Confusione sessuale

Salve
sono un ragazzo di 19 anni e da qualche tempo sono perseguitato da pensieri ambigui riguardo la mia sessualità.
Quest'estate ho avuto l'occasione di fidanzarmi con una ragazza,e sebbene all'inizio c'era un discreto interesse per questa da parte mia,nel corso del tempo mi sono sentito sempre più coinvolto in questo rapporto da tutti i punti di vista.
Tuttavia durante la breve storia che ho avuto con leiho iniziato ad avere delle ansie nell'ambito sessuale.
Non ho avuto rapporti sessuali completi con lei a causa di vari aspetti(difficoltà a vederci e le volte che ci vedevamo c'era sempre qualche genitore per casa),tuttavia la nostra vita sessuale è sfocciata inrapporti orali(sempre io a lei).
In occasione di questi rapporti mi sono sentito strano,in quanto,forse per ansia,non mi sono sentito eccitato quanto mi sarei aspettato e questo mi ha angosciato molto;in un viaggio ci siamo ritrovati a dormire per la prima volta assieme e sebbene pieno di dubbi e ansie le proposi (non a parole)un rapporto che lei per timore di suo padre che dormiva nella stanza accanto rifiutò,tuttavia per la prima volta ricevetti da lei un rapporto attivo(masturbazione),ma sebbene le chiesi del sesso orale lei rifiutò.
Quella fu l'ultima volta che ci vedemmo,dopodichè mi lasciò.Da qualche tempo dopo quel periodo in poi ho iniziato ad avere pensieri bisessuali che all'inizio erano lievi ma che poi,alimentati da un rimurginamento ossessivo da parte mia,si sono intensificati,fino a sfocciare nell'attività onirica in forma più o meno complicata e contorta e nell'arco giornaliero).
Qualche pensiero cominciò anche durante il periodo del mio fidanzamento,ma più che altro in situazioni solitarie e credo dopo gli insuccessi dell'eccitamento da parte mia sopra descritti;quando ero con lei non pensavo affatto a quei tipi di pensieri.
Tuttavia adesso evito qualsiasi incontro o rapporto con amici maschi,in quanto temo in modo fondato di alimentare fantasie bisessuali,ma nel frattempo riscontro dei cali di interesse sessuale saltuari nei confronti delle ragazze e una maggior attività di pensiero sessuale rivolto verso i maschi che sembra mi diano più brio sessuale.
Io non mi reputo in grado di poter pensare di avere rapporti con maschi,ma il fatto che non riesca a provare un inquadrato senso di disgusto nei confronti di questi pensieri mi provoca angoscia e dubbi;so che non riuscirei (mi auguro)a ritovarmi in situazioni di mettermi alla prova,ma poi penso "e se mi ci ritrovassi che farei?proverei un determinato senso di piacere(misto a disgusto)che a volte credo di percepire?"
Non ho più cognizione di me stesso e non mi riconosco;avere questi pensieri sembra la parodia di me stesso;so che magari nell'adolescenza possono insorgere dubbi e pensieri riguardo la propia sessualità,ma mi chiedo quando questi devono essere visti come forme preoccupanti di una eventuale natura sessuale più oscura e raccapricciante(bisessualità,omosessualità latente)o come ossessione.
Vi ringrazio
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Tuttavia adesso evito qualsiasi incontro o rapporto con amici maschi,in quanto temo in modo fondato di alimentare fantasie bisessuali,ma nel frattempo riscontro dei cali di interesse sessuale saltuari nei confronti delle ragazze e una maggior attività di pensiero sessuale rivolto verso i maschi che sembra mi diano più brio sessuale.
>>>

Gentile ragazzo, è proprio evitando una cosa che la si rende reale e paurosa. Quindi più lei evita incontri e rapporti con i suoi amici maschi, più aumenterà la sua preoccupazione di essere omosessuale.

Legga qui:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/125-l-evitamento-nei-disturbi-d-ansia-e-nelle-fobie.html

Il suo problema è molto probabile non sia relativo all'omosessualità, ma a quest'ansia ossessiva che la porta ad aver paura di essere gay perché con le ragazze non sta riuscendo a ottenere ciò che desidera.

Se la cosa la sta facendo soffrire oltremodo, dovrebbe rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia e chiedere a lui un parere.

Se fa qualche ricerca sul sito troverà innumerevoli casi di ragazzi con il suo identico problema, soprattutto maschi.

Legga anche qui:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio,dottor Santonocito,della sua pronta risposta.
Si,in effetti sto già pensando di rivolgermi ad uno psicologo,ed in effetti riflettendo sul suo parere mi rendo conto che una possibile forma maniacale ossessiva sia presente nella mia mente,visto che ogni mio gesto quotidiano più banale(che sia bere,mangiare,scegliere una posizione per dormire o anche solo scegliere le parole per dire o scrivere un discorso)lo percepisco e lo elaboro come una minaccia gestuale sessuale(nel senso che ogni gesto si trasforma in una sorta di simbolo sessuale ossessivo che dà il via ad una serie di pensieri frustranti e autolesionistici)
In effetti ogniqualvolta mi sento sereno interiormente come al risveglio provo addirittura paura di sentirmi tale e cerco di evocare i pensieri ossessivi al fine di rientrare nel circolo vizioso della frustrazione,quasi mi appagassi del dolore psicologico.
Quello che mi spaventa,più che altro,è la mancanza della sensazione a volte di disgusto nel pensare le mie "scene" mentali di autotest,quando poi nel profondo riconosco che non potrei mai applicarmi al fine di avvicinarmi ad esse.
Ma effettivamente,se interpreto la sua risposta nel modo corretto,avere disturbi ossessivi è come essere punti da una zanzara:se non si tocca la parte interessata all'inizio si avverte del prurito che poi passa da solo,ma se si passa tutto il giorno a grattarsi il disagio non fa che aumentare e intensificarsi,quando magari non c'è nemmeno la causa vera e propia per grattarsi...
La ringrazio ancora,un saluto
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Infatti, le ossessioni possono essere viste come una perversione dell'intelligenza. La persona ossessiva si abitua alle sue rimuginazioni e ne sente la mancanza quando non ne fa perché ogni ritualità, sia immaginata che agita, fornisce rassicurazione. L'ossessione è un disturbo d'ansia che si placa (e allo stesso tempo si alimenta) mediante la ripetizione.

Se si riconosce in queste descrizioni dovrebbe cercare aiuto specialistico.

Cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Si,in effetti più che i pensieri di per loro,sento che mi "eccita" e mi rassicura l'idea di frustrarmi psicosessualmente in un perverso circolo vizioso,il che ovviamente è un controsenso assurdo generale,e riconosco che questa parte maniacale e autolesionistica è sempre stata parte della mia psiche in molti aspetti,seppur essa mai fino ad ora aveva scosso nodi basilari come la sessualità (soprattutto nell'adolescenza)in modo tale da preoccuparmene significativamente(anzi in molte occasioni ha rappresentato addirittura un vanto narcisistico personale)
Già prendendo coscienza del suo parere sento un notevole sollievo riguardo la mia identità,tuttavia seguirò il suo consiglio e cercherò un aiuto specialistico anche e soprattutto per fronteggiare l'atteggiamento psicologico pessimistico e autodistruttivo di base che in più occasioni in passato mi ha creato notevoli difficoltà in svariati ambiti.
Riconosco che quello che manca in me è uno spirito positivo e ottimista ed autostima,che evita di far vedere draghi dove vi sono magari solo mosche,soprattutto nella complicata e confusa fase dell'adolescenza.

La ringrazio davvero molto dottore per il suo tempo,
i più vivi saluti.