Voragine davanti a me

Buon giorno, ho 34 anni. Questa è l'unica cosa che so. Sono arrivata a questo punto dopo aver passato anni in terapia per affrontare i fantasmi degli abusi subiti da bambina, le scelte sbagliate che ho fatto, e non ultimo, dopo aver chiuso l'attività di cui ero titolare. E adesso...non so cosa fare. Non mi sono fatta una famiglia, ufficialmente perchè non volevo, in realtà perchè non posso pensare ad un uomo vicino a me...ma soprattutto vicino ai miei figli, scelta che non rimpiango totalmente. MA. Devo accettare un lavoro mediocre perchè il mutuo a fine mese c'è (e per fortuna che ho il lavoro, lo so), ogni tanto vado a casa dai miei per portare avanti il teatrino della famiglia, ma dentro di me vorrei urlare lo schifo che mi fanno,esco con gli amici, mi diverto. PERO'. Però se io guardo ai miei piedi vedo il vuoto, ed io sono sull'orlo del burrone...e vorrei caderci dentro perchè sarebbe finita, non dovrei più mantenermi in bilico, che è tanto faticoso...ma il buio fa paura tanta, ed allora il coraggio non lo trovo. Vorrei solo che la morsa che stringe il cuore si allentasse...vorrei solo capire se davvero tutti abbiamo la possibilità di venirne fuori o se è solo una balla che ci viene raccontata per andare avanti..vorrei capire perchè ci sono le persone di serie b e di serie A..e soprattutto se le risposte che uno psicologo da...sono vere e sincere o sono sono solo lenitive, addolcenti, dette per farti mandare giù il boccone amaro...tanto il boccone è mio.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora, può dire qualcosa di più sulla terapia che ha fatto in passato?
Che tipo di terapia era? perchè è terminata?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> soprattutto se le risposte che uno psicologo da...sono vere e sincere o sono sono solo lenitive, addolcenti, dette per farti mandare giù il boccone amaro...tanto il boccone è mio.
>>>

Dipende. Se ciò che si richiede allo psicologo (psicoterapeuta) è un semplice sostegno, allora sì. Se ciò che gli si richiede è invece un intervento psicoterapeutico volto a ottenere un cambiamento, allora possiamo sentirci dire anche cose sgradevoli, talvolta, più simili a una medicina amara che una pillola dorata.

Il mutuo a fine mese siamo in tanti ad averlo, Dei figli, anche. Dei familiari con cui è difficile andare d'accordo sono in tanti a lamentarsene. Una storia importante finita possiamo dire che sia successo a ciascuno di noi. Ma non per questi motivi la conclusione più scontata è pensare a farla finita.

Credo che lei debba trovare un professionista in grado di prendersi cura di lei, ma che debba metterci almeno lo sforzo di cercarlo, mettendo in conto di poterlo non trovare subito.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Sono stata in terapia per 10 anni tra alti e bassi, tra mesi di isolamento e sedute bisettimanali. Non ho mai chiesto che tipo di terapia fosse, perchè conoscendomi avrei comprato libri su libri e letto il più possibile al riguardo...per cui ho preferito fare una scelta di fiducia assoluta con la terapeuta, acui, preciso, devo comunque davvero tutto. E' che tornare da lei così..mi sembrerebbe di deluderla, di ammettere il fallimento di questi 10 anni. e non voglio. perchè me ne vergogno.
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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Per D.ssa Pileci: è finita perchè non ci ho più creduto. Perchè nell'ultimo periodo mi proccupavo di non deludere la dr.ssa e evitavo di raccontarle alcune cose..quindi non aveva più senso continuare
Per dr.Santonocito: il problemanon sono le cose sgradevoli..anzi, capisco che passata la prima fase...servono, mi riferivo al fatto che la mia terapeuta mi ripeteva di aver fiducia e credere nel fatto che alcune cose sarebbero cambiate....ma ci credete o le dite per tranquillizzare il paziente?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"E' che tornare da lei così..mi sembrerebbe di deluderla, di ammettere il fallimento di questi 10 anni. e non voglio. perchè me ne vergogno."

