Matrimonio dubbi e paura

Gentile Dottore,
sono una ragazza di 28 anni, fidanzata da 7 anni e convivo da quasi tre anni.
La storia con il mio compagno è sempre andata bene, a parte le normali liti.Pur essendo molto giovani abbiamo una vita stabile (casa di proprietà, lavoro stabile).
Per questi motivi mi trovo oggi a desiderare di sposarlo, soprattutto perchè la mia condizione fisica non mi permette di avere figli ed abbiamo quindi intenzione di adottarne uno.
Io sono affetta dalla nascita da una cardipatia congenica curata chirurgicamente con due interventi che hanno stabilizzato la situazione. Nonostante ciò effettuo controlli semestrali, prendo medicinali al fine di evitare aritmie e anche se conduco una vita piuttosto normale le limitazioni nella mia vita sono state molte, ultima fra tutte le gravidanze. La mia aspettativa di vita non è tra le più lunghe e questo mi ha sempre spinto a bruciare un pò le tappe, ottenendo però quasi sempre buoni risulati.
Il mio compagno sa da tempo dell'impossibilità di avere figli e insieme abbiamo più volte parlato di adozione, scelta da lui accettata molto serenamente.
Ma come si sa l'adozione richiede lunghi tempi burocratici e data la stabilità e serenità della nostra relazione circa un'anno fa ho pensato che fosse il momento di cominciare a parlare di matrimonio.
Lui inizialmente era restio, poi, spinto anche dai diversi matrmoni di amici a cui abbiamo partecipato, ha cominciato ad abituarsi all'idea tanto che si era deciso di annunciare la nostra scelta alle famiglie questo Natale.
Ma circa un mese fa ha cambiato idea accusandomi di essere stata io l'unico motore della nostra storia non avendolo mai lasciato libero di prendere una decisione.
Io sono una persona molto organizzativa ed efficiente, mentre lui si è sempre lasciato trascinare quindi ho capito cosa lui intendesse e da un certo punto di vista sono stata felice di sentirlo partecipe come mai era stato prima.
Dall'altra parte però ora temo che lui si sia adiagiato su questa possibilità di rimandare, senza rendersi conto di avermi completamente destabilizzato, di avermi messo di fronte ad una scelta difficile. Ho acconsentito a rimandare tutto perchè credo nella nostra relazione e voglio che lui sia felice, ma adesso sono io a sentirmi in difficoltà, io che ho sempre controllato tutto adesso devo attendere i suoi tempi e temo davvero che non sarò in grado di aspettare. Voglio dare una svolta alla mia vita, crescere, andare avanti, mentre lui soppesa ogni singola cosa. Ho paura che quando mi chiederà di sposarlo avrò perso slancio ed entusiasmo per la cosa, pur sapendo che è con lui che voglio passare il resto della mia vita.
Come posso conciliare le mie paure personali, dettate anche dalla mia condizione fisica, con le sue esigenze?
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Dr. Leonardo Fricano Psicologo, Psicoterapeuta 231 12 1
Gentilissima Sig.ra Riguardo al presente, il fatto di preoccuparsi per il momento in cui lui, chiedendole di sposarlo lei non dovesse avere più slancio, potrebbe essere un falso problema. Poichè se questo dovesse accadere e lei dovesse in quel momento perdere ogni slancio per lui, questo nel futuro non costiuirebbe per lei nessun problema, proprio perchè avrebbe perso ogni suo interesse verso il matrimonio con lui.
Quello che invece le chiedo è se il suo compagno è a conoscenza di quanto lei senta il bisogno di concretizzare il suo ruolo di mamma per via della paura che la spinge a credere che lei vivrà meno di altri. Dichiarare questo aspetto del problema potrebbe aprire un spazio produttivo di discussione in cui magari insieme potreste convenire un tempo massimo entro cui prendere questa importante decisione. In ogni caso questa discussione potrebbe chiarire meglio le intenzioni di ognuno.

Con la speranza di esserle stata utile le porgo cordiali saluti

Dr. Leonardo Fricano Psicologo e Psicoterapeuta
Palermo,Bagheria
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