Facebook dipendenza

vi scrivo per chiedervi una conferma (ed un incoraggiamento) su una decisione che voglio prendere. Da molti mesi ormai passo troppo tempo su facebook. Tra le foto da vedere, i commenti da scrivere, i profili da aggiornare, la chat, facebook occupa almeno l'80-90% della mia vita sociale. Sono un tipo brillante e di buona compagnia, riesco a farmi apprezzare dagli altri e noto che queste mie caratteristiche risaltano soprattutto su facebook. Il problema è che qesta vita sociale virtuale mi rende sempre più fiacco e apatico, sta uccidendo il meglio del mio temperamento e vorrei tanto potere fare in modo che la mia vita sociale, relazionale e affettiva sia solo ed esclusivamente quella reale. Mi sono perciò rivolto ad uno psicologo che mi ha ascoltato e sta cercando gradualmente di aiutarmi a ricongiungere il virtuale al reale. Io però dopo 3 colloqui ho maturato una decisione: cancellarmi da facebook e con ciò cancellare definitivamente la mia vita virtuale per costringermi a trovare gli affetti che cerco e di cui ho bisogno non su internet ma nella realtà. Ne ho parlato con il mio psicologo che, dopo la sorpresa per la mia decisione, mi ha detto: "se te la senti, fallo!". Ora però temo che potrei pentirmi per questa scelta, che mi dispiacerebbe cancellare tutti i contatti e tutte le cose che comunque ho costruito. Però razionalmente mi rendo conto di aver costruito cose inesistenti, di aver dedicato troppo tempo della mia vita a cose inutili e soprattutto temo di bruciare ancora altro tempo prezioso. La ragione mi spinge allora a chiudere definitivamente, ma l'istinto vorrebbe ancora indugiare in una situazione che è sì piacevole ma anche stagnante, perchè non mi aiuta a crescere ma solo a chiudermi in un mondo tutto mio fatto non da persone reali ma da nomi che gestisco a mio piacere. Voi cosa mi consigliate? E soprattutto come mi incoraggereste ad attuare questa mia decisione che stento a concretizzare?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,
un rapporto sano con il social network implica che esso venga considerato un "mezzo", uno strumento non la relazione interpersonale stessa che, se è significativa, dovrebbe
essere in grado di fare a meno di facebook.
La invito a riflettere su questo genere di "confusione" e ad assumersi in prima persona la responsabilità di soddisfare i bisogni di socializzazione.
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2011
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente,
se il suo comportamento d'uso di facebook ha le caratteristiche di una dipendenza le consiglio di cessarne l'uso in modo graduale e contemporaneamente impegnarsi sempre più in attività sociali (a lei gradite) alternative.
Smettere bruscamente, rischiando per es. di non saper che fare o non aver progettato nulla in sostituzione, potrebbe esporla a una "ricaduta" che le farebbe sentire di aver fallito il tentativo e potrebbe essere un danno per la sua autostima.
Buona giornata.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Grazie per le risposte.

Dr. CAMPIONE cose intende con "assumersi in prima persona la responsabilità di soddisfare i bisogni di socializzazione". Cioè cercare nella realtà di incentivare e vivere i miei rapporti sociali (senza surrogarli su facebook)? Effettivamente mi sento pronto per un salto dalla rete alla realtà anche se sono consapevole che se da una parte la rete "ti protegge", dall'altra non "ti appaga" quanto la realtà. Però non credo che la paura di "farmi male" nelle relazioni sociali debba essere un deterrente per sperimentarmi nella realtà (traendone anche i dovuti benefici). Onestamente un pomeriggio passato su facebook non mi soddisfa quanto una serata in un pub con amici stretti!

Dr. SERAFINI condivido il suo consiglio e sto cercando di farmi coinvolgere in attività sociali che mi sembrano appaganti (cercando di superare l'inerzia e l'apatia che ogni tanto mi assalgono). il mio timore però è quello di ripiombare nella rete e rimanerne intrappolato. Facebook è diventata per me come una droga, mi seduce e mi strega e nel frattempo consuma le mie energie migliori e il mio tempo libero... in una parola mi svuota. Ma nonostante questa consapevolezza mi è difficile farne a meno. Per questo sto pensando di cancellare tutto, perchè solo così si creerebbe un vuoto che sarei costretto a colmare con relazioni sociali reali. Non si tratterebbe di disiscrivermi per poi forse ripristinare tutto, ma di cancellare tutto, togliere via contatti e messaggi in modo da non poter comunque nell'immediato ripristinare la prigione telematica in cui mi sono recluso!
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2011
Psicologo, Psicoterapeuta
..ne parla proprio come fosse una dipendenza per cui la invito a riflettere sull'effetto astinenza...riprendere la vita sociale può essere faticoso es. bisogna davvero impegnarsi a vincere l'apatia, all'inizio vedrà che dovrà veramente impegnarsi ma piano piano lo sforzo da fare sarà meno pesante fino a diventare una piacevole consuetudine esattamente come prima di facebook. Certo la ricaduta (per es. un intero pomeriggio a cercare amici in chat alternative come msn) può capitare ma non si tratterebbe di ripiombare nella difficoltà originaria perchè ormai lei si sarà di nuovo così tanto agganciato alla realtà da avere buoni strumenti di recupero e poter riflettere su quell'eventuale passo falso. Il mio consiglio è di fruttare il sostegno che lo psicologo che la segue può offrirgli in questo suo percorso.
Cordiali saluti.
[#5]
dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Grazie per la risposta molto utile. Sinceramente dopo aver trascorso molte ore mi sento in colpa e vorrei cancellare tutto, ma poi mi passa il senso di colpa e magari dopo un'ora rieccomi a controllare chi mi ha scritto, chi ha commentato le mie foto, ecc. Sinceramente non ne posso più di questi tira e molla. Ho però a mio favore il fatto che tra non molto partirò per le ferie e per circa un mese sarò lontano dal PC (non ho intenzione di prendermi nè chiavette, nè altri arnesi per stare su internet. porterò con me solo il portatile per lavorare un po'). Sfruttando questa pausa non vorrei però poi ritornare e rituffarmi più di prima nella rete, ma vorrei a poco a poco disintossicarmi... per questo forse dare un taglio netto potrebbe essere una liberazione (anche se un po' mi dispiacerebbe... in fondo mi sono abituato a vivere in questa palude).
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
Gentile utente,

