Problemi e soluzioni

Gentili dottori,eccomi di nuovo a Voi per chiedere il Vostro aiuto.Come mi era stato consigliato,ho iniziato un percorso di psicoterapia strategica breve (dopo diversi anni di terapia convenzionale,che avevano dato buoni frutti,ma mi avevano condotto ad un punto morto),riscontrando evidenti miglioramenti comportamentali.Ci tenevo a dirlo,anche se non è questo l'argomento che vorrei dibattere;ciò che mi interessa approfondire,è il tema del bullismo.Riassumo brevemente per chi non avesse voglia di rileggere i miei post precedenti,che ho una relazione con un uomo, il cui figlio mi detesta e,dopo essersi macchiato di bullismo nei confronti di mio figlio (suo coetaneo),ottenendo un mio intervento a "gamba tesa" e senza esclusione di colpi con il quale ho raddrizzato la situazione (era partito l'intero meccanismo bullo-vittima-gregari,chiusura e negazione dell'evidenza da parte della vittima,ovvero mio figlio etc.),ora sta facendo lo stesso ( o quasi, visto che io sarei l'adulta e quindi laparte più forte)nei miei confronti,inducendo alcuni amici suoi e di mio figlio (che,perora,è all'oscuro di tutto)a sfottermi (scema,stupida, etc),credendo di poter uscirne pulito ed incolpando solo gli altri.La domanda è "Come fermare questa macchina?"Non ditemi "rafforzando il mio carattere e fregandomene" perché è come rispondere ad un ammalto di cancro che deve accettare di avere la morte appollaiata sulla spalla,oppure con un obeso di guardarsi allo specchio pensando di essere un fuscello.So che devo avere una soglia più alta di tolleranza,ma,come il malato di cancro e l'obeso devono anche curarsi,oltre ad accettare di avere avuto le loro sfortune,anche nel mio caso DEVE esistere un metodo per risolvere il problema.Quando sono intervenuta a difesa di mio figlio,ho usato il garbo che avrebbe potuto avre un elefante dentro un negozio di porcellane,ma non mi importava delle conseguenze che avrei potuto causare agli altri perché il mio obiettivo era salvare lui;ora vorrei ottenere il risultato,con un po' più di delicatezza Tenete conto che sono piuttosto sfinita,perché sono anni che questo ragazzo si comporta in modo discutibile,facendo del male per poi andare a piangere dietro le sottane di chi lo ha sempre protetto,fingendo di non vedere e questa nuova esperienza mi sembra davvero come una vetta da scalare a mani nude.Alla luce di tutti gli elementi,per cortesia,datemi come potere affrontare questi bulli, anche per preservare la serenità di mio figlio, che, se sapesse che alcuni di quelli che considera amici,si conportano così,ne rimarrebbe deluso e forse anche schifato.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente, se ha iniziato un nuovo percorso di psicoterapia, ha già posto queste questioni al terapeuta? Che cosa le ha detto? Che cosa le ha prescritto di fare? Era proprio per questo che gliel'avevamo suggerito: per ricevere indicazioni più specifiche. Ci dica come sono andate le prime sedute, e discutiamo intanto su questo.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Gentile dott. Santonocito,rispondo alla Sua prima domanda con un sì,infatti ho sottoposto all'attenzione del terapeuta questa problematica.In merito all' esperienza psicoterapeutica,abbiamo iniziato lavorando nel vero sendo della parola,tant'è che ho dovuto elencare,ad esempio,almeno dieci elementi peggiorativi della mia situazione (per poi imparare ad evitarli),poi la dottoressa mi ha proposto un lvoro su me stessa da mettere in opera la mattina allo specchio..ma è tutto lavoro su di me e non sulla situazione specifica.E' vero che ho preso coraggio ed ho affrontato la persona,ma,mi creda,non è semplice, visto il contesto para-familiare,però,come dicevo prima, quello che mi servirebbe ora, sarebbe ricevere alcune indicazioni su come affrontare la problematica che sto vivendo,fermo restando il valore del lavoro che sto facendo su di me.
Non ho ricevuto risposte alla domanda,o forse non le ho capite io.
Grazie comunque.
Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Mi spiego meglio.

L'idea è questa: se lei ha appena iniziato una terapia, qualunque aspetto problematico del suo vissuto personale, familiare o para-familiare dev'essere confidato al terapeuta, SE è tale da compromettere il suo attuale equilibrio e la sua serenità.

Avendo a disposizione un terapeuta dal vivo, i problemi vanno descritti e affrontati innanzitutto in quella sede. Poi, certamente, può venire qui da noi per un confronto, e per ricevere rassicurazioni che il lavoro con il terapeuta stia procedendo nel migliore dei modi. Ma proporre in prima battuta un problema qui, sarebbe inappropriato, ripeto, tenendo conto che ha iniziato una terapia dal vivo.

