Non trattiene le feci

Buonasera,
mia figlia ( 0ggi 12 anni e mezzo )dall'età di 4 anni circa, trattiene le feci, anche per giorni..naturalmente poi le feci fuoriescono e lei non se ne accorge neanche (spesso sostiene di essere pulita e non vuole fare il bidè,. invece...)il pediatra non ha riscontrato nulla di fisico (solo l'intestino sempre pieno) le analisi delle feci normali, ha avuto solo un'infezione urinaria( naturalmente!).Assume, ormai da circa 5 anni il Paxabel che funziona, ma appena smette, anche gradualmente, il problema si ripresenta.Fino all'anno scorso entravo nel bagno con lei, e lei urlava di aver paura e addirittura qualche volta ha sognato una cacca enorme che la schiacciava. Io ho avuto periodi duri, sono sola con due bambine, per cui non ho sempre avuto la pazienza e la calma necessari, spesso ho urlato e addirittura l'ho mortificata..( soffro tanto per questo..).E', sempre, perennemente, alla ricerca di attenzione, fa di tutto per attirarla, è disordinatissima,odia lavarsi, combina tantissimi piccoli guai..però si trucca, vuole andare dalla parrucchiera ecc..).Io sicuramente l'ho viziata, per tenerla buona ( me ne vergogno e sto cercando di cambiare ), addirittura ho trascurato la sorella più grande, (17 anni e mezzo). Ci siamo rivolte ad un centro di psicologia la cui diagnosi è stata quella che già io, da ignorante in materia, avevo fatto: ricerca di attenzione, pigrizia. Ma cosa devo fare? Penso che tra un pò avrà anche le mestruazioni..Lei si è abituata, non sembra soffrirne troppo, (la sorella più grande quando litiga con lei la chiama cacasotto..). Io penso di avere un mare di colpe per questa cosa..Grazie mille a chi risponderà.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile signora,

ha fatto bene a rivolgersi ad un centro di psicologia per questo problema, dal momento che il pediatra ha appurato che fisicamente la bambina sta bene.
Non le hanno comunicato una diagnosi precisa?

Vorrei anche sapere se le hanno prospettato la necessità di una psicoterapia, o cosa comunque le hanno detto dopo aver inquadrato il problema.

Si tratta di una situazione non rara, perchè le feci hanno un forte significato simbolico e i disturbi relativi all'evacuazione possono insorgere a seguito di diverse situazioni di disagio o anche in corrispondenza di determinate tappe dello sviluppo infantile.
L'importante è che siano riconosciuti nella loro natura psicologica, e trattati di conseguenza.

La cosa migliore sarebbe sentire uno psicoterapeuta dell'età evolutiva, o eventualmente un neuropsichiatra infantile, per concordare un possibile trattamento e parlare anche di quali modifiche sarebbe utile che lei introducesse nella routine abituale.

Non si colpevolizzi perchè questo non serve nè a lei nè alla bimba: si tratta di un problema risolvibile e deve cercare di stare tranquilla per evitare di esasperare ulteriormente la situazione.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le sig.ra,
attualmente sua figlia ha iniziato una psicoterapia presso questo Centro?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile signora, se vi siete rivolti a degli psicologi, il minimo che possano fare è darle delle indicazioni pratiche su come procedere, oltre a dirvi come stanno le cose. Quindi è questo che deve aspettarsi da loro. Qualora ciò non avvenga, dovrebbe rivolgersi altrove.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#4]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
al centro mi hanno detto che non c'è nulla di preoccupante, che la bambina si è spaventata in passato a causa della durezza delle feci e che questa cosa poi, col tempo è diventata un modo per attirare l'attenzione. Mi hanno consigliato di farle fare tutto da sola (bidet ecc.),consiglio che io, non ho potuto sempre seguire, dato che lei non vuole lavarsi e, quando lo fa, lo fa male..(per questo l'infezione urinaria).Oltre questo più nulla.
Tenga presente che io e suo padre ci siamo separati quando lei aveva 7 anni, lui è praticamente assente da allora (lei aveva un'adorazione verso il padre);però il problema delle feci era presente anche prima della separazione.
Grazie infinite
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Se c'è stata una separazione difficoltosa oltre al problema che sta descrivendo, a maggior ragione dovreste essere seguite dallo psicologo, lei e sua figlia. Ha riportato a loro le difficoltà che ha incontrato nel farle fare tutto da sola? Che cosa le hanno detto?

Cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora, mi associo alle risposte dei colleghi che mi hanno preceduta.
L'unica starda possibile è quella psicoterapica, le feci hanno un significato simbolico e sono correlate al mondo emozionale, il trattenerle, oltre ad erotizzare la zona anale, da cui potrebbe trarre una possibile forma di eccitazione non consapevole, rappresentano il "tenere dentro"parti psichiche di sè, che non riesce ad esprimere e che teme, parti dolenti, distruttive, aggressive ....
Visti gli anni passati con questa difficoltà, ormai per sua figlia si tratta di un "rituale", che come tutti i rituali, assolve ad una funzione ansiolitica e rassicurante.
la possibilità di offrire a sua figliua, un setting adeguato per poter rivivere ed esprimere sentimenti contrastanti , conflittuali ed inconsci, sicuramente ridurrà anche la sintomatologia.
Carissimi auguri

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le sig.ra,
mi associo alle indicazioni fornite dalla collega e aggiungo che sarebbe consigliabile che anche Lei ricevesse un sostegno psicologico che le consentirebbe di acquisire modalità relazionali efficaci da utilizzare poi nel rapporto con sua figlia in modo da creare le condizioni favorevoli ad un processo di cambiamento che coinvolga entrambe, sopratutto riducendo la sofferenza e la frustrante sensazione di impotenza che forse lei ora sta vivendo.
Cordialmente
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
concordo con i colleghi sull'utilità di un possibile percorso psicoterapeutico.

