Sospetta depressione e rapporto di coppia

Gentili medici, il consulto che vorrei chiedere riguarda il mio ragazzo. Ha 28 anni e stiamo insieme da 1 anno e mezzo; tutto è andato bene, nonostante le nostre personalità forti e difficili da conciliare, cosa su cui abbiamo molto lavorato fino a riuscire a trovare un equilibrio. Negli ultimi mesi nella sua vita si sono verificati dei cambiamenti: è difficile riassumere il tutto ma ci proverò. Da circa 12 anni lui lavora in un'attività commerciale di famiglia; è un lavoro che detesta, lo trova svilente e dato che con la famiglia ha un pessimo rapporto si è ritrovato, per una serie di motivi, costretto a restare nel negozio anche se il suo sogno era laurearsi e diventare giornalista. L'ho aiutato a trovare il tempo e la forza per dedicarsi comunque allo studio: d'improvviso il sogno della laurea è diventato realizzabile, e con questo anche la possibilità di andare via dal negozio, liberarsi e partire per l'inghilterra per iscriversi a una specializzazione di giornalismo.
Apparentemente è tutto positivo: lui invece ha cominciato a diventare sempre più ansioso, e a cambiare lentamente. Si è estraniato da tutti, ha smesso tutte le attività che non fossero lo studio, ha cominciato a dimagrire e deperire. La laurea si è presto trasformata da una possibilità di riscatto in un problema, preoccupazione e ansia si sono presto trasformate in uno stato apatico e angoscioso ricorrente quasi ogni giorno. Presto tutto questo ha investito me: sono ormai alcuni mesi che, nei momenti di crisi più nera, lui sostiene di non sapere cosa prova per me e tenta di allontanarmi, per poi riavvicinarsi perché non vuole perdermi eccetera. Ma il tutto si ripete: io lo vedo sprofondare in una specie di buco nero, anche con la tesi è bloccato e non riesce a finirla pur essendo preparatissimo nella materia, ha tagliato i rapporti con tutti e con me continua il tira e molla. Dice di avere l'impressione di non essere più se stesso, che non sa cosa gli succede, che è confuso. Ci siamo anche lasciati per qualche giorno, poi mi ha richiamato e ha voluto rivedermi, ma dice di non sapere comunque cosa vuole e cosa deve fare.
Scrivo in parte per egoismo, in parte per sincera preoccupazione: si può pensare a un episodio depressivo? Preciso che lui è in cura psicoterapeutica da due anni, ma ultimamente sono scettica a proposito di questa terapeuta che non mi sembra aiutarlo: continua a consigliargli di "prendersi una pausa" dal nostro rapporto, a parlare di un normale stress passeggero, e mi pare che continui a ignorare i problemi che sono a monte e che hanno portato a tutto questo. È giusto che sia io a suggerirgli di pensare a un altro tipo di cura? È necessario? Vi sarei grata se poteste darmi un minimo di chiarezza: non riesco a restare con le mani in mano a vedere una persona vitale e brillante spegnersi ogni giorno di più e trasformarsi nell'ombra di se stessa.
Grazie!
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

è difficile dare indicazioni, sebbene di massima, su una questione che riguarda una terza persona.
Chiaro però che il cambiamento del Suo ragazzo determina necessariamente modifiche nella coppia.
Per quale ragione il Suo ragazzo va in terapia?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Preciso che lui è in cura psicoterapeutica da due anni, ma ultimamente sono scettica a proposito di questa terapeuta che non mi sembra aiutarlo: continua a consigliargli di "prendersi una pausa" dal nostro rapporto, a parlare di un normale stress passeggero, e mi pare che continui a ignorare i problemi che sono a monte e che hanno portato a tutto questo. "

Gent.le ragazza,
ne ha parlato con il suo ragazzo? Lui ritiene che la psicoterapia sia efficace?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto la ringrazio per la risposta.
Ha cominciato circa due anni fa, dopo la fine di una storia importante, per riuscire ad uscirne. Anche quando quel problema è stato risolto ha continuato la terapia come una sorta di "mantenimento": è comunque sostanzialmente una persona piuttosto instabile, molto incline agli sbalzi di umore (alterna spesso, o almeno questo succedeva prima di quest'ultimo crollo, momenti di euforia a momenti di abbattimento), e tende a vivere con conflitto soprattutto la vita lavorativa e quella familiare.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie anche a lei, dottoressa Campione. Ne abbiamo parlato, e lui mi diceva già prima di queste mie ultime preoccupazioni che non si sentiva aiutato dalla terapeuta. Mi dice che ha l'impressione di trovarsi in una fase di stallo e che la psicoterapia in questo momento non gli porti alcun beneficio. Però non se la sente di chiedere un parere diverso, che sia a uno psichiatra o semplicemente a un altro terapeuta, perché gli sembrerebbe di "tradire" la sua psicologa. Dice che comunque, dato che il rapporto di fiducia è importante, non può farlo: "deve" continuare a fidarsi di lei se vuole essere effettivamente aiutato (sono tutte parole sue).
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Assume anche farmaci il Suo fidanzato?
E' stata posta diagnosi di depressione?
[#6]
dopo
Utente
Utente
Per il momento la depressione non è stata diagnosticata e lui non ha mai assunto farmaci!
[#7]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Ma non è stata posta alcuna diagnosi?

Sembra quasi che ogni cambiamento (significativo), come la fidanzata che lo lascia, intraprendere gli studi, terminare gli studi, ecc... riesca a destabilizzare l'equilibrio del Suo ragazzo.
Bisognerebbe capire con lui su che cosa stanno lavorando in terapia, ad ogni modo per rispondere alla Sua prima domanda penso, con tutti i limiti di un consulto on line, che si potrebbe ipotizzare sì un disturbo depressivo e la criticità sui temi quali la separazione/perdita/cambiamento.

Eventualmente una valutazione anche psichiatrica sarebbe consigliabile.

Saluti,
[#8]
dopo
Utente
Utente
non so se dovrebbe farlo, ma ogni tanto lui mi racconta alcune delle cose che vengono fuori dalla terapia... non credo sia mai stata posta una diagnosi vera e propria, i problemi che presentava sono stati affrontati di volta in volta suggerendo delle modalità di comportamento alternative.
(credo si tratti di un approccio comportamentista, ma non vado oltre su cose che non conosco!)
ultimamente, riguardo alla situazione degli ultimi mesi, la terapeuta sta parlando esclusivamente di "stress", e di confusione conseguente allo stress.
[#9]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Certamente il Suo ragazzo può raccontarLe cosa accade in terapia, non è vietato! Chi si rivolge allo psicoterapeuta in genere ha già parlato con altri del proprio disagio; lo psicoterapeuta è lo specialista per la cura di tale disagio, a differenza di quanto non possono fare amici e parenti.

Tuttavia, chi può davvero valutare se la terapia serva o meno è il Suo fidanzato.
Comprendo il Suo disagio in merito, in quanto come Le ho già detto, il cambiamento nel Suo fidanzato comporta anche un cambiamento nella coppia e nelle altre relazioni.

Saluti,
[#10]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
se la psicoterapia si sta rivelando inefficace non si tratta di tradire la fiducia del terapeuta ma di sollevare la questione comprendere come uscire da questa "fase di stallo", se ciò non accade il suo ragazzo ha tutto il diritto di cambiare terapeuta.