Infelicità

Sono infelice da quasi un anno, credo che la causa scatenante sia che il ragazzo che amo mi abbia lasciata, perchè da lì giorno dopo giorno va sempre peggio. E' difficile per me scrivere quello che provo perchè non avevo mai messo i miei pensieri nero su bianco, comunque giorno dopo giorno perdevo sempre di più la voglia di vivere. Ho iniziato a pensare a tematiche quali la vita, il futuro, la morte... sono arrivata alla conclusione che non voglio avere dei figli, nè un marito, nè un lavoro, non voglio niente. Per mesi -quattro o cinque- ho vissuto nell'apatia più totale, a volte rimanevo seduta per 5-10 minuti non facendo assolutamente niente, guardando nel vuoto; il mio rendimento scolastico è calato e ho avuto anche problemi a dormire. La mattina in particolar modo era il momento peggiore della giornata, pensavo costantemente a un modo in cui suicidarmi, ad esempio non facevo attenzione mentre attraversavo pensando "non ha più senso niente" e osservavo e giudicavo le persone che mi stavano intorno, sentendomi sempre molto più intelligente del resto della gente e di conseguenza tendevo ad alienarmi, sentendomi sempre più triste. Sono aumentata di peso, di circa 6 kg, perchè ogni volta che ero a casa mangiavo quello che c'era, sentendomi sempre più grassa. Da quando sono piccola(intendo già da 4-5 anni), e questa è una vera e propria ossessione, mi sento a disagio con le persone, sento sempre di avere un corpo orribile e vorrei dimagrire, ma non ci riesco proprio perchè il cibo mi fa stare meglio. Negli ultimi due mesi mi sentivo leggermente meglio, ad esempio la mattina non pensavo più al suicidio, anche se ero comunque molto apatica. Invece ora sto di nuovo tornando come prima, mi sento triste la maggior parte della giornata e mi sento una nullità. Mi sento costantemente in colpa perchè so di deludere mio padre, perchè non vado bene a scuola, non faccio sport, non leggo molti libri e passo la maggior parte del tempo davanti il computer. Mi sento talmente tanto in colpa che piango ogni giorno per questo motivo. Molto spesso sono pervasa dall'ira per le cose più stupide, e mi sento talmente tanto arrabbiata che mi ritrovo a rompere degli oggetti e subito dopo piango, anche per un'ora, pensando che dovrei semplicemente finirla e che va proprio tutto male...
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
è molto importante che tu abbia trovato il coraggio di scriverci perché la tua sofferenza sembra essere appesantita dalla rabbia, dal senso di colpa e dalla vergogna.
E' possibile che il tuo disagio sia "esploso" con la rottura della relazione con il tuo ragazzo ma che fosse in "incubazione" già da molto tempo e la tua tendenza ad isolarti ne era un chiaro segnale.
In questo momento hai bisogno di comprendere il significato del tuo vissuto e in questo senso un colloquio con uno psicologo può rappresentare una preziosa opportunità per fare chiarezza dentro di te e innescare un processo di cambiamento
Puoi rivolgerti al Consultorio familiare della tua asl, facci sapere se hai bisogno di ulteriori indicazioni

http://www.aslna1.napoli.it/pensa_alla_salute--consultori_familiari.aspx


Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara ragazza,

dal tuo racconto mi sembra di capire che hai vissuto come un doloroso abbandono la rottura con il tuo ex, e che forse non hai nessuno con cui parlarne o comunque nessuno che ti faccia sentire compresa.

Il risultato è che parli della tua vita come se fosse finita, anche se forse razionalmente ti rendi conto che a 18 anni tutte le strade sono ancora aperte.
Questa consapevolezza (sempre che tu ce l'abbia) non sarebbe comunque sufficiente a farti superare la sofferenza che vivi, e che forse investe alcuni aspetti per te particolarmente cruciali, come il fatto di sentirti desiderata e accettata da un ragazzo.
La tua famiglia sa come ti senti?