Delle prescrizioni che ha ricevuto, la seconda è per problemi relativi all'immagine corporea, mentre la prima è per così dire "ad ampio spettro" e può servire per problemi diversi. Non deve scoraggiarla il fatto di aver ricevuto indicazioni che riguardano per ora solo lei. Il primo passo per un'efficace gestione delle relazioni, spesso, è mettere insieme e imparare a usare le proprie risorse.

Tuttavia, se sente di non essere stata compresa dalla terapeuta, glielo faccia presente, senza timore.

Quante sedute ha fatto, finora?

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Capisco che sarebbe logico rivolgermi direttamente al mio terapista,ma,al momento,ho sospeso gli incontri per mancanza di tempo (da parte mia).Ho affrontato cinque sedute,ovvero,la metà di quelle preventivate, riscontrando un piacevole miglioramento sin dalla prima seduta;trovo molto piacevole il lavoro fatto davanti allo specchio (in età scolastica ed universitaria, ero abituata a ripetere gli argomenti studiati proprio osservando la mia immagine riflessa e compiacendomene pure);nella fattispecie devo interrogarmi su come cambierebbe la mia vita se sparissero le mie insicurezze,ma non ho tempo (e forse neanche voglia)di scrivere le mie sensazioni e concentrarmi su di esse.
Questa è la parte che non ho modo di affrontare.Per questo cerco un aiuto anche via e:mail.
Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gli aiuti psicologici via email non funzionano. In molti ce li chiedono, e ogni volta siamo costretti a ripetere che se non si ha voglia/tempo/disponibilità a seguire una terapia dal vivo, è inutile cercare "consigli" per email. Da qui possiamo dare solo un orientamento, non un aiuto concreto. Oppure dare un secondo parere, ma sempre a fronte di una terapia reale, in corso. Quindi, l'unica maniera sensata di affrontare il suo problema, è di persona.

Oltretutto ancora non capisco: se il problema che l'angustia è quello relativo alle sue relazioni familiari, come mai è andata in terapia per un problema d'autoimmagine?

Oppure, ha chiarito bene al terapeuta che aveva bisogno d'aiuto per un problema relazionale?

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
In effetti i miei problemi sono numerosi e derivano,in parte,dal rapporto con mia madre che,senz'altro non volontariamente,ha demolito completamente la mia autostima,offendendomi,sminuendomi e denigrandomi continuamente e facendomi,di conseguenza,sentire inadeguata,priva di valore;probabilmente il terapista ha colto questo mio famelico bisogno di riscontrare costantemente negli altri l'approvazione che mia madre mi ha sempre negato ed ha preferito procedere come Le ho brevemente descritto poc'anzi.Proseguo,precisando di avere parlato anche della mia necessità di aiuto per affrontare problemi relazionali...non so, magari aveva in mente di arrivare al traguardo passando attraverso questo tipo di percorso.Tornando al discorso precedente,non chiedo una ricetta per mutare completamente il quadro globale (so che non esiste),ma qualche indicazione professionale per affrontare il fenomeno di bullismo che sta mettendo in crisi anche il mio rapporto di coppia e mina pericolosamente la mia autostima.
Cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Scusi, lei dice che la sua autostima è già stata distrutta, da sua madre, ipotizza che il terapeuta mirasse proprio a ricostruirla, e poi conclude dicendo che avrebbe bisogno di un'indicazione professionale per non minare pericolosamente la sua autostima? Mi perdoni, ma continuo a non capire il senso del discorso.

Se ha un problema relazionale serio fra suo figlio e il figlio del suo compagno, deve necessariamente cercare un aiuto SPECIFICO su questo, e di persona. Darle "consigli" da qui sarebbe come darle acqua fresca per un problema serio. Non le servirebbe a nulla, e svaluterebbe il professionista che glielo desse.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Prendo atto.Ribadisco che la mia autostima è effettivamente stata distrutta,aggiungo che,sino ad ora,sono riuscita a risorgere dalle mie ceneri e sottolineo,però,che mi sono anche stancata di farlo.Forse per questo mi sento male oni volta che devo ricominciare l' intervento di ricostruzione;mi sono scocciata di giocare sempre al gioco del recupero e vorrei lavorare,per la prima volta,solo in attivo.Per questo ho chiesto aiuto in varie sedi (terapia convenzionale,terapia strategica e consulti su questo sito).
Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> vorrei lavorare,per la prima volta,solo in attivo
>>>

Mi creda, fra le varie forme di psicoterapia esistenti, la strategica è forse la più attiva di tutte. Anche troppo, se viene male interpretata.

Ma perché le venga suggerito esattamente cosa fare, dev'essere chiara la richiesta al terapeuta. Ad esempio: "Ho bisogno d'aiuto per un problema relazionale fra mio figlio e il figlio del mio compagno".

Cordiali saluti
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