Opinione sulla necessità o meno di chiedere l'aiuto di uno specialista

Salve sono un ragazzo che vi chiede un'opinione sulla necessità o meno di chiedere l'aiuto di uno specialista. Vi racconto in breve i fatti salienti della mia vita. Prima dei dieci anni mi sono sempre sentito inferiore agli altri, in quanto pallido, gracilino e di buone maniere. La mia famiglia mi aveva educato come un lord inglese, mi facevano leggere, in casa si discuteva e si pensava. Mia madre mi racconta che all'asilo cercavo di giocare con gli altri bambini, mentre loro dimostravano un normale tratto di egoismo che li accomunava e a me mancava. Se un bimbo giocava con un automobilina io cercavo di giocare con lui, e se il bimbo sbuffava e voleva l'automobilina per sé andandosene via, io rimanevo spaesato. Alle elementari mi prendevano in giro perché ero tutto il contrario di un tipo esuberante, anche nell'aspetto. A otto anni piansi davanti a mia madre dicendogli che soffrivo per la mia bruttezza quando in realtà ero uno dei bambini più carini della classe. Il "bullismo" dei miei compagnetti mi rendeva insicuro e triste. Alle medie cercai una specie di riscatto facendomi crescere i capelli e coltivando interessi come la musica e la lettura. Se ero diverso non doveva essere per forza in peggio. Nei rapporti sociali mi sentivo ancora insicuro, e cresceva in me l'odio per le persone che in questi rapporti riuscivano bene. Con le ragazze pensavo di non poter mai riuscire, anche se molte mi venivano dietro perché ero sviluppato e irrobustendomi ero diventato un bel ragazzo, ed ero un tipo con un look stravagante. Verso i dodici anni mia madre iniziò a bere pesantemente e dopo un anno di tentativi di convivenza pacifica mio padre andò via di casa. Continuò a bere ubriacandosi più o meno ogni giorno per una decina di anni e poi miracolosamente smise. Quel periodo mi fece costruire ad arte il personaggio del ribelle. Canne, alcol, compagnie al di fuori della legalità, atteggiamenti bullistici, parlata volutamente provocatoria, comportamento violento. Godevo della mia diversità, e sentivo odio per la gente normale, che identificavo con il resto del mondo. I discorso folli con mia madre ubriaca non mi hanno aiutato a mantenere la lucidità. Nonostante tutto mi sono laureato in filosofia. In quel periodo sono stato 7 anni con una ragazza che mi piaceva solo fisicamente e con la quale litigavo spesso. Avevo spesso comportamenti da "buffone" ma poi bastava una parola fuori posto per farmi assalire anche fisicamente chi mi faceva passare per tale. Quando avevo 23 anni mia madre smise di bere e tornò a casa papà. Per me è difficile liberarmi di questa identità fittizia in senso adleriano, mi sono rimasti i complessi, e a volte se qualcuno mi dice qualcosa io voglio ritornare il ribelle di un tempo e non il pacato bambino. Ma quella personalità non era mia e ora non so chi sono. Da cinque anni faccio lavori che poi perdo perché ho difficoltà nel rapporto con gli altri. Frequento prostitute, bevo. Mi sento scisso in due, un selvaggio e un virtuoso. Che dite?
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente

se sente il bisogno di consultare uno specialista od anche uno psicologo può farlo indipendentemente dal giudizio altrui.

La sua necessita' può essere soddisfatta da una consultazione diretta.

Dipende poi cosa si aspetta dall'incontro con lo specialista.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Dr. Domenico Serranò Psichiatra, Psicoterapeuta 28 2
Caro Utente,
contattare uno psicoterapeuta di sua fiducia per un colloquio potrebbe essere un primo passo per capire meglio come dice lei "la sua personalità e questa scissione" e ri/trovare la sua serenità.

Cordiali saluti
Dott. Domenico serrano'

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie delle risposte. Dimenticavo di dirvi che purtroppo negli ultimi anni ho iniziato a soffrire di attacchi di panico e il medico di famiglia mi ha prescritto LEXOTAN. Per quanto riguarda le mie aspettative dall'incontro con lo specialista vorrei che questo mi facesse ritrovare l'unità della mia personalità e l'aumento dell'autostima, magari senza ricorrere a medicine.
[#4]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
si rivolga ad uno specialista in psichiatria. Una volta approfondita la storia e ascoltate le sue richieste, lo specialista le proporrà le soluzioni più adeguate alla sua situazione.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

Bullismo

Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).

Leggi tutto