Problemi di relazione

Gentili medici,
sono una ragazza di 18 anni e ora, dopo anni, ho decidere di parlare del mio problema. Avete presente un riccio? Bè, io sono così... Appena qualcuno mi si avvicina per darmi aiuto e conforto automaticamente la mia risposta è "non ho niente!". Il problema è che poi pensandoci tra me e me, forse parlare con una amica mi sarebbe servito e mi struggo per non averlo fatto, anzi, per il mancato sollecito dell'altro. Mi dico:"se forse avesse insistito, avrei ceduto... non l'ha fatto, evidentemente io non le interesso così tanto.." Inutile dire che con queste conclusioni il mio umore non può che peggiorare! A seguito di queste riflessioni alle volte ho tentato di farmi coraggio e parlare di quel che mi succede (da considerare che i miei problemi non sono così gravi: qualche inghippo in famiglia, stress per la scuola, ecc... ma diventano quasi esistenziali con il passare del tempo), ma il risultato è stato fallimentare! Rimango sempre delusa dalla reazione di "quasi indifferenza" di chi mi ascolta e finisco pentirmene... Così il ciclo ricomincia! Sono una persona molto riflessiva e ho pensato spesso a questa cosa... Non sono riuscita a trovare una causa originaria di questo malessere, ma solo una motivazione che potrebbe essere fittizia: le mie delusioni nascono dal fatto che mi sembra di non ricevere affetto al pari di quello che do. La conseguenza inevitabile è l'isolamento che per quanto razionalmente capisca di dover evitare, non riesco a non produrre attorno me. Vorrei specificare che questa situazione mi capita solo nei confronti degli amici: in famiglia sto benissimo! Cosa posso fare per essere diversa? Quale è il tassello mancante che non mi permette di ricostruire il puzzle e risolverlo? Sono io solamente il problema o sbaglio a scegliere le persone di cui fidarmi? Grazie per l'attenzione e le risposte.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, rivolgersi a noi in prima battuta non è stato casuale, perché fa parte del problema. La vicinanza le impedisce di parlare, mentre anonimato e distanza le danno l'illusione di stare al sicuro. Ma il cambiamento che tanto cerca potrà avvenire solo nel mondo "reale", non c'è un "consiglio" magico che da qui le si possa dare per mettere in moto ciò che non è riuscita a mettere in moto finora.

Parlare con amici e parenti può essere utile, oppure inutile. Dipende dal problema. Ma per capire il problema è necessario vederla di persona, osservare come parla, come si muove e via dicendo.

Penso che la cosa migliore sarebbe l'aiuto specialistico. Comunque se vuole può aggiungere qualcos'altro.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com