Dal quadro descritto, secondo il mio punto di vista, potrebbe prendere in considerazione l'opportunità di rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta familiare (indicato l'orientamento sistemico-relazionale)al fine di poter ricevere un aiuto efficace nel superare le difficoltà che ha esposto.

Molti auguri

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie infinite.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Grazie anche a lei per il cortese riscontro e auguri di serenità.
[#11]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno a tutti,
come mi avete consigliato ci siamo rivolte ad un altro centro specializzato, che ha confermato le stesse cose..
io le sto seguendo ma sono poco fiduciosa. Lei ha il terrore del water ed ogni volta che la costringo dopo ogni pasto (come da consiglio), mi rendo conto che finisce per odiarlo ancora di più..inoltre non si lava mai bene e sta ricominciando a fare anche la pipì sotto senza accorgersene (domani ritirerò le analisi dell'urina).Le do lezioni continue di come lavarsi ecc.,ma tutto risulta vano, sembra lo faccia apposta.
Sono disperata.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile signora,
non ho compreso se sia in atto un percorso psicoterapeutico, se si di quale tipo e se sia stata formulata una diagnosi.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
vorrei domandarle anche in che modo è stata effettuata la diagnosi: sono stati fatti dei colloqui con la ragazza e dei test? Perchè in effetti la "ricerca di attenzione" non si può definire una diagnosi.

Inoltre il fatto che la ragazza sia peggiorata, mi dà la sensazione che sia stata intrapresa una strada sbagliata (l'attenzione al suo comportamento invece che alle sue emozioni e ai disagi) e lei si sia sentita ancora meno compresa: la psicoterapia servirebbe proprio per darle la possibilità di rielaborare in altro modo ciò che la porta involontariamente ad avere un atteggiamento non utile.

Un saluto.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

[#14]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51


Gentile Utente,

Lei avrà sentito dire che qualche volta in alcuni bambini o bambine si manifesta il fenomeno dell'ENURESI, diurna e notturna (specialmente). E sa che l'enuresi notturna, una volta assodato che la bambina non soffra di malattie renali e della vescica, è un problema di origine psicologica. Il trattenimento dell'urina, o il suo rilascio senza possibilità di contenimento durante la notte, è un problema psicologico di cui qui non diciamo altro perché occorre sapere molti fatti che riguardano i componenti della famiglia. L’incontinenza urinaria è quindi un sintomo che risale all'ansia.
Può essere un fenomeno di FISSAZIONE, cioè sin da piccola la bambina non ha mai appreso la capacità di contenere l’urina, o di REGRESSIONE, ritorno ad una fase di incontinenza a tre a quattro o a sei anni, per motivi diversi. Es.: la nascita di un fratellino o di una sorellina provoca in lei una situazione di ansietà associata a gelosia e invidia. Allora ritorna a fasi precedenti della crescita e si fa la pipì addosso specie durante la notte. E questo può durare a lungo, sino alla tarda adolescenza, in alcuni soggetti.
Bene. A questo fenomeno può assomigliarne un altro: l’ENCOPRESI, cioè il NON TRATTENIMENTO delle feci che sporcano le mutandine, sia durante la notte, ma anche durante il giorno.
L’encopresi, una volta appurato da un proctologo (medico specialista dell’ultima parte dell’intestino) che non vi è nulla di organico, è riconducibile agli stessi motivi dell’enuresi: ansia, gelosia, invidia ed altri motivi psicologici (persino, a volte all’ansia della madre!!).
Alcune bambine, adolescenti e ragazze, al contrario dell’ incontinenza delle feci, trattengono le feci per giorni e giorni e questo però è un altro discorso o un discorso sempre di origine psicologica contro il quale occorre prendere provvedimenti sia di origine psicologica, sia di origine medica.

Allora, se si tratta di encopresi, e qui siamo in diversi a sostenerlo, occorre andare da uno psicologo, madre e figlia, parlarne e forse lo psicologo vorrà vedere l’intera famiglia e magari sottoporvi ad una terapia collettiva (della famiglia) .
È l’unico modo di affrontare il problema. Previa verifica medica di cui abbiamo detto sopra.

Tanti auguri e cordiali saluti.

[#15]
dopo
Utente
Utente
Non finirò mai di ringraziare ognuno di voi..mi avete fatto capire molte cose che mi saranno davvero utili; inoltre mi sono resa conto di aver sbagliato a portare mia figlia al centro di psicologia, nel quale non siamo state seguite da un psicoterapeuta, ma da una psicologa che ci ha dato degli appuntamenti a scadenza settimanale per circa un mese per poi darci le direttive di cui vi parlavo. Dovrò mettere da parte un pò di soldi per potermi permettere delle sedute da un psicoterapeuta..Ma farò di tutto al fine di coinvolgere il padre e tutta la mia e la sua famiglia in modo da rendere possibile che la mia bambina superi tutto questo.
Cordiali saluti a tutti.
Grazie di cuore.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile signora,

forse non ha pensato di rivolgersi ad un centro pubblico che possa occuparsi di sua figlia, e a questo indirizzo trova i recapiti dei centri della sua zona dedicati alle problematiche psicologiche e neuropsichiatriche dei minori:
www.pagineblusanita.it/strutture-mediche-pubbliche/neurologia/neuropsichiatria-infantile/patreg-2048-16-prov55.htm

Provi a chiedere un appuntamento e ci faccia sapere!
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