Disorientamento

Salve,mi succede spesso che quando sono in un posto affollato,mi sento un pò disorientato,questo capita sopratutto quando vengo lasciato in disparte,ad esempio nelle conversazioni,non riesco più a seguire i discorsi quando mi capita.Mi viene anche quando mi capita una cosa che mi infastidisce,innervosisce,e non riesco più a smettere di pensare al perchè succedano queste cose.Ad esempio cammino per strada,una persona mi gurda storto,e dallo stare mentalmente normale mi succede che mi sento disorientato,spaesato,in disagio,non riesco neanche a camminare più bene,mi sento brutto,anche se sò che è una sensazione.è una cosa psicosomatica o dovrei rivolgermi ad un neurologo/psichiatra?
Ho provato a prendere degli ansiolitici,ma comunque questi problemi persistono.
Dimenticavo di dire che questi sintomi mi vengono anche se mi qualcuno mi fissa,per questo in mezzo a molte persone non sono a mio agio.
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Dr.ssa Graziella Tornello Psicologo, Psicoterapeuta 217 4 16
Gentile utente,
chi le ha prescritto gli ansiolitici?
Sulla base di quale diagnosi?
Potrebbe rivolgersi ad uno psicologo (anche del servizio pubblico) in modo da ritagliarsi uno spazio per confrontarsi con un professionista, inquadrare meglio il disagio di cui ci parla e intraprendere l'opportuno percorso per gestirlo.

Cordialmente.

Dr.ssa Graziella Tornello
Psicologa - Psicoterapeuta individuale, di coppia, di famiglia.
www.psicoterapeutatornello.it

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Dr. Roberto Fantasia Psicologo, Psicoterapeuta 99 1 1
Non è una "cosa psicosomatica". Lei è preoccupato per la propria salute, ansioso di scoprire una causa, disposto a sottoporsi ad indagini neurologico/psichiatriche superflue. Quello che lei sente ha a che fare con i suoi personali vissuti. E' molto probabile che lei, ultimamente, non stia vivendo come vorebbe.
Il disorientamento/disagio che lei denuncia non è un sintomo-nemico da neutralizzare coi farmaci, ma piuttosto un suo personale vissuto che si esprime nel corpo, attraverso il suo corpo. Uno psicologo psicoterapeuta può davvero guidarla a capire che il suo sintomo non è un disturbo nè fisico nè mentale, ma un segnale che il suo corpo le invia e che va preso in considerazione, per capire ciò che sta evitando. Imparare ad ascoltare il sintomo, le permetterà di tradurre questo linguaggio incomprensibile, che oggi la allarma, in un discorso dotato di senso in cui scoprirà la saggezza del suo organismo.
Le faccio i miei migliori auguri di serenità e benessere e la saluto
Arrivederci

Dr. Roberto Fantasia
www.psicologo-fantasia.com

[#3]
dopo
Utente
Utente
Allora,gli ansioliti insieme ad antidepressivi mi sono stati prescritti dallo pischiatra per una nevrosi d'ansia,ma non appena finisco la cura ritorna tutto come prima,quindi non credo che i farmaci siano la cura giusta per me.In effetti queste situazioni le rivivo giornalmente,perchè ormai sono abituato a vivere in questa maniera,senza personalità,senza spontaneità.Potrei superarle facilmente se trovassi una nuova strada da seguire,nuove persone con cui stare,un posto diverso,perchè come ho detto mi capitano ogni giorno le stesse cose,gli stessi pensieri,gli stessi ragionamenti,ma sono ad un punto morto,perchè crearmi una nuova vita mi sembra impossibile dato che ormai non riesco più a relazionarmi con le persone per determinate situazioni vissute.
Proverò a rivolgermi ad uno piscologo,tanto da solo comunque non vado da nessuna parte.

L'ipnosi invece può avere effetti positivi?
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Dr. Roberto Fantasia Psicologo, Psicoterapeuta 99 1 1
Qualcosa inizia a emergere : "crearmi una nuova vita mi sembra impossibile dato che ormai non riesco più a relazionarmi con le persone per determinate situazioni vissute". Queste sono paure, dietro le quali si nasconde un grande bisogno di riconoscimento ed accettazione non soddisfatto. Lei si sta convincendo di non essere "ok", per dare ragione a sè stesso, ma per reagire ed uscirne sarà costretto a mettersi in discussione e per fare questo ha bisogno dell'altro: uno psicoterapeuta.
La farmocoterapia non và mai interrotta senza il parere del medico: anche quando le cose vanno meglio bisogna aspettare! Sono terapie " a scalare" : le dosi aumentano per i primi sei mesi e quando si attenuano i sintomi occorrono altri sei mesi per tornare al punto di partenza.
In ogni caso la farmacoterapia è valida solo se associata a psicoterapia. Nel suo caso, più che l'ipnosi, è molto indicata la psicoterapia cognitivo-comportamentale.
In bocca al lupo e arrivederci
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Ha già posto diverse volte questa domanda, ciò significa che probabilmente non ha ancora ricevuto una valutazione corretta e soddisfacente del suo problema, ragion per cui sarebbe il caso che la ricevesse ma di persona.

I sintomi che riporta sembrano riguardare una modalità di pensiero ossessiva, con tendenza a sentirsi in qualche modo minacciato dallo sguardo degli altri. Non mi sembra che si tratti di somatizzazioni.

Dovrebbe rivolgersi, se ancora non l'ha fatto, a uno psicologo psicoterapeuta anche per un inquadramento dal punto di vista psicologico.

Se prende dei farmaci segua scrupolosamente le prescrizioni che il medico le ha fatto e soprattutto non ne assuma e non smetta di assumerne di propria iniziativa.

Nel fratempo può leggere quest'articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/223-la-paranoia.html

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com