Gentile signora, ha mai detto alla Sua terapeuta tutto questo?
La relazione terapeutica è pur sempre una relazione che Lei deve utilizzare a Suo esclusivo vantaggio.
I benefici di una terapia appartengono al paziente e la fatica nella terapia la fa il paziente.
Anche se la strada la si percorre insieme, fianco a fianco.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> ma ci credete o le dite per tranquillizzare il paziente?
>>>

Lei sta dando per scontato che ogni psicoterapeuta sia uguale a ogni altro e che tutti direbbero la stessa cosa posti di fronte alla stessa situazione. Ed entrambe le cose non sono in generale vere. Non sto parlando di competenza, ma del fatto che psicologi diversi possono avere basi formative, teoriche e operative diverse.

Dovrebbe innanzitutto informarsi su che cos'è la psicoterapia e sui diversi modi in cui essa può essere praticata. Evitare di sovrainformarsi va bene, ma trattandosi di questioni che ci riguardano da vicino, un minimo è bene saperne. Legga qui:

http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

e poi eventualmente riparliamone.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"E' che tornare da lei così..mi sembrerebbe di deluderla, di ammettere il fallimento di questi 10 anni. e non voglio. perchè me ne vergogno. "


Gent.le ragazza,
io credo che abbia fatto un percorso terapeutico impegnativo e significativo che può essere ripreso partendo dal suo vissuto attuale, che non significa "azzerare" il lavoro fatto in precedenza.
Forse gli aspetti che non ha avuto il coraggio di affrontare all'epoca, ora stanno riemergendo e chiedono di "essere ascoltati", non credo sarebbe funzionale per lei farlo con un altro specialista.
Le consiglio di leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
grazie a tutti per le risposte. ho letto gli articoli che mi avete segnalato e mi ritrovo in un percorso di psicoanalisi (non ho capito se sia un bene o un male ma tant'è..) Non ho intenzione di cambiare medico, se torno torno da lei, sarebbe troppo lunga e pesante aggiornare qualcuno..stavo solo cercando di capire se avesse un senso tornare in terapia (e sperare ed illudersi che le cose cambieranno in modo duraturo) o cercare di trovare un equilibrio nella situazione attuale (tanto è inutile prendersi in giro...meglio di così non andrà..)
Quello che spesso chiedevo e mi chiedevo è questo: non è che sia solo una grossa illusione tutto quanto? Non mi prendo in giro, non perdo tempo ed energie a cercare di cambiare situazioni che sono inevitabilmente destinate a non cambiare? (per esempio.....ho impiegato anni ad accettare il mio passato, gli errori di mia madre, a convincermi che valgo quanto il resto del mondo....ma la pura è semplice realtà è che sono stata una bambina sfigata che non sarà mai una donna serena e completa...punto.....ma a questo punto vado in corto circuito...e non capisco più se gettare la spugna ed accettare la realtà o se continuare a ripetermi che devo smetterla di ascoltare la mia vocina sbagliata...)
Forse la domanda acui sto cercando risposta è questa: le cicatrici del passato che abbiamo, che ci fanno ancora male...non sono una specie di peso, di condanna a non liberarsi mai del tutto? Non sono come un avvertimento...che ci si può illudere di essere come gli altri..ma i segni li abbiamo e non se ne andranno mai?
Grazie ancora per la disponibilità
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Lei prima ci chiede se "le risposte che uno psicologo da sono vere e sincere o sono solo lenitive, addolcenti, dette per farti mandare giù il boccone amaro, tanto il boccone è mio". Poi, quando le si fa presente che non tutti gli psicologi sono uguali, risponde che comunque "non ha intenzione di cambiare, se torno torno da lei, sarebbe troppo lunga e pesante aggiornare qualcuno".

Perciò le chiedo: non è che lei sta solo cercando conferme ai suoi preconcetti?

In tal caso potremmo dirle che le cose stanno come dice lei e farla contenta, così potrà rimanere con la sua idea che lo psicologo serve solo per dare pacche sulle spalle.

Cordiali saluti
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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Per dr.Santonocito: credo di non essermi fatta capire..non ho mai messo in dubbio la validità della mia psicoterapeuta, ne tantomeno credo che lo psicologo serva solo a dare pacche sulle spalle..a questo servono gli amici, ...Quello che cercavo di capire era se è normale, è veritiero questo atteggiamento da parte sua. Cioè, ero convinta che dopo dieci anni sarei stata finalmente serena, con un equilibrio quantomeno costante...e invece non ci siamo proprio. Da qui la domanda ""vorrei solo capire se davvero tutti abbiamo la possibilità di venirne fuori o se è solo una balla che ci viene raccontata per andare avanti..vorrei capire perchè ci sono le persone di serie b e di serie A..e soprattutto se le risposte che uno psicologo da...sono vere e sincere o sono sono solo lenitive, addolcenti, dette per farti mandare giù il boccone amaro...tanto il boccone è mio""

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Venirne fuori è possibile, lo testimoniano le tante persone che continuano a rivolgersi a noi e che riescono a uscirne.

