante stiamo insieme da 2 anni e per me è ancora piu difficile essere serena perchè non mi piace e non mi fido di quello che non conosco.
non ho vere e proprie domande da fare,vorrei solo capire come posso riprendere in mano la mia vita e dipendere solo da me stessa!
Grazie,davvero
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza, ci racconta di un fatto tragico.

Un incidente che spezzi tante giovani vite, tra cui quella di una persona per lei così significativa, può aver bisogno di tempo per essere "digerito".

A volte, ce la facciamo da soli, altre abbiamo bisogno di un aiuto.

In lei mi sembra presente la consapevolezza di voler cercare aiuto, ed ha fatto il primo passo.

Non so se il suo problema sia la dipendenza, o il bisogno di sapere che nulla di ciò che è accaduto potrà mai accadere ancora. Piuttosto, mi sembra intrappolata su una giostra che vede girare a vuoto.

Per scendere, deve accorgersi che la giostra è ferma, e che è lei a girare su sè stessa. Una consulenza "di persona" può aiutarla ad esplorare con i modi ed i tempi dovuti i suoi vissuti di paura, di insicurezza, di bisogno di saldi punti di riferimento "esterni".

Le suggerisco di prendersi un periodo per valutare con la giusta attenzione la possibilità di rivolgere le stesse domande che ha posto a noi ad uno psicologo in carne ed ossa, che l'aiuti a riprendere la sua visita per l'intero luna-park.

Cordialmente
[#2]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, ciò che le è successo potrebbe essere uno shock post-traumatico. L'ansia, il legarsi ossessivamente e in modo morboso, la mancanza di fiducia, i sintomi fisici e le notti disturbate potrebbero essere una conseguenza del durissimo destino toccato ai suoi amici. La cosa migliore da fare è consultare uno psicologo/psicoterapeuta, per una valutazione e per ricevere indicazioni terapeutiche su come liberarsi dal problema.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Carissima,
le esperienze luttuose come quella da lei subita mettono una grande insicurezza. La paura nel crearsi rapporti umani caldi perchè potremmo perderli domani, l'idea che il mondo sia meno sicuro di prima.
Queste cose avvengono, sono reazioni possibili ad eventi come quelli che lei ha descritto.
Lei ha bisogno a mio parere di un supporto psicologico, per cui dovrebbe guardarsi intorno e chiedere a qualcuno.
Le posso dire che da queste situazioni se ne esce, e piano piano riscoprirà anche lei il piacere di un abbraccio caldo e sicuro.
Le faccio i migliori auguri
[#4]
Utente
Utente
Avevo pensato anche io di andare da uno psicologo in carne ed ossa,ma come ho detto studio fuori,i miei fanno gia tanti sacrifici per mantenermi lontana da casa,non mi sento di chiedere loro altri soldi;inoltre non mi andrebbe di deluderli in qualche modo.Tempo fa volevano portarmi da uno psicologo,e io dissi loro che ce l'avrei fatta da sola,cosi non è stato,anche perchè nonostante abbia un rapporto bellissimo con loro mi confido poco con loro.con mia madre mi confido,ma non del tutto.
mio padre non ha avuto un'infanzia facile e non ha ricevuto molto affetto,per questo è una persona buona,ma che non sa dimostrare amore,solo da quando mi sono trasferita riesce a scrivermi ogni tanto delle parole molto carine.ho molta stima in lui,ma non voglio deluderlo,cosa che probabilmente sto già facendo,dato che soprattutto ultimamente ho la testa completamente fuori e non riesco a rendere molto nello studio.avevo pensato di trovare un lavoretto e pagarmi da sola uno psicologo,ma sinceramente non credo di riuscire a pagarlo,avevo pensato anche di andare al consultorio e parlare con uno psicologo,ma sinceramente non so come funziona.pensate possa servire?
vi ringrazio ancora.
[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Il bisogno di farcela da soli, anche quando non ci si riesce, può contribuire ad alimentare il blocco che si vorrebbe eliminare, e può esso stesso essere un'espressione del problema. Le difficoltà o si superano naturalmente, oppure diventano un problema, e a quel punto è molto difficile tirarsene fuori senza un aiuto specialistico. Dopo 4 anni, se ancora sta soffrendo i postumi di quell'evento, mi sembra che siamo ampiamente nel secondo caso.

Se ha difficoltà economiche può sempre iniziare rivolgendosi al servizio sanitario, tramite la sua Asl oppure, se frequenta l'università, rivolgendosi allo sportello ascolto studenti della sua facoltà. Ma non cada nella trappola del "ce la devo fare da sola", serve solo a rimandare la soluzione del problema.

Cordiali saluti
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Sì, penso possa esserle utile parlare con uno psicologo al consultorio, o, come le suggeriva il dr. Santonocito, presso il servizio pubblico o l'Università.

Se una sua ipotetica figlia si rivolgesse ad uno psicologo per affrontare una difficoltà delicata che la fa soffrire, lei si sentirebbe delusa?