Sembra che tu sottolinei solo quanto di negativo c'è nel tuo comportamento, come a dar ragione a chi ti ha lasciata e aggiungendo anche la preoccupazione di deludere tuo padre.
Pensi che il tuo ex abbia chiuso la storia perchè l'hai deluso?
Posso chiederti di raccontarci com'è andata, e se si trattava del tuo primo ragazzo?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
La mia famiglia non sa come mi sento, non credo neanche che lo immaginino. Si trattava del mio primo ragazzo, ed abbiamo chiuso perchè "eravamo due persone molto diverse". A lui dava molto fastidio che io non trovavo simpatici i suoi amici, in realtà mi sentivo a disagio perchè erano più grandi di me e non mi sentivo accettata, inoltre erano persone molto socievoli ed io non lo sono affatto, quindi mi sentivo in soggezione... siamo stati insieme 3 mesi, due dei quali buoni direi. Gli dava fastidio che quando litigavamo io mi sentivo superiore e rispondevo male oppure ridevo, e si sentiva offeso perchè non volevo mai andare a mare con lui, anche se gli avevo chiarito che non ci volevo andare perchè non mi piaceva il mare(in realtà era per il fisico). In sua presenza cercavo di non mangiare mai, credo abbia pensato davvero che sono strana perchè ero troppo in imbarazzo per mangiare. Inoltre secondo lui la relazione era statica, rimanevamo sempre a casa sua a guardare un film, il che gli faceva piacere, ma non uscivamo mai con i suoi amici o roba del genere... insomma dopo aver litigato al nostro "mesiversario", due giorni dopo mi ha lasciata. E' passato quasi un anno e non c'è giorno che io non pensi a lui. Ho provato a stare con altri due ragazzi, all'inizio ci stavo anche bene, ma ero comunque infelicissima e abbiamo chiuso dopo poco tempo. Ci stavo più per paura di stare da sola e voglia di sentirmi bene che perchè mi piacevano, in ogni caso.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
la paura di stare da sola ti ha indotto a fare scelte dissonanti con i tuoi bisogni affettivi, anche nella relazione precedente sembra che tu abbia dato maggiore priorità alle esigenze dell'altro. Questi ed altri aspetti potrebbe essere utile per te affrontarli all'interno di un colloquio psicologico.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"non ho più risorse mentali nè economiche per sperimentare psichiatri e psicologi, sarebbe bello poter far parte di un gruppo di ascolto"

Trattandosi della tua prima relazione è stata sicuramente molto importante e anche questo può contribuire a crearti molte difficoltà nel tentativo di passare oltre.
Vorrei però farti osservare che probabilmente hai altre difficoltà che, oltre ad aver condizionato la tua vita anche in precedenza, ti hanno portata a comportarti in maniera controproducente nel tentativo di apparire diversa da come sei e di nasconderti dal giudizio altrui.
Nel primo post ci hai scritto:

"Da quando sono piccola(intendo già da 4-5 anni), e questa è una vera e propria ossessione, mi sento a disagio con le persone, sento sempre di avere un corpo orribile e vorrei dimagrire, ma non ci riesco proprio perchè il cibo mi fa stare meglio"

e poi ci hai detto

"In sua presenza cercavo di non mangiare mai, credo abbia pensato davvero che sono strana perchè ero troppo in imbarazzo per mangiare",

oltre al fatto che non andavi al mare per non svestirti ma a lui raccontavi altre cose e che non volevi frequentare i suoi amici perchè ti sentivi inferiore a loro (più piccola, meno socievole e spigliata, ecc.)

Non pensi che se il ragazzo stava con te ti apprezzava al di là di eventuali difetti fisici o chili di troppo?
Credo che dovresti lavorare su questo aspetto con l'aiuto di uno psicologo, per evitare che il rapporto con il tuo corpo e con il cibo, che usi come una medicina che ti fa "stare bene", prosegua così o addirittura peggiori.
Sei molto giovane e penso proprio che valga la pena di risolvere adesso le tue difficoltà, piuttosto che lasciare che condizionino anche il tuo futuro.
Non credi?