Lavoro: non ce la faccio!

Salve, sono un ragazzo di vent'anni, ho perso mio padre quando ne avevo 13, e ormai da quasi due anni ho un problema che non riesco a superare: subito dopo il diploma ho conosciuto una ragazza con la quale credo di aver instaurato un rapporto di dipendenza, da quel momento il mio unico obiettivo è stato passare più tempo possibile con lei, ho trascurato molte cose e ne ho perse altrettante, e ho avuto momenti di crisi per la paura del distacco che mai avrei immaginato di raggiungere. Così la sua vita è sempre continuata regolarmente con i suoi impegni e i suoi hobby mentre io sono rimasto "fermo". Ho provato ad entrare all'universita ma non ci sono riuscito, ho passato periodi alla ricerca di un lavoro e altri senza fare assolutamente niente. Ne ho trovati 2 o 3 in due anni ma subito dopo i primi giorni non sono riuscito a continuare,i primi giorni puntualmente avevo crisi d'ansia, paura di qualsiasi cosa, paura di non riuscire, di non vedere la mia ragazza o trascurarla e perderla, di sbagliare o di non essere all'altezza, di deludere i miei e la mia ragazza che dicono che devo farlo, e senza riuscire a dormire il giorno dopo mi sentivo distrutto, non riesco a sopportare l'idea di dover passare tutto quel tempo della maggior parte delle mie giornata in quel modo, e tornando a casa arriva l'ansia per il giorno successivo. Mi sento "costretto" e so che devo farlo, ma quando ci provo sto veramente male fino a arrivare al limite e lascio perdere tutto.L'ultima volta è stata ieri sera, non ho chiuso occhio e ho avuto crisi d'ansia tutta la notte con affanno nausea e tachicardia, anche capendo razionalmente che tutto ciò era insensato non sono riuscito a calmarmi e così ho lasciato perdere anche stavolta. Ovviamente anche senza fare niente tutto il giorno non sto bene, mi sento inutile e passo le mie giornate a pensare a come uscire da questa situazione purtoppo capendoci ogni giorno di meno. Ho anche provato a parlarne con la mia ragazza di questo problema ma non credo che abbia capito ed è arrivata solo a pensare che sono uno scansafatiche. Vedo i miei coetanei che lavorano o studiano senza tutti questi problemi e non faccio altro che chiedermi perchè per me tutto questo sembra impossibile. Avrei voglia di scappare e isolarmi da qualche parte da solo ma non credo che starei bene neanche cosi viste le grandi aspettative che ho verso me stesso. Spero veramente in una sua risposta perchè davvero non so più che fare e come uscirne, e ho la netta sensazione che ogni giorno che passa senza superare questo problema le cose possano solo peggiorare, i miei ormai sono esasperati e me lo ripetono ogni giorni e la mia ragazza non credo che vorrebbe un futuro con un ragazzo che non potrebbe garantirgliene uno e non so quanto è disposta ad aspettare ancora. E pensare che fino a qualche anno fa ero un ragazzo solare e pieno di amici, ora è tutto cambiato in peggio, e mi sembra veramente di vivere un incubo dal quale non so piu come uscire...
Grazie in aticipo
[#1]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
la motivazione deriva dalla consapevolezza dei propri obiettivi e dalla possibilità di scegliere quelli più aderenti al proprio modo di essere.
Lei accenna a grandi aspettative nei suoi riguardi ma, paradossalmente sembra che concentri tutte le sue energie nel soddisfare le aspettative degli altri.
Il lavoro è una dimensione fondamentale della vita di una persona, per questo è importante che possa realizzare le sue aspirazioni.
In questo senso potrebbe esserle utile fare un bilancio delle competenze attraverso un consulto con uno psicologo-psicotarapeuta.
In bocca al lupo

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#2]
Dr.ssa Maria Cristina Bivona Psicologo, Psicoterapeuta 81 3
Gent.le ragazzo
da quello che lei scirve è come se si trovasse profndamente bloccato e impaurito rispetto alle scelte della sua vita e in particolare rispetto al suo futuro professionale. Come se di fornte a qualsiasi decisione o lavoro la paura di deludere o deludersi fosse davvero molto alta tanto che l'ansia dio ciò la blocca e poi questi insuccessi la fanno ancora più entrare in uno stato di angoscia.
Chiede un aiuto e allora forse il primo passo da fare è quello di farsi aiutare da una persona che non la giudichi uno "scansafatiche", ma che la sostenga nel fare chiarezza in lei rispetto alle sue aspettative e alle sue paure di deludere e di perdere ciò che più ama. Mi riferisco ad uno psicologo psicoterapeuta che l'aiuti a ritrovare quella solarità che lei conosce bene e sopratutto a riacquistare il potere della sua vita e nelle sue decisioni.
In bocca al lupo!