forse sarebbe utile riflettere su alcune considerazioni che lei stesso ha espresso.

Inizia dicendo: "vi scrivo per chiedervi una conferma (ed un incoraggiamento) su una decisione che voglio prendere"

Sembrerebbe che lei abbia già valutato e deciso, dato che ci chiede in primis una conferma e un incoraggiamento. La sua difficoltà sembra piuttosto nel riuscire ad attuare la sua decisione.... ad agire nel concreto, insomma.

Lei stesso mette in luce ciò che la trattiene dall'agire, quando spiega:

"Ora però temo che potrei pentirmi per questa scelta, che mi dispiacerebbe cancellare tutti i contatti e tutte le cose che comunque ho costruito."

A questo punto, può valere la pena di chiedersi se sente di aver realmente costruito qualcosa su facebook, o se si tratta ESCLUSIVAMENTE di rapporti fittizi, narcisistici, atti a compensare un vuoto o un'insoddisfazione presente nella sua vita. Lei quasi previene questa domanda, quando scrive:

"L'istinto vorrebbe ancora indugiare in una situazione che è sì piacevole ma anche stagnante, perchè non mi aiuta a crescere ma solo a chiudermi in un mondo tutto mio fatto non da persone reali ma da nomi che gestisco a mio piacere."

Se si tratta solo di nomi che "gestisce a suo piacere", è probabile che da parte sua non ci sia nulla di autentico: l'amicizia prevede anche responsabilità verso gli amici, impegno personale, mettersi in gioco... qualcosa di molto diverso dalla "gestione per il proprio piacere".

Da quanto ci dice, quindi, sembrerebbe che non ci sia nulla da salvare.... in tal caso la inviterei a non esitare con la cancellazione, ed a pensare che non sta facendo altro che tagliare un cordone ombelicale con quello che potremmo chiamare "un cattivo nutrimento", qualcosa che per un po' l'ha illuso di farla star bene, ma in realtà si alleava con le sue insicurezze creando attorno a lei una prigione dorata da cui era sempre più difficile uscire.

Tuttavia, se ritiene che alcune delle persone conosciute su facebook non siano per lei solo nomi o contatti, ma PERSONE REALI, con cui desidera mantenersi in rapporto, consideri l'idea di contattarle privatamente esponendo la sua decisione di cancellarsi da facebook, e magari valutando se sia il caso di scambiarsi numeri di telefono o indirizzi email per non perdersi di vista dopo la sua cancellazione. Se poi non siete così distanti, potreste anche incontrarvi dal vivo...

Eventualmente parli di questa possibilità anche con lo Psicologo che la sta seguendo, per meglio valutarne le implicazioni. Ma non esiti ad iniziare a decostruire quella che lei stesso definisce come una prigione.
A mio avviso non ha più bisogno di incoraggiamento, deve solo portare avanti, nel concreto su facebook, i lavori di "smantellamento prigione" (già iniziati nella sua mente), e la sperimentazione in ambiti che lei stesso definisce come più appaganti e "veri".

Cari saluti e auguri,

Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org

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dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Dr. Di Muro, non poteva essere più persuasiva e convincente di come è stata. La sua risposta dice tutto e credo che io non possa aggiungere altro. ora devo solo passare ai fatti e concretizzare questo taglio doloroso ma necessario con il virtuale.

mi permetta però di riportare una frase che ha scritto e che trovo stupenda: <<l'amicizia prevede anche responsabilità verso gli amici, impegno personale, mettersi in gioco... qualcosa di molto diverso dalla "gestione per il proprio piacere">>.

complimenti davvero e auguri anche a lei!
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,
lei ha ben interpretato il mio punto di vista.
Le relazioni interpersonali bisogno di spontaneità e naturalezza non possono essere "prescritte", in questo senso non è utile irrigidirsi in un atteggiamento tutto/nulla, che la esporrebbe alla delusione di non farcela di fronte ad un eventuale "ricaduta".
La psicoterapia le consentirà di esplorare quali sono i suoi bisogni in questo momento e lei potrà individuare le modalità funzionali ala loro soddisfazione.
Cordialmente