>>> Le risposte che uno psicologo da...sono vere e sincere o sono sono solo lenitive, addolcenti, dette per farti mandare giù il boccone amaro?
>>>

Le risposte che ha ricevuto qui le sono sembrate lenitive e addolcenti?

Fa bene a non mettere in dubbio la validità della sua psicoterapeuta, ma dovrebbe essere cosciente che psicoterapeuti diversi lavorano in modo diverso. Questo è il senso di ciò che le ho detto e dei link che le ho segnalato.

Cordiali saluti
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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Gent.mo dr Santonocito, no le risposte ricevute non rientrano nella categoria..ma secondo lei dovrei cambiare terapeuta? E'questo che non capisco. Ho letto ripeto i link che mi ha segnalato, ed ho capito che ci sono varie tipologie...e quindi? La psicoanalisi prevede tempi lunghi. devo solo tornare ed aspettare o non è la scelta migliore? ho sempre creduto che cambiare terapia fosse controproducente...mi sbagliavo?
Cordialmente
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> ma secondo lei dovrei cambiare terapeuta? E'questo che non capisco.
>>>

Questo non possiamo essere noi a suggerirglielo, non in questa sede almeno. La ricerca indica che grosso modo tutti i tipi di psicoterapia sono efficaci, ma alcune possono essere più efficienti di altre, ovvero richiedere tempi più brevi.

Cambiare terapia è controproducente solo se la terapia sta funzionando oppure se è troppo presto. Ma se dopo 10 anni ancora ci si sta chiedendo se e cosa si deve fare, e se i "fantasmi" sono ancora al loro posto, non sarebbe affatto fuori luogo fare un altro tentativo, magari con un terapeuta che usi un approccio diverso.

Alcune forme di terapia prevedono tempi mediamente più lunghi, altre sono più brevi e concrete. Non tutte le persone si sentono a loro agio con lo stesso tipo di terapia, ma se si lotta quotidianamente sempre con le stesse cose, chiedere un parere diverso va bene. Può fare un primo colloquio conoscitivo, poi se non si trovasse bene può sempre decidere di non continuare.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le sig.ra,
la cosa migliore credo sia che lei si senta libera di condividere le sue perplessità con la psicologa che la sta seguendo, è un modo per fare il "bilancio della situazione", di conseguenza forse le sarà più facile prendere una decisione. In psicoterapia può accadere di attraversare un impasse ma se lei sente che "il processo" di crescita personale è fermo da dieci anni allora il discorso è diverso.
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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Dr Santonocito, grazie per le risposte.
Dr.ssa Camplone, non è che il percorso è fermo a dieci anni fa, ovviamnente ci sono notevoli diversità...solo che non sono al punto in cui credevo sarei stata dopo tutto questo tempo. Mi spiego: ho analizzato , vissuto e rivissuto il mio passato...credevo di essere arrivata alla capacità di gestirlo....eppure mi ricapita di provare paura quando torno a casa da mio padre, mi ricapita di provare rabbia nei confronti di mia madre che si arrampica sugli specchi per non guardare indietro; soprattutto mi ricapita la sensazione di essere la bambina piccola prima degli abusi..e così ritorna la paura, l'ansia e il senso di vergogna e di schifo, di disprezzo e di disperazione. E' questo che pensavo di aver cancellato..e invece riecco tutto qua. Da questo nasceva la mia prima domanda. Per questo mi chiedevo se dovevo aspettare, se è normale...o che altro.
Grazie ancora
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"mi capita la sensazione di essere la bambina piccola prima degli abusi..e così ritorna la paura, l'ansia e il senso di vergogna e di schifo, di disprezzo e di disperazione"


Questi aspetti andrebbero affrontati all'interno dello spazio terapeutico non credo si tratti di aspettare ma di fare "un'esperienza emozionale correttiva", quando la psicoterapia funziona è questo ciò che accade.
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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Quindi arriverò a non avere più questi momenti? a non provare più queste sensazioni?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Quando avrà elaborato la sua esprienza e riuscirà ad attribuirgli un diverso significato, ma questo processo avviene in psicoterapia.