Dott.ssa Maria Cristina Bivona
Psicoterapeuta e Sessuologa
Roma- Tivoli 347 0550866
www.psicologotivoli.com

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio moltissimo per le vostre risposte che sono molto più utili di quanto potrebbe sembrare, anche perchè per la prima volta sento di parlare con qualcuno che potrebbe capire senza giudicare fermandosi solo alla superfice del problema. Concordo pienamente con le vostre risposte. Ho sempre immaginato la mia vita felice e ricca in ogni campo: amore, amicizie, carriera, studio, sport e quant'altro e l'idea che non sto riuscendo a fare niente mi tormenta, so che lamentarmi non serve a niente ma appena provo ad agire sto male. Anche il non riuscire ad entrare all'università è stato un colpo duro per me, perche sento che l'unico mestiere che potrei e vorrei veramente fare è proprio il vostro: lo psicologo. E anche da questa cosa derivano altre mille paure come quella di non riuscire a realizzare mai questo mio sogno o di dover rassegnarmi a una vita lavorativa che non riuscirei a sopportare. Per quanto riguarda l'aiuto psicologico, ci ho pensato molte volte proprio perché confido molto in questo lavoro, le uniche cose che mi frenano sono il giudizio che, purtroppo stupidamente, potrebbero avere le persone che ho intorno, il sentirmi ancora più "diverso" riguardo a una cosa che gli altri svolgono tranquillamente e infine l'aspetto economico: chiedere ulteriori soldi ai miei per "riuscire ad andare a lavoro" mi fa sentire veramente tutto il contrario di quello che mi aspettavo di essere.
[#4]
Dr.ssa Maria Cristina Bivona Psicologo, Psicoterapeuta 81 3
Caro ragazzo
comprendo pienamente che chiedere aiuto vuol dire in un certo senso confrontarsi realmente con la sensazione (o ancor meglio il giudizio) di avere qualcosa che non va, di non farcela da solo, e questo è già di per se una grande fatica da accogliere.
Ma di fatto lei soffre e si sente bloccato in una o più aeree della propria vita e forse il punto è proprio avere il coraggio di guardarla in faccia questa sofferenza e non negarla più a se stesso e agli altri. Avere il coraggio di essere quello che realmente si è anche se questo fa male, solo accettando la sua sofferenza e quelle parti di se che la deludono può riuscire realmente a cambiare.
Ci pensi, e per quanto riguarda l'aspetto economico può sempre rivolgersi al servizio sanitario (CSM) della sua zona, li i costi sono ridotti.
Ancora in bocca al lupo
[#5]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Se il suo sogno è svolgere questa professione allora ha un motivo in più per iniziare a fare un percorso di crescita personale che favorisca una maggiore autocpnsapevolezza.
In alternativa al CSM può rivolgersi al Consultorio familiare della sua ASL chiedendo un colloquio con uno psicologo.
Cordialmente
[#6]
dopo
Utente
Utente
Le cose sembrano andare sempre peggio, e tutto sembra sfuggirmi ancora piu di mano, mi sento bloccatissimo in tutto, purtroppo non ho ancora trovato il coraggio di seguire il vostro consiglio e parlarne con i miei, anche se infondo credo sia la cosa migliore da fare. Pensate sia proprio necessario? Potreste darmi qualche informazione in più sul procedimento da seguire per rivolgersi alla asl o al csm?
Grazie mille
[#7]
Dr.ssa Maria Cristina Bivona Psicologo, Psicoterapeuta 81 3
Gent.le ragazzo
se lei sta così male, allora la domanda è: vale davvero la pena stare così bloccato e male?
A volte è proprio il dolore che spinge una persona a prendersi cura di sè, ma i tempi e modi li decide lei.
Per quanto riguarda il procedimento del servizio pubblico, lei deve andare dal suo medico di base farsi prescrivere un colloquio con il responsabile del centro di salute mentale della sua ASL (ogni asl può accogliere solo gli utenti della zona di appartenenza, ma glielo saprà dire il suo medico di base a quale asl e quindi csm rivolgersi). Dopo può chiamare al centro di slaute mentale (il numero può ottenrlo dal medico di base o si internet) e farsi dare un primo appuntamento, da li poi ogni centro le dirà come si organizza e sopratutto se ci sono dei tempi di attesa più o meno lunghi.
Una volta intrapreso la terapia basterà pagare il ticket, che mi sembra comprenda una serie di 8 sedute a costi molto bassi.
Si prenda tempo e modo per decidere.
Saluti
[#8]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
ad integrazione delle informazioni fornite dalla collega aggiungo solo che in alternativa al CSM può rivolgersi al Consultorio familiare della sua ASL chiedendo un appuntamento per un colloquio con uno psicologo.
Cordialmente
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto